Everybody is looking for something, tutti sono in cerca di qualcosa. Cantavano così gli Eurythmics qualche tempo fa, riuscendo ad esprimere in modo efficace una condizione che ci segna e ci accomuna. Ciascuno di noi vive in ricerca, è animato da un desiderio che muove l’esistenza verso qualcosa o qualcuno di cui avvertiamo la mancanza e che vorremmo raggiungere. È la condizione propria dell’uomo: chi smette di desiderare, smette anche di vivere.
Se questo è vero, appare allora quasi paradossale accorgersi come spesso ci capiti di avvertire il desiderare come una condizione alquanto scomoda e di immaginare come auspicabile la situazione di chi, raggiunti i propri obiettivi, può trovare pace nel possesso di quanto ha conquistato e godersi ciò che ormai gli appartiene.
Erode è immagine di questa pretesa che però non tarda a rivelarsi illusoria ed è destinata a crollare rovinosamente. Egli, che è re, si ritrova ad essere schiavo della paura di perdere tutto. Il terrore lo paralizza, lo confonde, lo porta a ordire inganni, tramare insidie, macchiarsi di crimini atroci. Avrebbe la possibilità di comprendere ben prima di altri quanto sta accadendo, attingendo al tesoro di sapienza di cui dispone, eppure la presunzione di bastare a se stesso lo rende cieco.
Per i Magi, al contrario, gli accadimenti della storia non sono una minaccia ma una possibilità. Ecco perché non vivono ripiegati su se stessi ma con lo sguardo sempre rivolto al cielo, scrutando gli astri per riconoscervi i presagi di un futuro che trasuda di senso. Proprio perché saggi, vivono in perenne ricerca e sanno mettersi in cammino seguendo la stella, un’intuizione che orienta l’esistenza. Hanno l’umiltà di chiedere, di confrontarsi con chi prima di loro si è messo in ricerca,eppure restano prudenti, sono capaci di aggirare gli ostacoli, di perseverare nonostante le difficoltà.
Quando finalmente giungono al luogo dove la stella li ha condotti trovano una risposta che sorprende: un bambino nato in condizioni umilissime. Una vita appena sbocciata che in se è al tempo stesso dono e promessa. A lui i Magi consegnano i propri doni e restano a mani vuote, per essere riempiti dalla gioia di quell’incontro. Infine, tornano per un'altra via, lasciandosi trasformare da ciò che hanno cercato. La loro ricerca continua per strade nuove.
Nell’Epifania incontriamo un Dio che si manifesta e si vuole far trovare, ma che allo stesso tempo si rivela come Colui che è sempre oltre, non è riducibile ai nostri schemi, alle nostre attese, e per questo conoscerlo vuol dire mettersi in cammino, vivere il dinamismo della ricerca come stile abituale e non semplicemente come necessità occasionale. Qualche tempo dopo Gesù dirà a uno scriba che voleva essere suo discepolo: «le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» (Mt 8,20).
A noi che continuiamo ostinatamente a vivere più da colonizzatori che da viandanti, l’Epifania rivela che la vita si compie nel cercare più che nel trovare, nel desiderare più che nel possedere. La vera grazia è non aver ancora trovato pienamente quello che stiamo cercando, eppure perseverare nella ricerca. «A quanti cercano la verità, concedi la gioia di trovarla, e il desiderio di cercarla ancora, dopo averla trovata» (dalla Liturgia delle ore).
Umberto Guerriero
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Mt 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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I still haven't found what I looking for - U2
https://www.youtube.com/watch?v=e3-5YC_oHjE
Testo della canzone (lingua originale)
I have climbed the highest mountains
I have run through the fields
Only to be with you
Only to be with you
I have run I have crawled
I have scaled these city walls,
these city walls
Only to be with you
But I still haven' t found
What I' m looking for
But I still haven' t found
What I' m looking for
I have kissed honey lips
Felt the healing in her fingertips
It burned like fire
This burning desire
I have spoke with the tongue of angels
I have held the hand of a devil
It was warm in the night
I was cold as a stone
But I still haven' t found
What I' m looking for
But I still haven' t found
What I' m looking for
I believe in the Kingdom Come
Then all the colours will bleed into one
But yes I' m still running
You broke the bonds
You loosed the chains
You carried the cross
And my shame
Oh my shame
You know I believe it
But I still haven' t found
What I' m looking for
But I still haven' t found
What I' m looking for
Testo della canzone (traduzione italiana)
Ho scalato le più alte montagne
Ho superato i campi correndo
Solo per stare con te,
Solo per stare con te
Sono scappato, ho strisciato
Ho superato le mura di questa città,
le mura di cinta
Solo per stare con te
Ma non ho ancora trovato
Quello che sto cercando
Ma non ho ancora trovato
quello che sto cercando
Ho baciato labbra di miele
Mi sono sentito guarito da quelle dita
Quel desiderio ardente
bruciava e che fuoco
Ho parlato la lingua degli angeli
Ho stretto la mano di un demone
Di notte era calda
Ero freddo io, una pietra
Ma non ho ancora trovato
Quello che sto cercando
Non ho ancora trovato
Quello che sto cercando
Credo al Regno dei Cieli
Quel giorno i colori saranno uno solo
Ma ora sto ancora correndo
Tu hai infranto i legami
Tu hai sciolto le catene
Tu hai portato la croce
E la mia vergogna
Oh, la mia vergogna,
Sai che lo credo
Ma non ho ancora trovato
Quello che sto cercando
Ma non ho ancora trovato
Quello che sto cercando.
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