Passa ai contenuti principali

Se ti lasci guardare... - Immacolata Concezione (8 dicembre 2020)

 


Dove si posa lo sguardo? Dove cade l’occhio? Capita a tanti di essere attratti in maniera istintiva da ciò che è più evidente; solo alcuni si soffermano a guardare con maggiore attenzione; in pochi sanno scrutare i dettagli; appare difficile poi che qualcuno possa seriamente prendere in considerazione ciò che sembrerebbe insignificante, irrilevante. Immagino siano passati anche questi pensieri per la testa di Maria, certamente stupita, al limite dell’incredulità, nello scoprire che l’attenzione dell’Altissimo si era posata proprio su di lei.

Una giovane che non aveva né pretesa né modo di imporsi allo sguardo altrui, di attirare l’attenzione, e probabilmente pensava che nessuno si sarebbe mai accorto di lei, resta turbata quando comprende che qualcuno l’ha notata. Colui che avrebbe potuto contemplare le meraviglie dell’universo intero, opera delle sue stesse mani, lascia invece cadere il suo sguardo su un piccolo villaggio, su una casa semplice, su una vita ordinaria, su una fanciulla umile e povera.

Il turbamento che nasce nel cuore di Maria è quello di chi improvvisamente comprende che sono saltati tutti gli schemi e vede sovvertiti i propri parametri di riferimento. Dio sceglie ciò che agli occhi dell’uomo non sarebbe neanche degno di nota per compiere la sua opera più grande. Lei che era abituata a vivere nell’ombra, lontano da sguardi e clamori, viene ricoperta da un’altra ombra capace di farne risaltare la bellezza e la grazia.

Per chi è solito strasene in disparte, preoccupato di farsi notare il meno possibile, è davvero strano ritrovarsi al centro della scena, talmente strano che ti viene da ridere. È ancora più sorprendente poi scoprire che, come per Maria, quello sguardo d’amore, capace di guardare non soltanto chi sei ma anche chi potrai diventare, era fisso su di te fin dall’eternità. Basta lasciarsi guardare, vincendo la paura di non essere all’altezza, di non valere abbastanza. Se ti lasci guardare imparerai a vedere anche te stesso con occhi nuovi, per scoprire quella luce che abita dentro te e che Dio vede sempre, anche quando a te sembra offuscata dalla nebbia più fitta. Il suo sguardo abbraccia allo stesso tempo il tuo passato ferito, il tuo presente inquieto e il tuo futuro incerto, per scrivere insieme a te una storia nuova . Ecco che tutto trova un senso, tutto sembra possibile… senti che pace!

Mi senti? Sono io che ti sto accanto. È da tempo che ti guardo…e so chi sei… Sei tu, e ora tu sei dentro me!

 Umberto Guerriero

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Rimani solo se ti va - Sabato 24 Aprile

Non c'è niente di scontato o prevedibile, sembra quasi che essere discepoli del Nazareno significhi più di ogni altra cosa accettare di trovarci fuori asse, sbilanciati, correre il rischio di abbandonare le illusorie certezze di un tempo, perderci per poi ritrovarci.  Le parole del Maestro non sono facili da accogliere, appaiono dure agli orecchi di quei discepoli che alzano i tacchi e fanno ritorno alle loro case, smettendo di seguirlo. Sono discorsi spiazzanti anche per gli apostoli, che spesso si troveranno a fraintendere oppure a non capire fino in fondo gli insegnamenti del Maestro.  È una fatica comprensibile. In fondo si tratta di imparare a gustare un cibo totalmente nuovo, differente da quello che siamo abituati a divorare. E sappiamo bene quanto sia facile per noi cedere alla tentazione di ricercare soltanto ciò che è consueto, comodo, di rifugiarci in ciò che ci conferma nelle nostre abitudini.  La domanda che Gesù rivolge ai Dodici non intende semplicemente sottolineare

ALL-IN - Sabato 5 Giugno

Vorrei ma non posso... Viviamo spesso di "se" e di "ma", di rimpianti e recriminazioni. Non soltanto ci capita di sentirci inadeguati rispetto a situazioni che sembrano molto più grandi di noi, ma finiamo per ritenere che altri siano più capaci, più pronti, più attrezzati e quindi possano dare un contributo più rilevante rispetto a quello che potremmo mai offrire noi. A volte ci sembra inutile anche provare; pensiamo che non cambierebbe nulla, ma in realtà non è così. "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa). C'è qualcosa infatti che è sempre possibile a tutti, qualunque siano le condizioni o le circostanze in cui ci troviamo: amare! La povera vedova del vangelo lo sa bene. La miseria le ha insegnato a non fare calcoli, a mettere in gioco quel poco che ha. Trattenere qualcosa per sé non avrebbe alcun senso, non servirebbe a nulla. L'unica strada percor