Siamo alla continua ricerca di segnali e conferme che possano rassicurarci. Continuiamo a ripeterci che "la prudenza non è mai troppa", eppure spesso il nocciolo della questione sta da tutt'altra parte.
Talvolta semplicemente accampiamo scuse per evitare di doverci impegnare in scelte definitive, per paura di metterci in gioco fino in fondo. Altre, invece, ci mostriamo incapaci di vedere ciò che abbiamo davanti agli occhi. Rischiamo di dare continuamente tutto per scontato, di non attribuire il giusto valore a quanto è già presente nella nostra vita.
Accade allora di perderci nella ricerca ossessiva di chissà cosa, quando in realtà la risposta alle nostre domande è proprio lì dove siamo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci è già stato donato.
Il paradosso più grande è scoprire che invece qualcuno venuto "dagli estremi confini della terra" sa apprezzare quello di cui noi ormai non ci accorgiamo neanche più, e lo fa a tal punto da rivoluzionare la propria vita pur di raggiungere ciò che noi invece ci stiamo lasciando sfuggire dalle mani.
La nostra vita è piena delle manifestazioni dell'unico segno che è Cristo. Occorre decidere se continuare a cercare ostinatamente "l'isola che non c'è" oppure riconoscere Colui che da sempre è qui per noi.
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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
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