Poche, si; ma che almeno siano buone… per tutte le stagioni! In un tempo di profondi e repentini cambiamenti, avvertiamo il desiderio di poterci aggrappare a qualcosa di solido e immutabile. Siamo alla ricerca di punti fermi, di certezze inconfutabili, di una sorta di “centro di gravità permanente” che ci sottragga dalla scomoda condizione di chi si sente sospeso a mezz’aria, in balia dei venti della vita. Saremmo ben felici di trovare qualcuno capace di indicarci, una volta per tutte, la strategia facile ed efficace per rispondere alle sfide quotidiane, evitare inutili complicazioni e ottenere ciò di cui abbiamo bisogno. Ed è anche per questo motivo che a volte ci capita di arroccarci su certe posizioni, irrigidendoci a tal punto da diventare ciechi e ottusi, incapaci di metterci in dialogo con la complessità di una storia, che invece ci chiede costantemente di trovare forme e modalità differenti per seguire le vie del bene.
Non si tratta di scegliere “la novità per la novità”, gettando via acriticamente tutto ciò che abbiamo ricevuto in eredità dal passato. Ci sono infatti esperienze antiche eppure per nulla obsolete, come pure proposte inedite che tuttavia già sanno di vecchio.
Cosa è giusto fare? Digiunare oppure no?“Verranno giorni”… La risposta di Gesù ci svela che non esistono ricette già pronte, ma occorre mettersi in ascolto del tempo che viviamo con umiltà e coraggio. Dovremmo imparare a domandarci sempre: “che giorno è?”, per provare a “valutare questo tempo” e così “giudicare ciò che è giusto” (cfr Lc 12,56-57).
È necessario fuggire dalla tentazione di rinchiudersi in forme rigide, otri vecchi che finirebbero per riempirsi di crepe fino a spaccarsi di fronte alle sollecitazioni continue della vita. Bisogna assumere la fatica dell’incertezza che emerge di fronte alla complessità del reale, consapevoli che nessuna forma umana è perfetta, tutte sono provvisorie e si mostrano utili solo nella misura in cui ci permettendo ti gustare il vino nuovo del Vangelo.
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Non è tempo per noi
che non ci adeguiamo mai
Fuori moda, fuori posto,
insomma sempre fuori dai
NON È TEMPO PER NOI - LIGABUE
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,18-22
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
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