Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai. Un cristiano non può in alcun modo prescindere da quello che, lungi dall'essere semplicemente un impegno o un dovere, rappresenta invece un'esigenza imprescindibile.
Perseverare nella preghiera, però, non è affatto scontato. Siamo molto più abituati a desistere, a deporre le armi, a lamentarci per non aver ottenuto quanto richiesto dopo il primo tentativo andato a vuoto. Talvolta rischiamo addirittura di sentirci già sconfitti in partenza, eppure nessuno smetterebbe mai di domandare il necessario a chi sa che può e vuole concederglielo.
Se a noi capita di gettare la spugna, forse significa che non crediamo che Dio possa donarci quanto chiediamo, oppure addirittura che Egli pur potendo non voglia farlo.
Le parole di Gesù vengono a rassicurarci: il Padre desidera dare cose buone a coloro che gliele chiedono.
La preghiera più vera e più efficace sarà allora proprio rimanere in questa relazione che dà forma e orienta ogni nostro desiderio verso il bene. Vivere da figli significa continuare a bussare alla porta del Padre, sapendo già che non la troveremo mai chiusa a chiave
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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 7,7-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
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