Una folla immensa cerca Gesù. Vengono da ogni parte, chi per saziare la propria fame, chi per trovare sollievo nelle sofferenze ed essere guarito dalle proprie infermità, chi per essere liberato da spiriti immondi. Altri lo scrutano mossi dalla curiosità, oppure da dubbi e perplessità, qualcuno è pronto a coglierlo in fallo per accusarlo. Tutti cercano qualcosa da Lui.
Gesù invece chiama a sé i dodici non per ottenere qualcosa ma, prima di tutto, per stare con Lui.
Non uomini qualsiasi, non i migliori, neanche i più capaci ed efficienti, ma quelli che Egli volle.
Ogni uomo un nome, ogni nome una storia fatta di attese e delusioni, conquiste e fallimenti, coraggio e paure, forza e fragilità.
Scelti e chiamati non perché utili, ma in quanto amati.
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Mc 3,13-19
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
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