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UNA CONOSCENZA PERSONALE -Giovedì 17 Febbraio 2022


Gesù continua a porre domande ai suoi discepoli. Vuole aiutarli a lasciare emergere dubbi e certezze, attese e paure… insomma tutto quanto abita i loro cuori. Quei pensieri hanno bisogno di venire alla luce per essere purificati, cioè guardati con chiarezza e, quindi, verificati.

La domanda di oggi è chiara e diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non è un caso che a rispondere sia Pietro, proprio colui il quale più tardi affermerà: «Non conosco quest'uomo» (Mc 14,71). Lo stesso a cui, infine, il Maestro chiederà: «Mi ami?» (Gv 21,15).

Ma non era ancora quello il tempo per una domanda tanto impegnativa. Non si può amare chi non si conosce davvero. Non è un caso, infatti, che spesso l’amore entri in crisi (e per qualcuno addirittura svanisca all’improvviso) quando si scoprono aspetti inediti delle persone che ci stanno accanto e si finisce per pensare di non conoscerle affatto.

Ma quali sono i passaggi da effettuare, quali gli elementi fondamentali che è necessario acquisire per poter dire di conoscere realmente qualcuno o qualcosa? In verità, ciascuno conosce la realtà secondo modalità proprie, che sono diverse da persona a persona. 

È necessario, allora, passare da un tipo di conoscenza impersonale (quella delle folle che si limitavano ad osservare Gesù da lontano, cogliendone alcuni aspetti ma perdendone inevitabilmente tanti altri, non riuscendo così a scendere in profondità) ad uno personale (chi è Gesù per me?).

Se davvero vogliamo amare il Signore “perché egli ci ha amati per primo” (1Gv 4,19), impegniamoci a conoscerlo sempre meglio, proviamo ad appassionarci di Lui, a mettere i nostri passi dietro ai suoi, a farci veri discepoli, piuttosto che provare (come fa Pietro) a “tirarlo per la manica della tunica” e dirgli cosa sarebbe meglio che dicesse o facesse.


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Da quando lei sa bene chi sono io

non mi importa se la gente lo scorda, no

UN'ALTRA VOLTA DA RISCHIARE - Ermal Meta

https://youtu.be/vW9my89csy0

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+ Dal Vangelo secondo Marco 

Mc 8,27-33


In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».

Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.

E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.

Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».




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