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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Vi prenderò con me - Venerdì 30 Aprile

«Non sia turbato il vostro cuore». Agitazione e inquietudine stanno per prendere il sopravvento; gli apostoli sono confusi e disorientati perché il Maestro sta parlando loro di un distacco inevitabile: "Dove vado io, tu ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi" (Gv 13,36). Lo ha detto rivolgendosi a Pietro, ma anche gli altri hanno capito l'antifona. Cosa accadrà? Casa faremo? Ha detto che ci allontaneremo da lui, fuggiremo via; ma Lui si dimenticherà di noi?  Non è semplice vivere il tempo della separazione; talvolta la lontananza può diventare un'esperienza davvero faticosa perché ci espone ai dubbi, alle incertezze, ai ripensamenti. Il cuore dell'uomo fa presto a lasciare spazio a paure e timori; i fantasmi del passato si agitano nell'intimo e portano scompiglio.  Ma il suono della sua voce poté più delle parole, più di mille rassicurazioni. Provo a immaginare con quanta dolcezza e fermezza allo stesso tempo Gesù si sia rivolto ai suoi amici: "fida

Categoria: pesi leggeri - Giovedì 29 Aprile

Chi te lo fa fare? In quante occasioni ci è stato chiesto, quante volte noi stessi lo abbiamo domandato a chi si assumeva oneri e impegni particolari, magari senza essere neanche gratificato da ricompense adeguate o da un minimo di riconoscenza.  Un peso è sempre tale, anche quando risulta meno grave di altri. In fondo si sa che, quando subentra la stanchezza, anche le cose più effimere possono diventare insostenibili, ogni carico diventa insopportabile.  Ci sono pesi che talvolta rendono faticoso perfino muovere un passo, figuriamoci camminare spediti, correre o addirittura spiccare il volo.  Sorprende pensare che Gesù ci inviti a prendere su di noi un giogo e un peso, che per quanto "suoi" restano tali, anziché liberarci da qualsiasi carico, svincolarci da ogni condizionamento.  Evidentemente ci sono dei pesi che sono in qualche misura necessari... per non rischiare di essere spazzati via dai venti della vita, per restare coi piedi per terra, per sentire la consistenza di c

Uno sguardo che va oltre - Mercoledì 28 Aprile

Gli occhi sono fatti per guardare... eppure troppe volte non sanno farlo con attenzione. Sono sfuggenti e distratti, preferiscono lasciarsi catturare da ciò che abbaglia la vista e, al contempo, l'acceca, anziché farsi incuriosire da ciò che si nasconde dietro apparenze dimesse per preservare una bellezza che sovente si manifesta nella fragilità.  I nostri occhi sono spesso incapaci di andare al di là di questo tempo faticoso che sembra pesare come un macigno su tutte le promesse e le attese, le speranze e i sogni ancora troppo acerbi per poter spiegare le ali e spiccare il volo, ancora troppo fragili per poter resistere agli urti della vita.  Si fa fatica a vedere bene quando la luce è fioca, quando il sole sembra troppo pallido per illuminare e scaldare giornate che iniziano stancamente e finiscono troppo presto. Gesù ci invita ad avere cura del nostro sguardo, che ha bisogno di essere educato ad andare oltre, per non perdersi il meglio.  Lui che è trasparenza del Padre, «chi ved

La stagione dei germogli - Martedì 27 Aprile

Le parole e le opere sono concordi nel rendergli testimonianza, ma i Giudei pare non vogliano fidarsi e, in preda allo scetticismo più radicale, domandano ulteriori conferme. Pretendono di essere sollevati dall'incertezza, vanno in cerca di un'evidenza che cancelli ogni sorta di dubbio.  Forse è solo un pretesto, una scusa a cui appellarsi per non credere; forse sono davvero confusi e disorientati; certamente il loro atteggiamento manifesta un profondo disagio. In fondo, si trovano a dover mettere in dialogo un sistema religioso che struttura in maniera rigida la loro vita personale e sociale, attraverso tradizioni e convinzioni profondamente radicate, con la novità di Gesù, che parla e agisce con l'autorità del Cristo, ma non perde occasione per sottolineare la sua distanza dall'immagine di Messia che i Giudei si erano costruiti.  La risposta del Nazareno è molto netta: «Voi non credete perché non fate parte delle mie pecore». Difficile immaginare che Gesù non sia in g

Passaggio obbligato - Lunedì 26 Aprile

Siamo spesso abituati a porte sbattute in faccia o chiuse a doppia mandata. Ci siamo sentiti fin troppe volte tagliati fuori, esclusi da tutto e da tutti. Costretti a mendicare briciole di comprensione e di affetto da chi non era capace di fare spazio per lasciarci entrare nella sua casa.  Proprio per questo ci consola e, allo stesso tempo, ci sorprende scoprire che c'è qualcuno che ci chiama per nome e si prende cura di noi.  Gesù si presenta come la porta attraverso cui siamo invitati a passare per trovare vita in abbondanza.  Un spiraglio sempre aperto anche quando ogni altra strada ci sembra preclusa, quando ogni cammino sembra essere interrotto. Per quanto numerosi possano essere stati i tentativi andati a vuoto e le occasioni sprecate, nulla è ancora perduto perché Egli si offre a noi come via d'uscita dai nostri fallimenti.  Una soglia da attraversare per trovare il coraggio di compiere quei passi che abbiamo rimandato per troppo tempo, per ritrovare fiducia ed entusiasm

Tu m'appartieni - IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

  Quante cose crediamo di possedere, quante riteniamo di aver già conquistato o acquistato, eppure non sempre ci appartengono davvero. Ciò che sembra nostro rischia di esserci all'improvviso strappato via. È un'esperienza che purtroppo facciamo costantemente: anche quanto abbiamo di più caro può sfuggirci. E così i sogni e le speranze, i traguardi e le vittorie, i sentimenti e gli affetti che un attimo prima pensavamo di stringere forte tra le mani, poco dopo svaniscono irrimediabilmente. Ma non c'è solo quello che ci viene tolto, c'è anche tanto, anzi troppo, che smarriamo, dimentichiamo o semplicemente non riconosciamo più. Chissà quanti indumenti, durante i cambi di stagione, rimangono in fondo ai cassetti e li lasciamo lì, senza più pensarci. Chissà quante volte ci sarà capitato di tirare fuori dall'armadio un abito che amavamo indossare o che avevamo comprato con entusiasmo, per accorgerci che non ci sta poi così bene come ricordavamo e non ci fa sentire più a

Rimani solo se ti va - Sabato 24 Aprile

Non c'è niente di scontato o prevedibile, sembra quasi che essere discepoli del Nazareno significhi più di ogni altra cosa accettare di trovarci fuori asse, sbilanciati, correre il rischio di abbandonare le illusorie certezze di un tempo, perderci per poi ritrovarci.  Le parole del Maestro non sono facili da accogliere, appaiono dure agli orecchi di quei discepoli che alzano i tacchi e fanno ritorno alle loro case, smettendo di seguirlo. Sono discorsi spiazzanti anche per gli apostoli, che spesso si troveranno a fraintendere oppure a non capire fino in fondo gli insegnamenti del Maestro.  È una fatica comprensibile. In fondo si tratta di imparare a gustare un cibo totalmente nuovo, differente da quello che siamo abituati a divorare. E sappiamo bene quanto sia facile per noi cedere alla tentazione di ricercare soltanto ciò che è consueto, comodo, di rifugiarci in ciò che ci conferma nelle nostre abitudini.  La domanda che Gesù rivolge ai Dodici non intende semplicemente sottolineare

La felicità in un pezzo di pane - Venerdì 23 Aprile

Il cibo è una parte importante, anzi fondamentale, della nostra vita ed è radicato in tutti gli aspetti dell'esistenza più di quanto solitamente immaginiamo, tanto da caratterizzarla in maniera decisa.  Spesso abbiamo sperimentato che mangiare bene, meglio ancora se in buona compagnia, migliora il nostro umore e cambia le nostre giornate. Quante volte ci siamo anche resi conto che il cibo porta con sé un'infinità di significati che non hanno a che fare esclusivamente con il nutrire e sostenere il nostro organismo. Ed è proprio a quest'universo simbolo che la nostra fede lega l'esperienza della pienezza.  «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna». L'invito di Gesù è a lasciare che Egli dimori in noi, per far sì che anche noi possiamo rimanere stabilmente in Lui.  È proprio per mezzo di questa "comunione" che riceviamo in dono la vita eterna, quella esperienza di pienezza che trasfigura completamente e radicalmente tutta la nostra esis

Imparare dal migliore - Giovedì 22 Aprile

Tutti vogliono insegnare, tutti pensano di poter essere maestri, ma pochi hanno conservato il desiderio di imparare.  Grazie alla rivoluzione digitale è ormai sufficiente un click per accedere a una quantità di informazioni infinitamente grande, forse inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Nell'epoca dei tutorial sembrano poter bastare pochi minuti di addestramento per risolvere ogni genere di problema e acquisire le competenze più svariate.  Quanto è lontana questa pretesa dall'umiltà di chi era consapevole che per migliorarsi aveva bisogno di imparare da chi ne sapeva di più, mettendosi alla scuola dei migliori e, talvolta, rimettendoci di tasca propria in termini di energie, tempo e risorse da investire ("Fattell cu' chi è meglio 'e te e fance 'e spese", recitava così un antico proverbio).  I nostri nonni andavano a bottega per imparare un mestiere da chi ne conosceva già i segreti. Non si trattava semplicemente di accedere a un bagaglio di informaz

C'è posto per tutti - Mercoledì 21 Aprile

Pare sia sempre più difficile e complesso vivere in un mondo come il nostro. Le risorse del pianeta sembrano non essere sufficienti per tutti, la ricchezza è in mano a pochi, le facoltà migliori sono quelle a numero chiuso, i party più belli sono quelli esclusivi...  Come è consolante scoprire che la volontà di Dio è tutt'altra: che nessuno venga escluso, che neanche uno sia tagliato fuori e si perda. Mi riempie di gioia sapere che se anche uno solo si smarrisse il suo cuore di padre non potrebbe mai riposare in pace. Per Dio ciascuno di noi è importante, anzi imprescindibile. La nostra presenza o la nostra assenza fanno la differenza... la tua, la mia, quella di ciascuno, nessuno escluso.  Com'è bello poi scoprire che ci è sufficiente dare a Dio una possibilità: "colui che viene a me". Tutto ciò che segue è opera sua; Egli farà sì che nulla possa strapparci dalla sua mano.  Talvolta per noi è così difficile compiere il primo passo; accade in famiglia, nel lavoro, in

Un pane che nutre o uno che avvelena? - Martedì 20 Aprile

Nessuna vita può sussistere senza nutrimento. Abbiamo bisogno di mangiare per vivere, non ne possiamo fare a meno. Ma non tutto ciò che assumiamo ci fa bene. Dove trovare allora ciò che davvero nutre la nostra esistenza?  Ci sono cibi che non saziano la fame e bevande che non placano la sete, che finiscono per creare una sorta di dipendenza: più ne mangi o ne bevi, più ne desideri.  Ci sono alimenti che non riusciamo ad assaporare e gustare, ma finiamo per divorare e trangugiare con avidità.  Ci sono pietanze che, anziché nutrirci, quasi ci avvelenano. Più ne assumiamo e più il nostro organismo ne risente, talvolta con conseguenze piuttosto serie.  Potremmo correre il rischio di "vivere per mangiare" anziché "mangiare per vivere". Potremmo finire per cercare di trovare una risposta alla nostra fame in un pane che non nutre e non sazia; potremmo finire per illuderci di poter trovare nutrimento accaparrandoci il prodotto che preferiamo una volta per tutte e tornandoce

Un mondo affamato - Lunedì 19 Aprile

«Voi mi cercate perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati».  Quella folla non aveva alcuna intenzione di mollare Gesù e, appena si accorse che non era più lì, si mise sulle sue tracce. Avevano mangiato a sazietà; finalmente avevano trovato qualcuno che aveva preso a cuore la loro condizione, che non li aveva rimandati a casa a pancia vuota fregandosene della loro fame; speravano di aver trovato la soluzione ai problemi di una vita.  Può accadere di rivolgersi a Gesù, di iniziare a cercarlo, perché sperimentiamo il bisogno, la fame, l'indigenza. Egli non ci giudica per questo. Tuttavia "l'occasione" non può trasformarsi in "motivazione".  È bello che un amico sappia di potersi rivolgere a noi nel momento del bisogno, ma se l'unico motivo per cui ci cerca è trovare una soluzione alle sue difficoltà allora quella relazione non è sincera ed autentica, ma interessata e funzionale.  Anche la nostra relazione con Dio può rischiare di assumere questa

All'improvviso la Felicità! - III DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

Sconcerto e paura, gioia e stupore… sentimenti contrastanti affollano la mente e il cuore dei discepoli. Non siamo mai abbastanza abituati a lasciarci stravolgere la vita. Li immagino simili a noi anche in questo, costantemente impegnati a delimitare confini, ad accaparrarsi territori piantando vessilli e bandierine, intenti a cercare di mettere radici per trovare stabilità, provando ad afferrare e poi trattenere qualcosa che possano dire loro possesso. Peccato però che ci si ritrovi ben presto a dover fare i conti con delusioni e fallimenti, ed è sufficiente un leggero alito di vento per far crollare il castello di carte che a fatica avevamo costruito. Ecco che l’entusiasmo lascia il posto alla tristezza, la spensieratezza alla rassegnazione. Proprio allora arriva Lui, il Maestro, a sconvolgere tutto. Lo aveva già fatto mille altre volte: dal loro primo incontro sulle rive del mare di Galilea, fino ai giorni della sua passione e della croce. Continua a farlo adesso, tre giorni dopo e

Navigare nel buio - Sabato 17 Aprile

La notte è ormai calata da tempo, il vento soffia forte e il mare è agitato. Per i discepoli, che avevano pensato di avviarsi verso l'altra riva del mare, quella traversata si rivela molto più ardua del previsto.  Non manca la buona volontà, non vogliono gettare la spugna, ma si ritrovano ad essere attaccati su più fronti. Il buio impedisce di coordinare efficacemente gli sforzi e tenere d'occhio la meta; il vento che soffia impetuoso rende molto più difficile mantenere la rotta; le onde che si alzano fanno temere il peggio e bisogna fare estrema attenzione per non imbarcare troppa acqua.  Seppur in condizioni avverse avevano continuato a remare, per tre o quattro miglia, senza però arrivare alla meta. È proprio allora che Gesù li raggiunge, camminando sulle acque. Quegli uomini che non avevano esitato a lottare contro le forze della natura, ora sono presi da timore. «Sono io, non abbiate paura!», gli sussurra il Maestro. E non appena sale sulla loro barca, essi raggiungono imm

Sei sicuro di voler chiedere a Lui? - Venerdì 16 Aprile

Non c'è niente da fare... se accetti di seguire Gesù dovrai fare i conti con un'esperienza inevitabile: prima o poi ti ritroverai spiazzato, sorpreso, impreparato.  Accade ai discepoli, nonostante siano continuamente sollecitati ad abbandonare le proprie sicurezze per abbandonarsi con fiducia nelle mani del Padre. "Non portate borsa, né sacca" (Lc 10,4); sarà questo l'invito del Maestro quando verranno inviati ad annunciare il regno di Dio. Accade a maggior ragione alle folle che, incuriosite e affascinate, avevano iniziato a seguirlo ovunque andasse. La storia non cambia neanche per quel ragazzo che aveva provato ad essere più previdente portando con sé i cinque pani d'orzo e i due pesci: la situazione in cui si ritrova è talmente sproporzionata rispetto alle sue attese da rendere vano ogni tentativo di azzerare i rischi.  Per quanto tu possa cercare di essere pronto ad ogni evenienza e di prevenire ogni bisogno, la vita continuerà a farti trovare in situazio

Mi hai dato tutto - Giovedì 15 Aprile

Al di sopra di tutto e di tutti... Quante volte abbiamo desiderato affrancarci da questo mondo pieno di contraddizioni, poter volare in alto per lasciarci alle spalle le fatiche e le incertezze, le meschinità e le bassezze che troppo spesso inquinano la nostra vita.  Le risposte più comuni a questa esigenza, di per sé legittima, lasciano tuttavia molto a desiderare. Troppo spesso lasciamo prevalere orgoglio e superbia, vanità e presunzione.  Oggi le parole di Gesù ci offrono una strada diversa, ma davvero possibile, per andare oltre e non restare impantanati nelle paludi dell'esistenza, per affrancarci dalle tenebre e camminare verso la luce.  Al di sopra di tutto, infatti, c'è "la carità, che è il vincolo di perfezione" (Col 3,14). È questa la via maestra che siamo chiamati a percorrere, la stessa che il Padre ci ha rivelato nel suo Figlio prediletto. Egli ci dona lo Spirito, e insieme ogni altro bene, "senza misura", senza esitazioni né calcoli, senza cond

Verso il sole - Mercoledì 14 Aprile

Non basta che il sole sorga perché un nuovo giorno inizi per tutti. Qualcuno potrebbe scegliere di restarsene a letto, con la testa nascosta sotto il cuscino. Senza aprire porte e finestre, senza alzare le tapparelle potremmo avere persino l'impressione che sia ancora notte... e forse c'è chi potrebbe sentirsi sollevato dal poter restare al buio ancora un po'.  A volte l'uomo preferisce le tenebre alla luce per agire indisturbato, perché non vengano svelati i segreti più nascosti del cuore, gli inganni e le bugie. Spesso è la paura che ci spinge a fuggire la luce e a trovare rifugio nell'oscurità, perché nessuno veda le ferite e gli affanni, i tormenti e le contraddizioni, le ipocrisie e le meschinità. Ma la vera Luce viene nel mondo per amare, non per condannare.  Ti capiterà di dover camminare nel buio, ma non lasciare che il buio cammini dentro di te. Continua il tuo viaggio, un passo alla volta; non cedere alla fatica, non arrenderti se dovessi inciampare o cade

Troppi "maestrini", un solo Maestro - Martedì 13 Aprile

Si ritrova confuso e disorientato. Le parole di Gesù lo sorprendono profondamente e così la sua pretesa di sapere sembra venire meno, le sue granitiche convinzioni paiono sgretolarsi.  Nicodemo ha dimostrato coraggio recandosi di notte da Gesù, per andare in cerca di Colui che aveva smosso qualcosa nel suo cuore attraverso segni che solo Lui compiva e parole che nessun altro pronunciava. Quel fariseo ne era certo: Gesù è venuto da Dio come maestro.  Ora però quel coraggio non basta, bisogna andare oltre e lasciare che l'incontro con il Nazareno rimescoli le carte, apra orizzonti nuovi. Per Nicodemo, maestro di Israele, si tratta di una vera e propria sfida. Non è facile per chi è abituato a insegnare, riconoscere di aver ancora tanto da imparare.  Troppo spesso viviamo nella convinzione, e talvolta nella pretesa, di dover spiegare agli altri il senso delle cose e, forse, della vita stessa. Amiamo presentarci come esperti di ogni settore, "tuttologi" sempre pronti a impart

Nascere dall'alto - Lunedì 12 Aprile

Lo ha osservato e ascoltato, forse ha indagato per avere altre notizie su di Lui e provare a comprendere chi fosse davvero. È un uomo onesto Nicodemo, non può negare l'evidenza.  Ma chissà quanto sarà costato a lui, capo dei giudei, ammettere che i segni compiuti da Gesù attestavano una verità inconfutabile: «sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».  Comincia a intravedere qualcosa, uno spiraglio di luce che si fa strada tra le tenebre, ma è ancora notte. Restano tanti dubbi e incertezze, eppure non gli manca il coraggio di cercare Gesù e di presentarsi da lui, anche se lo fa in un momento che sembrerebbe inappropriato.  E invece nessuno momento è inopportuno per l'incontro con il Signore. Non c'è da aspettare l'orario più consono; è inutile temporeggiare fino a quando non siamo del tutto pronti. Non lo saremo mai, neanche Nicodemo lo era. In lui si avverte tutta la fatica di chi sente su

Tu porti i segni delle mie ferite - II DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

  A porte chiuse, barricati in casa... Non è di certo una condizione ideale quella in cui si trovano gli apostoli. Se mai qualcuno avesse potuto pensare il contrario, questi lunghi mesi di pandemia hanno spazzato via ogni dubbio in proposito. Tuttavia, mentre la nostra è una condizione imposta e quindi per certi versi "subita" in quanto necessaria, la loro sembra essere una scelta. In quel luogo si sono rintanati per sfuggire alle loro paure, per evitare di dover far i conti con una realtà profondamente diversa da quella che avevano immaginato fino a qualche giorno prima. Tutti lì nascosti… tutti tranne uno. Tommaso non è con loro quella sera. Non sappiamo dove fosse, ma di certo si era allontanato. Qualcosa dentro di lui si era rotto e non riusciva più a tenere insieme i pezzi. Aveva bisogno di prendere una boccata d’aria, perché lì dentro si sentiva mancare il respiro. Forse la sua era una fuga. Scappare, si sa, non è mai la soluzione migliore, non risolve nulla, eppure q