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Chi vuoi che ti veda? - MERCOLEDĺ DELLE CENERI (Anno B)

 

C'era una volta... una generazione cresciuta sentendosi ripetere con toni tutt'altro che rassicuranti: "Dio ti vede". E da lì il timore di venire osservato 24 ore su 24 (twenty-four-seven diremmo noi oggi), di essere sorpreso nei momenti più imbarazzanti ed essere "sgamato" ancor prima di provare a mettere le proverbiali dita nella marmellata. 

Poi arrivarono il "Grande Fratello", l'occhio delle telecamere, i telefonini, internet, la globalizzazione e i social network. E la consapevolezza di essere "osservati" da qualcuno è cresciuta di pari passo con il desiderio di mostrarsi a tutti i costi. "Se non appari, non esisti!". Come erano lontani ormai i tempi in cui la protagonista di Albachiara, il capolavoro di Vasco Rossi, si vestiva svogliatamente e cercava di non mettere nulla che potesse attirare attenzione, neanche un particolare per farsi guardare.

Negli anni dell'università, nonostante percorressi a passo rapidissimo il tratto che separava la stazione dalla sede dei corsi, tentando inutilmente di ridurre al minimo il mio ritardo cronico, restavo sempre colpito dall'insegna di un negozio che si trovava su Corso Umberto I, il celeberrimo “Rettifilo” di Napoli. Quell’insegna recitava così: “da persona a personaggio”. Rimanere nell'anonimato sembrava essere la più grande disgrazia che ti potesse capitare e per uscirne dovevi in qualche modo distinguerti dalla massa, provare a farti notare ad ogni costo.

È davvero un paradosso pensare che nell’epoca in cui davvero è possibile a tutti, nel bene ma soprattutto nel male, ritagliarsi 15 minuti di notorietà, come pronosticato da Andy Warhol in tempi non sospetti, siano poi aumentati esponenzialmente i cosiddetti “invisibili”, coloro che passano sulla scena del mondo nell'indifferenza generale, come se non esistessero. Solo un numero, nulla di più... e a volte anche molto meno. Vite negate, dignità calpestate, vittime sacrificali di logiche disumane che tutti denunciano a parole, ma che i più finiscono per assecondare nei fatti.

In fondo, in un mondo in cui ognuno tira dritto per la sua strada e pensa solo a sé stesso, in un tempo in cui la solidarietà è diventata merce rarissima e la competizione sfocia in una conflittualità che di latente non ha più nulla, "chi vuoi che ti veda?". Chi vuoi che si ricordi che esisti anche tu? E arrivare a pensare, come talvolta accade, che in certi momenti la fortuna più grande è proprio passare inosservati la dice lunga sulla qualità delle nostre relazioni. 

Ma tu chi vuoi che ti veda veramente? Cioè, preso ormai atto del fatto che a volte nessuno si accorge di te, da chi desidereresti essere guardato? Ti bastano alcune centinaia o migliaia di followers su Instagram o Tik Tok per sapere che esisti o cerchi uno sguardo diverso, che sappia andare oltre la superficie, “dal personaggio alla persona”?

Magari vorresti qualcuno capace di non farsi condizionare dal tuo passato e metta da parte pregiudizi, etichette e risatine sotto i baffi. Almeno uno che non si limiti a pretendere di disegnare il tuo futuro, scaricandoti addosso il peso di aspettative che forse non sei più in grado di reggere. Qualcuno che sia capace, insomma, di leggere i tuoi sogni e le tue paure; di accogliere i tuoi silenzi quando le parole non bastano più; di guardarti mentre ti fermi e tiri il fiato dopo l'ennesimo tentativo andato a vuoto, e poi fai un gran respiro prima di provare ancora;, di ascoltare per l'ennesima volta i tuoi ragionamenti contorti, pieni di paranoie, di “se” e di “ma”; di sorridere di fronte ai tuoi goffi tentativi di portare a termine le giornate facendo meno danni possibili.

In questo mercoledì delle ceneri, all'inizio di una nuova quaresima, ci viene detto che quel qualcuno esiste: "il Padre tuo vede nel segreto". Il suo è uno sguardo d'amore, di benevolenza. Uno sguardo paziente, senza pretese. Uno sguardo delicato, che non condanna. Questo è un tempo nuovo. Un tempo in cui non abbiamo più bisogno di cercare di farci notare ad ogni costo. Un tempo in cui imparare a lasciarci guardare da Lui. “Nessuno ti vede, (D)io si!”. 

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Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 6,1-6.16-18

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.

Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

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Io sì (Seen)

Laura Pausini

https://www.youtube.com/watch?v=imjSm7FNmwE

Quando tu finisci le parole:

sto qui, sto qui.

Forse a te ne servono due sole:
sto qui, sto qui.

Quando impari a sopravvivere
e accetti l’impossibile
nessuno ci crede,
io sì!

Non lo so io
che destino è il tuo
ma se vuoi
sono qui, sono qui.
Nessuno ti sente,
ma io sì!

Quando tu non sai dove andare:
sto qui, sto qui.
Scappi via,
sto qui, sto qui.

Non lo so
che destino è il tuo
ma se vuoi
sono qui.
Nessuno ti vede,
ma io sì!

Chi si ama lo sa
serve incanto e realtà
a volte basta quello che ci mette
la vita davanti a sé.

Non lo so
che destino è il tuo,
ma se vuoi
sono qui.
Nessuno ti vede,
ma io sì!

 



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