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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

Arrabbiato da morire - Mercoledì 30 Giugno

Erano venuti fuori dai sepolcri, ma si erano portati la morte nel cuore. Quei demoni che avevano reso schiavi i due uomini incontrati da Gesù rappresentavano un grande pericolo per gli altri, ma anche per se stessi. La loro era una furia cieca, una rabbia incontrollabile.  Avevano iniziato spaventando e assalendo i passanti, diventando per loro un ostacolo insormontabile lungo il cammino, al punto "che nessuno poteva passare per quella strada"; finiranno col distruggere un'intera mandria di porci che, a causa loro, si getteranno "giù dalla rupe nel mare" e moriranno affogati nelle acque. Nel mezzo si scagliano anche contro Gesù: «che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». Sembra che incontrare Gesù per chi è pieno di rancore e di odio, per chi è schiavo del male, sia un vero tormento. Fino a quando riesci a tenerlo lontano, puoi anche continuare ad abitare tra le tombe, nei luoghi della morte; puoi provare a nasconderti dietr

Conoscere sul serio - Martedì 29 Giugno

Non basta una vita per conoscere una persona. Quando pensi di aver capito già tutto, ti ritrovi a scoprire aspetti inediti del suo carattere che ti lasciano quantomeno perplesso, se non completamente spiazzato. Ad essere onesti, non potrebbe essere altrimenti; ogni uomo rimane un mistero anche per se stesso.  Tuttavia, ci accade di faticare a comprendere chi abbiamo accanto anche perché siamo troppo bloccati da schemi e pregiudizi. Spesso lasciamo che il "sentito dire" ci condizioni così tanto da giudicare a priori qualcuno, senza provare a farne davvero esperienza diretta. Capita pure di proiettare a tal punto le nostre aspettative sull'altro da finire per vederlo esclusivamente per quello che noi vorremmo fosse, anziché per la persona che veramente è. È successo finanche a Gesù, che veniva considerato dalla folla un grande profeta, un eccellente predicatore, un maestro di sapienza, un potente guaritore, un uomo di Dio... e chi più ne ha più ne metta!  Di certo essere pa

Oltre - Lunedì 28 Giugno

 Non perde tempo Gesù; è ben consapevole del fatto che fare la volontà del Padre significa andare sempre oltre. È per questo che seguire i suoi passi vuol dire intraprendere un cammino di pienezza che non conosce compromessi, né mezze misure. A chi esprime il desiderio di seguirlo Gesù espone subito e con chiarezza le esigenze della sequela. A chi chiede di diventare suo discepolo presenta una via di radicalità.  Non può davvero seguire Gesù "ovunque" chi non ha intenzione di levare le ancore per lasciare il porto e prendere il largo, chi non è capace di spingersi in mare aperto, accettando con coraggio di abbandonare le proprie sicurezze. Non può essere suo discepolo chi non si decide ad alleggerire il proprio cuore dal peso della tristezza, della rassegnazione o della rabbia, chi non sa aprirsi con fiducia verso il futuro e continua a tirarsi dietro la zavorra di un passato che ancora non ha accettato e con cui non ha saputo chiudere i conti.  Solo chi ha un cuore libero pu

Basta una parola - Sabato 26 Giugno

Ci vorrebbe un miracolo... per risolvere certe situazioni e tirarci fuori dai guai; per dare una svolta alla nostra vita che si è arenata e pare incapace di riprendere il largo. Qualcosa di straordinario che ci dia una scossa, una "botta di fortuna" che rovesci completamente le sorti della nostra esistenza. Quando tutto sembra perduto e ogni cosa va a rotoli, quando le hai provate davvero tutte ma nulla è servito a cambiare la situazione, non ci consolano di certo le pacche sulle spalle, né le frasi di incoraggiamento degli amici. A nulla servono perché non cambiano la sostanza delle cose, sembrano soltanto dei palliativi che però non curano davvero il male che ci affligge. Ci siamo convinti che per risolvere gli enormi problemi della nostra vita servano soluzioni straordinarie. Quanta sapienza c'è invece nel cuore di quel centurione. Egli sa bene che spesso il cambiamento nella nostra vita parte dalle piccole cose.  Avere fede vuol dire anche credere fermamente che sia s

Sia fatta la tua volontà - Venerdì 25 Giugno

Prostrato a terra. Conosceva già quella sensazione perché la lebbra lo aveva messo al tappeto fin dal primo istante. Chissà quante volte avrebbe voluto sprofondare, avrebbe preferito che la terra si aprisse per scomparire del tutto.  Era diventato un peso per gli altri, qualcuno da allontanare, da evitare ad ogni costo. Maledetto dagli uomini, perché rappresentava una minaccia, un pericolo costante. Maledetto anche da Dio; tale veniva considerato chi si trovava nella sua condizione e aveva il corpo segnato da quel terribile male. Colui al quale era negato l'abbraccio degli uomini, si abbandona a quello della nuda terra e si gioca l'ultima carta, rivolgendosi a Gesù.  "Se vuoi, puoi". Nessuna pretesa, nessuna rimostranza. Avrebbe avuto un'infinità di motivi per essere adirato con una vita che si era mostrata ingiusta e crudele con lui, con una legge che per tutelare alcuni condannava altri all'isolamento, con chi lo aveva messo da parte e lo guardava con sospet

Un futuro ancora da scrivere - Giovedì 24 Giugno

"Vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre". Non c'era neanche da discutere, nessun dubbio a riguardo. Per i parenti e i vicini di Elisabetta il nome del neonato non poteva che essere Zaccaria. Nulla di più scontato, come se quella vita appena sbocciata fosse in realtà già segnata prima ancora di vedere la luce. Un futuro già scritto il suo, in cui le attese e le aspettative altrui pesavano come un macigno. Sembrava tutto già stabilito, eppure le cose andarono in maniera molto diversa: «No, si chiamerà Giovanni». Al tentativo dell'uomo di voler determinare e programmare ogni cosa, fa da contraltare il desiderio di Dio di aprire un'orizzonte più ampio in cui fare verità su noi stessi, affrancandoci da imposizioni e condizionamenti esterni. Quello che ci viene donato dal Signore è "un nome nuovo", che la sua stessa bocca ha indicato (cfr. Is 62,2). Egli ci invita a dare un nome alle cose per riconoscerle e prenderne

Tanto fumo, niente arrosto - Mercoledì 23 Giugno

Che delusione! Ho ben presente la fatica del contadino che, dopo settimane di lavoro appassionato e meticoloso, si accorge che gli alberi della propria campagna non riescono a portare alcun frutto.  Esiste tuttavia un rammarico ancora più grande. Talvolta quegli alberi si riempiono di foglie e di fiori, nascono le prime gemme che pian piano diventano frutti ancora acerbi, si, ma che lasciano presagire la possibilità  di un buon raccolto. Accade talvolta, però, che quel frutto che poi viene raccolto si rivela "cattivo", incommestibile, sgradevole al palato. Quante volte abbiamo provato lo stesso stato d'animo anche nella nostra vita. Tante belle parole, discorsi accattivanti e allettanti promesse... eppure capita spesso di scoprire che dietro tanto fumo non si nasconde alcun arrosto.  Il guaio è che accorgersi dell'inganno risulta tutt'altro che semplice, molti cadono nel tranello e si lasciano raggirare. Ecco perché Gesù ci offre un efficace criterio di discernime

Una sola è quella giusta - Martedì 22 Giugno

Prima di scegliere una strada da percorrere occorre decidere la destinazione finale del viaggio. Prima di aprire una porta occorrerebbe chiedersi in quale stanza si desidera entrare. È ben difficile potersi orientare tra mille strade se non sappiamo dove vogliamo arrivare. Capita a tutti di ritrovarsi qualche volta ad andare in giro senza una meta, scegliendo a casaccio quale strada imboccare, lasciando che siano le sensazioni del momento ad ispirarci. Tuttavia, queste uscite non possono che concludersi in un'unica maniera: con il ritorno al punto di partenza. E così si finisce per aver viaggiato senza aver raggiunto alcuna destinazione, per aver percorso strade che non ci hanno condotto da nessuna parte. Se "tutte le strade portano a Roma", c'è solo una porta che conduce al cielo, una sola è quella giusta. Gesù ci ha detto: "Io sono la porta" (Gv 10,9), "Io sono la via" (Gv 14,6). Non ci sono altri varchi, non è possibile accedere diversamente ad

L'occhio malato - Lunedì 21 Giugno

"Non giudicate!". Facile a dirsi... In un mondo in cui pare prevalere l'egoismo e trionfa l'ipocrisia, in cui vediamo moltiplicarsi ingiustizie e soprusi, risulta davvero difficile non punture il dito contro chi ci sembra comportarsi male. L'unica strada possibile potrebbe essere quella di chiudere "gli occhi per non vedere il male" (Is 33,15). Ma troppo spesso questo soluzione porta all'indifferenza o, peggio ancora, all'omertà di fronte alle intollerabili storture che segnano la nostra storia. Dobbiamo chiedere allora la grazia della purificazione dello sguardo, per avere occhi nuovi con cui guardare la vita da una prospettiva differente.  Certamente occorre partire da un assunto fondamentale: "l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore" (1Sam 16,7). Dovremmo esimerci dall'emettere sentenze di condanna perché non conosciamo davvero l'animo di chi agisce. E se dall'esterno possiamo sindacare la correttezza

Nella tempesta - XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

  “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Non so voi, ma io me lo sono chiesto un’infinità di volte, soprattutto quando mi sono cacciato in situazioni complicate e difficili da gestire. Mi è capitato perfino dopo aver provato a organizzare ogni cosa nei minimi dettagli, valutando i pro e i contro, i costi e i benefici a cui andavo incontro. E così ho imparato che, malgrado la pretesa di calcolare e programmare tutto nei minimi dettagli,   la vita spariglia le carte e sovverte i pronostici, in un modo o nell’altro insomma ci sorprende e ci spiazza sempre. Quando succede ci ritroviamo come su un ring, messi all’angolo, sperimentiamo tutta l fatica e la difficoltà di subire gli assalti della vita, provando affannosamente a pararne i colpi senza purtroppo riuscire a prevederne né la direzione, né l’intensità. Allora c’è chi si fa prendere dall’istinto di addossare la responsabilità di quel disastro ad altri e chi invece si prende tutte le colpe. Stavolta però non c'è alcun dubbio, il colpevo

La tua vita è preziosa - Sabato 19 Giugno

Ci sentiamo troppo spesso come color che son sospesi tra i rimpianti del passato e la paura del futuro. E così finiamo per vivere male il presente, senza riuscire a gustare il tempo che ci viene donato. Sembriamo incapaci di impegnarci in maniera serena nelle occupazioni quotidiane perché siamo divorati dalle preoccupazioni. "Non preoccupatevi...". È un invito accorato quello che ci viene rivolto, ma è anche una via d'uscita per guarire dall'ansia che ci consuma. Né rassegnati, né faciloni... Gesù ci invita a non essere "gente di poca fede", ma uomini e donne che ripongono la propria fiducia in Dio.  "Guardate... Osservate...". Non sono parole vane, non è una promessa vuota quella che Gesù ci rivolge. La cura di Dio per ogni creatura, la sua tenerezza infinita e la sua paterna provvidenza trovano conferma proprio in questa vita che a noi spesso appare piena soltanto di contraddizioni e fatiche, ma che Gesù ci invita a guardare con occhi nuovi.  La

Dove hai messo il cuore? - Venerdì 18 Giugno

Dove hai messo il cuore? Su cosa fondi la tua vita? Qual è il tesoro che custodisci gelosamente, il bene più prezioso?  Gesù ci pone di fronte a una domanda seria, un interrogativo fondamentale, non tanto per il gusto sadico metterci in crisi, quanto per il desiderio di aiutarci a fare verità.  "Non accumulate per voi tesori sulla terra... Accumulate invece per voi tesori in cielo". Egli parte da noi, dalla nostra condizione, dalle paure e dall'ansia per il domani, dalla necessità di trovare sicurezza per il futuro.  Lungi dal voler semplicemente emettere un giudizio morale di condanna nei confronti dei "tesori della terra", Gesù vuole esprimere una concreta preoccupazione per la nostra vita. Egli sa bene che corriamo costantemente il rischio di legare la felicità a cose che sono destinate a passare, non perché siano un male in sé, ma semplicemente perché restano dei mezzi e non possono diventare dei fini.  Potrebbe allora capitarci di non sapere neanche più dov

Lo scudo delle parole - Giovedì 17 Giugno

Le parole sono un'arma potentissima, possono colpire e ferire, talvolta perfino uccidere  Ma le parole possono essere usate anche come scudo, per proteggersi e difendersi, per evitare di esporsi all'altro senza difese, per nascondersi e celarsi.  Usiamo fiumi di parole per raggirare e convincere, per sviare i discorsi ed evitare argomenti poco graditi. Lo facciamo abitualmente anche per narrare una vita che in realtà non esiste, presentandoci per quelli che non siamo, provando invano a colmare con vuoti discorsi la nostra miseria. Quando restiamo senza parole, infatti, ci sentiamo vulnerabili, spaesati, confusi, disorientati. È questo il motivo per cui cerchiamo di fuggire ad ogni costo tale condizione e tentiamo di allontanare la paura "a forza di parole". Ma "lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26). La preghiera non è un monolo

Nel segreto - Mercoledì 16 Giugno

Al tempo dei social sembra esistere soltanto ciò che viene mostrato. La riservatezza è ormai diventata un optional poco richiesto e ancor meno apprezzato, mentre ogni aspetto della vita viene messo in vetrina senza alcun pudore e, in troppi casi, anche senza alcun motivo. Cui prodest? A chi giova? Nessuno più sembra porsi l'interrogativo sull'opportunità di pubblicizzare o meno alcuni momenti e situazioni. Con la scusa di non voler celare nulla si finisce per banalizzare tutto. Eppure, quando si tratta di relazioni, dovremmo sapere bene che ci sono aspetti che vanno condivisi con tutti e altri che invece meritano di essere custoditi gelosamente e consegnati soltanto alla persona amata. Il segreto richiamato da Gesù non è tanto lo spazio del nascondimento, quanto quello dell'intimità. Alcune esperienze non devono essere sbandierare ai quattro venti, perché altrimenti ne resterebbero svilite. Al contrario, vanno preservate perché estremamente preziose e quindi, al tempo stess

Il pallino del gioco - Martedì 15 Giugno

Protagonisti o comparse? Sulla scena del mondo spesso ci lamentiamo di passare inosservati, mentre le luci della ribalta si accendono su altri e mai su di noi. Sembra sia facile prendersi il centro della scena quando si decide di agire con forza e arroganza, talvolta perfino con violenza. Pensiamo che, al contrario, chi sceglie di non seguire queste logiche sia destinato ad essere posto nel dimenticatoio.  Sembra che il male sia sempre in prima pagina, che il bene non trovi spazio né nelle cronache ufficiali, né nei nostri discorsi. Eppure, dovremmo forse riconoscere che spesso siamo proprio noi, che in teoria dovremmo agire per il bene, a lasciare l'iniziativa ad altri. Ci mostriamo il più delle volte attendisti e lasciamo incustoditi spazi di vita che il peccato fa presto a colonizzare.  Come nel biliardo... chi ha in mano il pallino ha diritto al primo tiro e, in qualche modo, conduce la partita. È lui a determinare le mosse seguenti e ad orientare lo svolgimento del gioco. Se p

Ha iniziato lui! - Lunedì 14 Giugno

"Chi la fa l'aspetti". Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione. Se viene inferto un male non ci si potrà aspettare che di ricevere altrettanto. Sembra non ci sia nulla di più "naturale". In fondo, i bambini fanno proprio così: al compagno che gli dà uno spintone sono pronti a restituirlo; alla prima offesa o presa in giro saranno lesti a ripagare con la stessa moneta. Se questa è la "natura delle cose", allora pare non ci possa essere nessuna via di uscita. Una volta innescata la catena del male, non si potrà più tornare indietro. Ma sposare questa logica significa rassegnarsi ad una triste realtà: il male esiste e chiama altro male. Quindi non soltanto si ripeteranno situazioni di violenza, lotte e ingiustizie, ma rischieranno di crescere esponenzialmente di numero e intensità. Fare propri questi ragionamenti diventa però estremamente comodo. Posso infatti giustificare le mie mancanze di pazienza, di carità, di umiltà, la mia incapacità di perd

Cuore di mamma - Sabato 12 Giugno

È angosciato il cuore di Maria. Solo una madre può comprendere fino in fondo il suo turbamento. Quel figlio, che è parte di lei ma allo stesso tempo è altro da lei, sembra sfuggirle di mano. Sta crescendo in fretta Gesù, più di quanto lei potesse immaginare, e questo la mette a dura prova. L'ha cercato lì dove avrebbe dovuto essere, ma l'ha trovato altrove. Non ha atteso che tornasse, si è messa in cammino, una volta ancora. Fossimo stati al suo posto, non avremmo voluto sentire ragioni. Lei, invece, ha provato a comprendere ogni cosa e ha custodito nel cuore anche ciò che ancora non capiva.  È un cuore provato; forgiato al fuoco dell'imprevisto e della fiducia, della disponibilità e della libertà, della semplicità e dell'umiltà. Le era stata rivolta una parola davvero dura: "anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2,35) ed ella l'ha accolta con la consueta docilità.  A noi viene subito in mente la scena della croce, ma chissà quanti colpi saranno

Con tutto il cuore - Venerdì 11 Giugno

Cosa porti nel cuore? Cos'hai di più caro e cosa c'è lì nel profondo, oltre ciò che appare, al di là di quello che vuoi mostrare? Se il cuore dell'uomo è un abisso insondabile (cfr. Sal 64,7) e spesso rimane un mistero anche per noi stessi, quello di Dio invece si mostra in maniera limpida e cristallina.  Innanzitutto una bella scoperta: Dio ha un cuore! Se mai avessimo pensato il contrario, in Gesù ogni dubbio si dissolve. Resta invece il punto di domanda sull'uomo... Troppo spesso sembra ci si trovi di fronte ad un'umanità "senza cuore", dis-umana. E se siamo stati creati a immagine e somiglia di Dio, allora dovremmo chiederci più spesso dove abbiamo messo quel cuore che Egli ci ha donato. Volendo poi scattare un'istantanea del cuore di Gesù, la liturgia di oggi ci presenta l'immagine dell'uomo della croce, di Colui che ha consegnato lo spirito (Gv 19,30) ed è appeso a quel legno che un tempo era segno di maledizione e ora sta diventando albe

L'ordine degli addendi - Giovedì 10 Giugno

Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia... Il più delle volte può essere vero, ma non è sempre così. Se la matematica non è un'opinione, dobbiamo pur riconoscere che questa scienza non può determinare ogni ambito della vita umana.  Le relazioni, quelle autentiche, non possono essere soggette alla mera legge del calcolo, alla ricerca dell'utile, alla sterile logica del dare/avere e della massimizzazione del profitto. Gesù oggi ci mette di fronte ad un'urgenza che non può in alcun modo essere elusa, ad una scelta che non va procrastinata.  C'è un "prima" che nessuna buona motivazione, nessuna scusa o giustificazione "razionale", può far diventare "poi" o addirittura "mai". Se davvero hai a cuore il tuo rapporto con Dio, se "presenti la tua offerta all'altare", non puoi non puoi ritenere subordinata, né accessoria, la relazione con i fratelli. Se Dio per noi non è semplicemente colui che ratifica la

Un segno indelebile - Mercoledì 9 Giugno

Nulla da cancellare! Nessun rimpianto, né ripensamento per Dio che, a differenza nostra, non si rimangia la parola data, non ritira le sue promesse, non fa marcia indietro e non vive di continui voltafaccia.  Non si tratta della pretesa di avere sempre ragione (eppure, per quanto possa seccarci ammetterlo, è proprio così: alla fine, Dio ha sempre ragione!). La fedeltà alla sua Parola, che "è stabile nei cieli"(Sal 119,89), non dice affatto immobilismo, né sterile ottusità, non è sinonimo di orgoglio e neanche sintomo di testardaggine.  Siamo di fronte, invece, ad una scelta irreversibile: Dio si è impegnato con l'uomo mediante una Parola d'amore che profuma di pienezza, pace, gioia, futuro, eternità.  Ecco perché Gesù ha ben chiaro che la sua missione non è abolire, ma dare compimento. Mentre noi siamo più abituati a gettare il bambino con l'acqua sporca ed estirpare il grano insieme alla zizzania, Gesù ci invita a partire dal bene che c'è per portarlo fino al

Esaltare, non disprezzare - Martedì 8 Giugno

L'amore, se autentico, è fatto anche di stima e di rispetto, di fiducia e di riconoscimento reciproco. Non è possibile amare davvero qualcuno in cui non si vedano che difetti e non si riconoscano né doni e né qualità.  Se è possibile amare pur non condividendo ciò che l'altro fa, è impossibile amare disprezzando tutto ciò che l'altro è.  "Voi siete il sale... Voi siete la luce..."! La dignità che ci viene riconosciuta da Gesù è la naturale conseguenza del suo immenso amore. Egli ha stima di noi, ci chiama a collaborare con Lui all'opera della salvezza.  Proprio per questo non ci ha chiamato servi, ma amici (cfr. Gv 15,15) e ci ritiene capaci di condividere il suo stesso desiderio: promuovere la vita di ciascuno fino a portarla a pienezza.  Proprio come la luce, che non è chiamata ad accecare, ma fa risaltare la bellezza che c'è e che troppe volte resta offuscata dalle tenebre del male. Come il sale, che non può essere insipido e insignificante, ma non deve

Irrompe la gioia - Lunedì 7 Giugno

Domani è un altro giorno, vedrai che passerà, il tempo cura le ferite, non può piovere per sempre... insomma, "adda passà 'a nuttata".  Di frasi consolatorie sono pieni i nostri discorsi, le ripetiamo a noi stessi e agli altri nel vano tentativo di allontanare la malinconia, di leccarci le ferite e di anestetizzare il dolore, in attesa di tempi migliori. C'è spesso chi si approfitta di questi momenti, dell'insoddisfazione e del malcontento che serpeggia nella nostra vita. Tanti sono lesti a riempirci la testa di illusioni e promesse, il più delle volte infondate, finendo così per amplificare il nostro malessere nei confronti di un presente che ci sembra segnato solo da contraddizioni, ingiustizie e sofferenze.  Gesù si chiama fuori da questo gioco perverso e ci parla di una gioia che irrompe proprio nel tempo che stiamo vivendo.  Beati voi... non lasciate che la fatica del cammino annebbi la vostra vista, l'opera di Dio è già iniziata e certamente giungerà a c

ALL-IN - Sabato 5 Giugno

Vorrei ma non posso... Viviamo spesso di "se" e di "ma", di rimpianti e recriminazioni. Non soltanto ci capita di sentirci inadeguati rispetto a situazioni che sembrano molto più grandi di noi, ma finiamo per ritenere che altri siano più capaci, più pronti, più attrezzati e quindi possano dare un contributo più rilevante rispetto a quello che potremmo mai offrire noi. A volte ci sembra inutile anche provare; pensiamo che non cambierebbe nulla, ma in realtà non è così. "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa). C'è qualcosa infatti che è sempre possibile a tutti, qualunque siano le condizioni o le circostanze in cui ci troviamo: amare! La povera vedova del vangelo lo sa bene. La miseria le ha insegnato a non fare calcoli, a mettere in gioco quel poco che ha. Trattenere qualcosa per sé non avrebbe alcun senso, non servirebbe a nulla. L'unica strada percor

Lo ascoltavano volentieri - Venerdì 4 Giugno

Di maestri, veri o presunti, più o meno capaci, ne avevano conosciuti tanti. Fiumi di parole, spesso vuote e ripetitive, avevano riempito quelle ore trascorse nel tempio. Con ogni probabilità, la maggior parte di esse erano scivolate via, senza lasciare traccia alcuna, senza sedimentarsi nel cuore. Erano discorsi sterili, formali, incapaci di intercettare la vita di quella gente e aiutarla a entrare nel mistero d'amore di Dio.  Quando a parlare è Gesù, però, la questione cambia radicalmente. La folla, numerosa, lo sta ad ascoltare volentieri; "egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi" (Mc 1,22). Così, finalmente, la Parola di Dio riprende vigore, riacquista tutta la sua forza ed efficacia.  "Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mi

Coraggio, un ultimo sforzo! - Giovedì 3 Giugno

Che gioia immensa sapere di non essere distanti dal traguardo e avere la certezza che, seppure la fatica si fa sentire e talvolta rischiamo di sbandare un po', ci troviamo sulla strada giusta e siamo davvero prossimi alla meta. Come disse un giorno allo scriba, così Gesù oggi ripete a ciascuno di noi: "non sei lontano dal regno di Dio", coraggio, manca poco, un ultimo sforzo! Forse la linea di arrivo ancora non si intravede, ma è proprio lì, dietro l'ultima curva. È quasi fatta! Non siamo lontani... perché Dio per primo ha scelto di farsi prossimo. La storia della salvezza ci narra di come all'aspirazione sempre presente nel cuore dell'uomo di innalzarsi verso Dio, corrisponda in maniera infinitamente più consapevole, forte e radicata, il desiderio del cuore di Dio di andare in cerca dell'uomo. Gesù lo aveva annunciato fin dal principio del suo ministero pubblico: "il regno di Dio è vicino" (Mc 1,15). Dio sceglie di farsi prossimo, di accorciare

Un "errore sulla persona" - Mercoledì 2 Giugno

Avanti un altro! Oggi tocca ai sadducei cercare di mettere in difficoltà Gesù. Quanta pazienza ebbe il Maestro nel tentare di trasformare anche quelle situazioni che nascevano come sterili controversie, in occasioni di annuncio, istruzione, conversione.  Già voler applicare le nostre logiche, spesso grette e meschine, a questa vita non ci aiuta a comprenderne il senso profondo. Quando poi pretendiamo di pensare con le stesse categorie anche all'eternità allora rischiamo di diventare ridicoli.  Accade così a quei sadducei che sfidano Gesù presentandogli un caso di scuola, una storiella costruita a tavolino, dal sapore tragicomico. Un caso che enfatizza la realtà fino a snaturarla, che trasuda saccenza e arroganza, e finisce per mettere in ridicolo la loro stessa legge.  La vita eterna non è soltanto un riflesso o un semplice prolungamento di quella presente. C'è un vero e proprio salto di qualità: dal possesso all'appartenenza, dal prendere all'accogliere, dalla schiavit