Una svolta radicale… quella che avviene nella vita di Levi/Matteo non potrebbe essere definita in maniera diversa. Si tratta di un cambiamento tanto profondo quanto repentino: da esattore delle tasse a dispensatore di misericordia.
Chissà quante volte abbiamo sperato e sognato anche per la nostra vita una trasformazione simile, salvo poi sperimentare che, nonostante gli sforzi, dare un taglio al passato e voltare pagina spesso risulta difficile, talvolta appare addirittura impossibile.
Per Levi invece è sufficiente un incontro, uno sguardo, una parola soltanto: “seguimi!”… in un istante tutto cambia. Come ciò sia possibile è presto detto. Gesù non propone soltanto un insegnamento, una bella teoria che affascinante e seduce. Di belle parole ne ascoltiamo tante, ma il più delle volte restano campate in aria e non producono alcun cambiamento in noi.
Lo specifico dell’esperienza cristiana nasce invece dalla concretezza di un cammino possibile, di una strada da percorrere e dalla gioia di scoprirsi discepoli di un maestro che non soltanto indica, ma è egli stesso via.
Ogni parola di Gesù è parola incarnata, capace di dare forma alla vita perché dalla vita stessa, quella vera, trae origine.
Gesù non soltanto “parla come mangia”, nel senso che è capace di esprimersi in maniera chiara, semplice ed efficace, riuscendo così a toccare le corde più profonde dell’animo umano; egli sa anche “mangiare così come parla”. In effetti, al suo insegnamento, che presenta il volto di un Dio paterno e misericordioso, fanno seguito gesti concreti di prossimità e di accoglienza, di perdono e di liberazione. Anzi, sarebbe più corretto dire che in Gesù parole e gesti si fondono per dar vita a un’esperienza di grazia, l’unica capace di generare un cambiamento reale in chi decide di fidarsi di lui.
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Ogni tanto mangio un fiore
Lo confondo col tuo amore
DOMENICA BESTIALE - Fabio Concato
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,13-17
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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