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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Hai rovinato tutto! - Martedì 31 Agosto

In Gesù, Dio incrocia la vita dell'umanità in una maniera davvero sorprendente. Egli non si limita a dettar legge (la sua parola è autorevole, mai dispotica),  non pretende soltanto di giudicare l'operato altrui ["non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo" (Gv 12,47)].  Gesù attraversa città e villaggi, ne percorre le strade, insegna nelle sinagoghe, entra nelle case... Desidera che a tutti gli uomini e a tutte le donne venga annunciata la buona novella. Sembra proprio che in Lui trovi conpimento l'aspirazione sempre presente (in maniera esplicita o implicita) nel cuore di ogni uomo: vieni Signore!  Eppure, troppe volte, il nostro appello, la nostra preghiera affinché il Signore si manifesti e si renda presente nella nostra vita non corrisponde a una effettiva disponibilità del cuore ad incontrarlo e accoglierlo nella verità. Molto spesso chiediamo che il Signore venga semplicemente per confermare i nostri progetti, per consolidare i nostri

Passando in mezzo - Lunedì 30 Agosto

"Tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno". Quelle parole di Gesù rappresentavano già di per sé una grande provocazione, ma risultavano ancora più dure perché uscite proprio dalle sue labbra. Lui che era "di casa", veniva a raccontare di un Dio che non fa preferenze, che non è di parte, che non si schiera a prescindere a difesa di alcuni, che non si preoccupa prima dei suoi e lascia solo le briciole agli altri. Un Dio che addirittura, spesso e volentieri, preferisce gli stranieri, gli esclusi, i dimenticati da tutti. La reazione di quella gente svela il principio che regola la loro vita: l'esclusione. "Lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù". Dio, invece, non opera mai per escludere. Il suo desiderio e il suo agire sono sempre orientati all'inclusione. Mentre quegli uomini cercano di tenere Gesù "fuori", di scacciarlo dalla loro vita, dalla sina

La paura trasforma ogni cosa in disgrazia - Sabato 28 Agosto

Nella vita di ciascuno esistono dei dati che sono oggettivi, incontestabili (alcuni eventi accadono) e altri, invece, soggettivi (ognuno vive le situazioni e le interpreta in modo differente). Nella parabola narrata da Gesù ai suoi discepoli c'è un fatto che accomuna i tre servi (la partenza del padrone per un lungo tempo e l'affidamento dei suoi beni), ma c'è anche qualcosa che li contrappone in maniera netta (il modo in cui essi vivono il tempo dell'assenza). Mentre i primi due vivono quell'esperienza in maniera creativa e responsabile, mostrando impegno e coraggio, il terzo servo lascia che siano la pigrizia e le preoccupazioni a prendere il sopravvento. Saranno stati per lui giorni interminabili e carichi di angoscia, notti in bianco passate nell'attesa del ritorno del suo signore. Da dove nasce la paura che lo attanaglia e rende impotente? Forse pensa di non essere abbastanza amato e stimato dal suo padrone (in fondo, ha ricevuto meno dei suoi compagni), op

Piccole, insostituibili, cose - Venerdì 27 Agosto

Il segreto della felicità sta nelle piccole cose! Quante volte lo abbiamo sentito dire, quanto spesso ce lo siamo ripetuti... eppure sembra che questa consapevolezza stenti a radicarsi in noi stabilmente.  Nonostante tutti, in un mondo o nell'altro, facciano esperienza diretta di quanta pace e serenità possa entrare nell'animo proprio attraverso le cose più semplici della vita, di quale gioia ineguagliabile possano regalarci anche solo il sorriso di una persona cara o il contemplare la bellezza del creato, pare che la nostra attenzione venga spesso rapita da ben altro. Continuiamo a cedere all'illusione che la qualità della nostra vita dipenda da ciò che è straordinario (diverso dall'ordinario) e, per questo, rischiamo di dare per scontato ciò che invece rappresenta un tesoro inestimabile.  Le fiaccole delle vergini sagge possono ardere perché quelle ragazze avevano preparato con cura l'olio in piccole quantità e lo avevano portato con sé. Non grandi recipienti, ma

Il tempo dell'assenza - Giovedì 26 Agosto

Che strano il Dio di Gesù Cristo! Ci saremmo aspettati che fosse sempre vigile, pronto a controllare ogni nostra mossa; lo avremmo immaginato perennemente sul pezzo, attento a giocare costantemente d'anticipo; avremmo creduto di trovarlo pronto a bacchettarci al primo passo falso... e invece, nulla di tutto questo. L'Onnipotente lascia l'iniziativa agli uomini e si fida di loro; l'Onnisciente è capace di ascoltare, non fa il saputello e non impone (ma semplicemente propone) la sua Verità; l'Onnipresente sa farsi da parte e si rivela tutt'altro che presenzialista. Sembrerebbe quasi un Dio esperto di ritardi e di assenze... un padrone che tarda ad arrivare, che non si fa trovare lì dove dovrebbe essere, che non interviene in tempo per evitare guai. Eppure, proprio l'esperienza della "lontananza" diventa una preziosa opportunità per smascherare l'ipocrisia di chi cambia il proprio comportamento a seconda che si senta controllato oppure no. Il serv

L'apparenza inganna - Mercoledì 25 Agosto

Si fa presto a puntare il dito, anche Gesù ci va giù pesante... ma avete mai provato a immaginare quanto possa essere complicata la vita di scribi e farisei? Tutta quella smania di dover apparire a tutti i costi irreprensibili, l'ansia di dover nascondere ogni imperfezione, la fatica di provare (almeno in pubblico) ad osservare alla lettera tutte quelle prescrizioni della legge da cui essi sembrano far dipendere non soltanto la salvezza, ma la stessa dignità di una persona. E tutta questa fatica solo per potersi sentire migliori di qualcun altro: quanta tristezza!  Non è lo sforzo di osservare la legge che viene condannato, il problema sta da tutt'altra parte.  Il vero guaio è che tanti tanti tra noi, proprio come scribi e farisei, si sono aggrappati alla religione per sentirsi più giusti, per provare a ripulire la propria immagine, per darsi un tono, per conquistare una credibilità che altrimenti non avrebbero mai avuto, per essere guardati con ammirazione da chi, fino a un at

Lo chiamavano: sincerità - Martedì 24 Agosto

Deve aver proprio tirato un bel sospiro di sollievo Gesù, quando vide quell'uomo "che gli veniva incontro". Abituato com'era ad avere a che fare con scribi e farisei, dottori della legge e capi del popolo, professionisti dell'ipocrisia, incontrare Natanaèle dev'essere stata una sorta di boccata d'ossigeno: «ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Non saprei immaginare complimento più gradito. Nessun inganno, nessuna doppiezza... se il nome esprime (secondo la cultura semitica) l'essenza della persona, allora Bartolomeo avrebbe potuto chiamarsi a ragione proprio così: sincerità! Capita anche a noi (con troppo facilità, purtroppo) di ritenerci estremamente sinceri, di considerarci una sorta di mosca bianca in un mondo segnato dalla falsità. Ad uno sguardo più onesto, però, ci accorgiamo che il più grande vanto è quello di dire sempre la "nostra" verità; quella che sbandieriamo con tanta fierezza ai quattro venti e che, molto spesso,

Aprire le porte! - Lunedì 23 Agosto

"Guai a voi"... che vi ponete come giudici e censori del cammino altrui.  "Guai a voi"... che ritenete di poter stabilire chi sia degno oppure no di stare alla presenza del Signore.  "Guai a voi"... che avete come passatempo preferito quello di stilare la classifica del miglior cristiano e finite per mettere voi stessi ai primi posti. "Guai a voi"... che limitate il raggio d'azione della Grazia, che vi preoccupate di escludere piuttosto che di accogliere, di chiudere piuttosto che di aprire.  Compito del cristiano non è quello di tracciare i confini, di sbarrare le strade o chiudere le porte; è piuttosto quello di provare ad aiutare tutti e ciascuno a fare esperienza autentica e piena della misericordia del Padre. Non c'è infatti uomo o donna, qualunque sia la condizione in cui si trovi, che non possa incontrare l'amore di Dio. Quell'amore che lenisce e consola, solleva e sostiene, risana e rinnova, ravviva e libera. Lo stesso amo

Parole dure ma necessarie - Domenica 22 Agosto

Le parole hanno in sé una forza dirompente e per questo vanno scelte con estrema cautela, con cura e attenzione. Capita, talvolta, di passare ore a immaginare le più opportune da usare in questa o in quell'altra circostanza. Parole che non offendano, che non provochino, che non vadano a riaprire vecchie ferite. Parole tanto chiare e limpide da non poter essere in alcun modo fraintese, oppure tanto vaghe da poter essere facilmente smentite nel caso in cui il discorso dovesse prendere una brutta piega.  Anche Gesù sceglie con estrema tensione ciascuna delle sue parole, eppure il risultato è diametralmente opposto. Il suo parlare risulta duro, ostico, provoca delusione e sconcerto. La differenza sta nell'obiettivo: mentre noi abbiamo il desiderio di scegliere parole per rabbonire chi ci ascolta, per suscitare consenso e ottenerne l'approvazione, Gesù ha invece a cuore nient'altro che il nostro bene. E, talvolta, fare il bene dell'altro non vuol dire assecondarlo con pa

Come affrontare la prova - Venerdì 20 Agosto

Alzi la mano chi non ha la testa affollata da mille pensieri e preoccupazioni. Sembra che ogni giorno ci siano nuove prove da affrontare e ostacoli da superare. Anche la vita di Gesù si mostra sempre ricca di sfide da affrontare. I suoi avversari (oggi tocca ai farisei) non perdono occasione per cercare di metterlo in difficoltà e di coglierlo in fallo. Gesù non è affatto ingenuo, è pienamente consapevole di essere stato messo sotto la lente di ingrandimento, di essere attenzionato da chi lo riteneva un ostacolo da eliminare. Il modo in cui il Maestro reagisce alla provocazione e affronta la prova diventa per noi un esempio importante. La sua risposta ci indica una strada tutt'altro che scontata.  Se nelle difficoltà noi spesso cadiamo nella tentazione di chiuderci a riccio, di diventare più egoisti, di alzare bandiera bianca non appena le situazioni si complicano, Gesù ci mostra tutt'altra strada.  Proprio nei momenti più difficili, l'unica via che si rivela davvero fecond

L'ABITO DELLA FESTA - Giovedì 19 Agosto

"Tutto è pronto; venite alle nozze!”. Nessuna pretesa, non è necessario pagare neanche il prezzo del biglietto, c'è soltanto un invito da accogliere: "venite!". La festa è già pronta e non viene richiesta alcuna fatica, nessuno sforzo eccessivo se non quello di mettere da parte per qualche momento i "propri affari" e partecipare della gioia del re per le nozze del figlio. La reazione prima indifferente, poi ostile, infine addirittura violenta di quegli invitati ci lascia davvero di stucco. Il loro sembrerebbe un atteggiamento davvero incomprensibile e, per di  più, immotivato. Eppure questa parabola ci rivela un pericolo estremamente reale, per quanto di certo paradossale. Spesso siamo talmente presi dalle preoccupazioni terrene, da non riuscire a staccarcene neanche quando ci viene offerta la possibilità di entrare in un'esperienza differente.  Accogliere quell'invito non è poi così scontato come sembra: è una questione di fede. Se riteniamo che la

Né troppo presto, né troppo tardi - Mercoledì 18 Agosto

È sempre troppo presto, oppure troppo tardi! Sembra che, nella nostra vita, le cose non accadano mai al momento giusto.  Ci pare spesso troppo presto per intraprendere una strada nuova, per dare fiducia ad una persona, per fare una scelta definitiva che ci impegni per la vita.  Sembra, invece, che sia sempre troppo tardi per rimediare agli errori del passato o per cambiare rotta, per chiedere scusa a chi abbiamo ferito o per perdonare quelli che ci hanno deluso, per ricominciare da capo dopo l'ennesimo fallimento o per rimettere insieme i pezzi di relazioni andate in frantumi.  Per Gesù, invece, non è mai né troppo presto, né troppo tardi. Che sia l'alba o il tramonto, che ci lasciamo incontrare da Lui alle nove del mattino, a mezzogiorno o alle tre del pomeriggio, non fa alcuna differenza. È sempre il momento opportuno per rivolgerci il suo invito: “Andate anche voi nella vigna”. Egli è capace di riconoscere il nostro entusiasmo della prima ora, di accogliere desideri e proget

Un'impresa da Dio - Martedì 17 Agosto

A lavare la testa all'asino si perde l'acqua, il sapone... e anche parecchio tempo. Eppure Gesù non demorde. Sa che i cambia-menti richiedono estrema pazienza e non è affatto semplice mutare prospettiva, allargare gli orizzonti.  Ecco allora che il Maestro avverte la necessità di ribadire qualcosa di fondamentale: "ve lo ripeto...". Evidentemente, la fatica dei suoi interlocutori ad accogliere un insegnamento nuovo era palese. Poco prima il giovane ricco era andato via triste, adesso non soltanto le folle, ma i suoi stessi discepoli sono presi dallo sconcerto: «allora, chi può essere salvato?». Sembrerebbe davvero una missione impossibile, ma Gesù interviene per aprire loro mente e cuore.  La salvezza non è il prodotto delle nostre opere o il risultato dei nostri soli sforzi; essa è dono di Dio, di Colui per il quale "nulla è impossibile" (Lc 1,37). Fino a quando ci ostineremo a voler leggere la storia esclusivamente da un punto di vista meramente terreno e

Toglietemi tutto, tranne... - Lunedì 16 Agosto

Poteva vantare davvero delle ottime referenze quel giovane che si era presentato al cospetto di Gesù. Aveva osservato alla lettera tutti i comandamenti e ora desiderava ottenere il premio promesso: la vita eterna! «Che altro mi manca?». Chissà se davvero era sua intenzione comprendere quali ulteriori passi fossero necessari per raggiungere la meta, oppure se era lì semplicemente col desiderio di ricevere un plauso dal Maestro, una conferma del suo essere ineccepibile.  «Che cosa devo fare di buono...» oltre quello che ho già fatto? Rispettando la legge, facendo "il mio dovere", non ho forse già compiuto tutto il bene necessario? Sembrava davvero la volta buona, il desiderio di quel giovane pareva sincero, ma risposta di Gesù svela il trucco: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». La vita eterna non è questione di possesso, ma di relazione; non si risolve semplicemente nel praticare, ma fonda l

La direzione giusta -Domenica 15 Agosto

Ha fretta, María. Corre veloce lungo quei sentieri di montagna. Ci indica una direzione chiara, inequivocabile: verso l’alto. Una direzione che si rivelerà per nulla occasionale o strumentale, ma resterà costante per tutta la sua esistenza: dritta verso l’alto, “direzione la vita”! È un invito ad alzare lo sguardo, il suo. E mentre elevi lo sguardo, ti accorgi che si allarga anche il cuore.  A qualcuno però potrebbe venire in mente di chiedersi: “chi mai riuscirebbe a starle dietro? Chi potrebbe reggere il suo passo?”. Poco prima aveva scoperto che lo sguardo del Signore si era posato proprio su di lei, umile e povera. La meraviglia che l’aveva presa non le aveva impedito di pronunciare il suo “si”. Si era completamente svuotata, per essere ricolmata della grazia. Come avrebbe potuto essere più leggera nel suo incedere, più veloce nel suo andare verso l’alto? Quella di Maria però è tutt’altro che una fuga in avanti. Lei, l’immacolata, non ha alcuna intenzione di farci perdere le sue tr

UN GIOCO DA BAMBINI - Sabato 14 Agosto

  Poco più che una fastidiosa perdita di tempo... Tale doveva apparire agli occhi dei discepoli la presenza di quei bambini che venivano presentati al Maestro "perché imponesse loro le mani e pregasse". Ben altri impegni attendevano Gesù...  bisognava far presto perché un intero popolo attendeva la liberazione. Ma la fretta, anche in questo caso, si rivela cattiva consigliera e Gesù stesso interviene per sconfessare l'atteggiamento dei suoi: «Lasciateli, non impedite che vengano a me». Si erano fatti prendere dalla foga, aveva finito per prendersi troppo sul serio  La fretta di diventare grandi è proprio quella che tante volte porta fuori strada anche noi. Non vediamo l'ora di crescere per non dover più dar conto ad altri, per essere indipendenti e andare per la nostra strada. Sembra essere questa la strada giusta per raggiungere la felicità, ma Gesù ci indica una via completamente differente.  Ciò che appare proibitivo per tanti altri (per i ricchi, ma non solo), si

Solo un chicco ma non un chicco solo - Martedì 10 Agosto

"La morte non è l'opposto della vita, ma sua parte integrante". Sembra una contraddizione, ma non lo è. Siamo soliti pensare che morte e vita si oppongano, escludendosi a vicenda. Eppure sappiamo bene che queste due realtà si intrecciano continuamente e, se anche ci impegniamo con tutte le forze a proteggere la nostra vita per far sì che nulla possa scalfirla, ci accorgiamo costantemente che questi nostri tentativi si mostrano per lo più vani.  È così che, per cercare di non morire, smettiamo di vivere e iniziamo semplicemente a sopravvivere, a "tirare a campare". Una vita trattenuta, passata a cercare di parare i colpi, vissuta con la guardia sempre alta, a pugni stretti per paura che qualcosa possa sfuggirci di mano non è altro che una vita destinata a consumarsi lentamente, a spegnersi poco per volta senza mai ardere veramente. Al contrario, quella che ci è stata donata è una vita chiamata alla pienezza, che non può accontentarsi di trascinarsi stancamente. &

Imbucati alla festa - Lunedì 9 Agosto

Dieci ragazze pronte a far festa e uno sposo ritardatario. Magari sarà capitato anche a voi di ritrovarvi intrappolati in quei matrimoni che si trasformano, ben presto, in una vera e propria odissea. Ritardi infiniti, celebrazioni che si trascinano stanche nelle ore più calde del giorno, interminabili attese al ristorante col buffet in bella vista ma con i camerieri a fare la guardia, per impedire a chiunque di assaggiare qualcosa prima dell'arrivo dei festeggiati.  Come non comprendere, quindi, la stanchezza di quelle vergini che finiscono per addormentarsi a causa della lunga attesa; come non giustificare quelle cinque che, all'arrivo dello sposo, si accorgono di non avere il necessario, di aver dimenticato qualcosa di importante. Tuttavia, quella che ad alcuni potrebbe sembrare soltanto una banale disattenzione, una semplice imprudenza, si rivela un errore imperdonabile.  Mentre le vergini sagge, "insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi", le

Figli e figliastri - Mercoledì 4 Agosto

"Non le rivolse neppure una parola". Non oso immaginare quali sentimenti abbia provato quella donna Cananea di fronte all'atteggiamento di Gesù. Nessuna risposta, nessun segno di attenzione, neanche uno sguardo compassionevole, di quelli che era solito dispensare a destra e a manca. Il Maestro non sembra lo stesso di sempre, persino i suoi discepoli stentano a riconoscerlo, tanto che sono loro a cercare di richiamare la sua attenzione quanto meno per liberarsi dalla presenza fastidiosa di quella povera disperata. Ma non c'è nulla da fare, Gesù sembra irremovibile: a quella straniera non spetta niente, inutile insistere. Altri meritano attenzioni, ad altri sono riservati i suoi discorsi e insegnamenti, verso altri vanno rivolti gesti di misericordia e compassione, per altri Egli compie segni e prodigi. Per gli altri si, ma per lei no. Quanti (anche nella nostra società) vivono ai margini, in attesa delle briciole di chi invece ha pane in abbondanza, è sempre al centro

Col vento contrario - Martedì 3 Agosto

"Vedendo che il vento era forte, s’impaurì". Non deve essere stata un'esperienza felice quella di Pietro. Certi momenti restano impressi nella mente, anche se vorremmo fare di tutto per scordarli. Quando sentiamo che la nostra stessa vita è in pericolo la paura prende il sopravvento, i muscoli si irrigidiscono, i movimenti diventano scoordinati, l'agitazione fa perdere il controllo e tutto sembra perduto. Come Pietro (e insieme a lui) non ci resta che gridare: «Signore, salvami!». Essere esposti a gravi pericoli non è cosa da poco, ma anche navigare ordinariamente con il vento contrario risulta tutt'altro che piacevole. La fatica si fa sentire e non è raro che subito crescano in noi sfiducia e risentimento. Tutto però nasce da un fraintendimento. Per noi spesso anche il primo alito di vento che non soffia nella direzione desiderata appare un inconveniente non di poco conto. Facciamo presto a spazientirci, a lasciarci andare ad infinite lamentazioni, a gettare la s

Non si scappa! - Lunedì 2 Agosto

Sembra quasi che seguire Gesù voglia dire trovarsi, prima o poi, in mezzo ai casini, in situazioni davvero complesse da gestire e che, proprio per questo, avremmo evitato ben volentieri di dover affrontare.  Chissà quante volte sarà capitato anche a noi di pensare che vivere secondo il vangelo, o almeno provarci, "complica" le situazioni e ci espone a fastidiosi inconvenienti che altrimenti potremmo abilmente schivare. Anche ai discepoli sarà capitato lo stesso e il loro modo di affrontare la stanchezza e la fame della gente che li aveva seguiti rivela uno stile che, purtroppo, li accompagnerà fino alla croce. Di fronte alla difficoltà, infatti, cercano immediatamente di darsela a gambe levate, provano a trovare un modo per eliminare il problema alla radice, senza doverlo affrontare a viso aperto. Ecco perché vorrebbero congedare la folla. Le parole di Gesù, invece, ribaltano completamente la situazione: «voi stessi date loro da mangiare». Non scappare, ma accettare la sfida;

Chi cercate? - Domenica 1 Agosto

Ma dove sarà finito? Dove si è cacciato Gesù? È davvero strano che un Dio perennemente alla ricerca dell'uomo finisca spesso per sfuggire, quasi nascondersi, o quantomeno per allontanarsi dalle folle che lo reclamano.  Di certo Gesù non aveva davvero intenzione di non farsi più trovare, tanto è vero che poi, quando coloro che lo cercano riescono a scovarlo, si intrattiene con loro, li guarda con benevolenza e si commuove al constatare che sono "come pecore senza pastore" (Mc 6,34).  Il suo atteggiamento pare allora rispondere ad una logica precisa. Il fatto in sé che le folle lo reclamino e si mettano sulle sue tracce non basta. Cercare Gesù non è sufficiente, occorre comprendere qual è la motivazione della ricerca.  Le parole di Gesù svelano immediatamente l'arcano: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». La differenza, insomma, non la fanno i fatti nudi e crudi ma i