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Associazione a delinquere - Martedì 1 Giugno


Che strano vederli insieme! Farisei ed erodiani, che sembrano essere in disaccordo su tutto (o quasi) e passavano il tempo a punzecchiarsi, finalmente hanno trovato qualcosa che potesse accomunarli. E così li ritroviamo uniti dallo stesso desiderio: sbarazzarsi di Gesù. 

La presenza del Nazareno è diventata davvero troppo ingombrante; le sue parole e i suoi gesti stanno mettendo in crisi tutto un sistema di potere che, seppur scricchiolante, aveva retto per secoli. Ma ora erodiani e farisei, e non soltanto loro, sentono minacciati il proprio ruolo e l'autorità che esercitavano. 

Non volendo, Gesù compie un altro "miracolo", mette insieme anche chi fino a un attimo prima si faceva guerra apertamente. Accadrà così anche per Erode e Pilato che, a motivo di Gesù e per conservare il proprio potere senza incappare in fastidiose complicazioni, metteranno la parte le incomprensioni del passato e diventeranno "amici" (cf. Lc 23,12).

Ecco nascere, allora, una nuova alleanza, uno strano sodalizio o forse, sarebbe meglio dire, una sorta di associazione a delinquere. Perché non basta andare d'accordo, occore comprendere che cosa ci unisce. Se anziché condividere il desiderio di crescere nel bene e nella carità, siamo tenuti insieme dal chiacchiericcio, dall'invidia, dal malcontento o dal rancore forse c'è da preoccuparsi. Se ci accordiamo per tendere lacci e tramare insidie (cf. Sal 140), per mettere in difficoltà gli altri, allora qualcosa non va. 

Anche perché non tutti hanno la stessa abilità di Gesù nel sottrarsi a tranelli e inganni. Chissà quanti, invece, rimangono vittime delle macchinazioni di chi, pur di difendere i propri interessi o le proprie convinzioni, non esita ad allearsi anche col peggior nemico a scapito del "povero cristo" di turno. 

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Che imbroglio era

MALEDETTA PRIMAVERA - LORETTA GOGGI

https://youtu.be/GMTW8gbAlZ4

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+ Dal Vangelo secondo Marco

Mc 12,13-17


In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.

Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».

Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.

Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».

E rimasero ammirati di lui.



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