Quando un discepolo supera il maestro... può essere una grande festa o un'enorme tragedia. Non sempre, infatti, si trovano maestri che desiderano davvero valorizzare i propri collaboratori, promuovendoli a tal punto da renderli autonomi, liberi, capaci di camminare con le proprie gambe, di ottenere riconoscimenti personali e raggiungere mete e traguardi rilevanti.
Non è semplice neanche trovare allievi disposti a seguire davvero le orme del Maestro, ripercorrerne i passi, emularne le gesta. Oggi è molto più semplice trovare contestatori che discepoli; gente che sente il bisogno di screditare l'opera altrui per affermare una superiorità presuntuosa e ingrata, senza radici e senza storia.
Se per Dio non si pone neanche il problema di un certo tipo di gelosia (quella che opprime, crea dipendenza, non gode dei successi altrui ma, al contrario, li sminuisce continuamente) ed è palese la sua volontà di promuove la vita e la dignità di ogni uomo e di ogni donna, affinché possano esprime al massimo le proprie potenzialità, allora le parole di Gesù devono necessariamente significare altro.
"È sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore". Quello posto da Gesù non è un limite, ma una possibilità, l'unica davvero concreta. Mentre noi continuiamo a ragionare in termini di competizioni e di classifiche, cercando di primeggiare ad ogni costo e prevalere (non sempre in modo lecito) gli uni sugli altri, Gesù ci mostra che la strada da seguire è tutt'altra. "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15,12). Né più, né meno... come Lui!
Se Dio è già in sé pienezza di vita, gioia, amore, allora non accettare di essere come Lui non significa andare "oltre" ma semplicemente scegliere "altro", cioè quello che pienezza non è. Se non impareremo ad amare, servire, perdonare, accogliere e gioire come il Maestro non vorrà dire che avremo trovato il nostro modo alternativo, ma semplicemente che avremo scelto di accontentarci di compromessi e mezze misure.
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A pensarci bene il bello di te
è che viaggi sempre sulle mie frequenze,
sei grande
SEI GRANDE - NEK
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,24-33
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
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