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Perché comincio dalla fine - II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)

 

Volete sapere come va a finire questa storia oppure anche voi avete terrore degli spoiler e rifiutate ogni tipo di anticipazione? Siete divorati da una curiosità a cui non sapete resistere o pensate che conoscere in anticipo la conclusione di una vicenda vi toglierà il gusto di assaporarla attimo per attimo?

Le rivelazioni sulla trama di film, fiction e romanzi sembrano essere diventate una sorta di incubo e, in alcuni casi, un vero e proprio strumento di ricatto. Non tutti gli spoiler, però, sono uguali. Ci sono quelli costruiti ad arte per aumentare in maniera esponenziale l’interesse dello spettatore o del lettore, e quelli invece che arrivano a tradimento e ti svelano ciò che accadrà. C’è chi li ritiene una sciagura (in fondo, il termine spoiler deriva da un verbo che significa proprio rovinare) e chi invece sostiene l’esatto contrario.

Secondo alcuni, conoscere dettagli della trama prima di vedere un film o leggere un libro non cambierebbe affatto la percezione dell'opera. Aiuterebbe, al contrario, a concentrasi sul suo valore estetico, senza doversi sforzare troppo per seguire i passaggi della vicenda. Insomma, pare che avere familiarità con una storia aiuti lo spettatore a sentirsi ancora più coinvolto e a comprenderla meglio.

Avete presente quelle persone che acquistano un libro e per prima cosa vanno a leggere l’ultima pagina? Dovete sapere che io facevo così perfino con i manuali dell’università. Mi è capitato diverse volte di iniziare a studiare un testo partendo dall’ultimo capitolo. Forse si trattava di curiosità, magari di un modo di combattere l’ansia da prestazione o il timore di non arrivare in tempo alla fine. Ad ogni modo, questo espediente mi dava la netta impressione di comprendere meglio tutto ciò che c’era prima. Non è mia intenzione teorizzare un nuovo metodo di studio, ma posso assicurarvi che con me quella strategia ha funzionato.

Di certo, quando un libro è scritto bene, conoscerne il finale non toglie, anzi, potrebbe addirittura accrescere il piacere della lettura. Tuttavia resta una domanda: perché mai dovrei leggere le pagine che stanno tra la premessa e la conclusione, quando posso sapere direttamente come va a finire? In realtà, non basta sapere “cosa” accade, ciò che forse più importa è capire il “come”. È nello sviluppo della vicenda, tra gli alti e bassi che accompagnano ogni storia, che si dà la possibilità di capirne davvero il senso.

Gesù conduce i tre discepoli sul monte e viene trasfigurato; offre loro la possibilità di sbirciare, per qualche istante, al di là del velo, oltre la forma, e di intravedere la meta. Per i pescatori di Galilea, dopo l’entusiasmo degli inizi era subentrata un po’ di fatica. Non era facile seguire il Maestro. Avevano lasciato il certo per l’incerto. Spesso si erano sentiti confusi, smarriti. Ora invece “lampi di neon squarciano il cielo e le paure”. Quella luce spazza via ogni dubbio e diventa un anticipo della gloria futura.

Sarebbe forte la tentazione di fermarsi lì, ma non si può. Non è sufficiente conoscere il finale. Un conto è sapere come si conclude una vicenda, altro è viverla e assaporare ogni istante. Non vorrete mica privarvi di questa gioia, perdervi tutto lo spettacolo? Era necessario partire dalla meta per capire che vale la pena investire le proprie energie per compiere questo cammino. Un viaggio che non perde nulla del suo fascino, nonostante l’anticipazione circa la destinazione, perché solo le opere mediocri temono gli spoiler. È necessario attraversare quella vicenda per capire se la vogliamo che diventi anche nostra, per non esserne più soltanto spettatori, ma veri protagonisti. Non si apprezza la luce se non dopo aver attraversato il buio, non si giunge alla divinità rinnegando l’umanità, non si sperimenta la risurrezione senza aver accolto la croce. È tempio di riprendere il cammino. Coraggio… ora che possiamo ripartire dal finale, il viaggio sarà tutta un’altra storia!

 

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Mc 9,2-10

 

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.

Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

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Neon - Le Ali

Marracash ft. Elisa

 https://www.youtube.com/watch?v=qGI3UBjs4dk

Quando fissi il buio ci vedi sempre qualcosa bro
tappati le orecchie però io ci sono ancora bro
conta bro
vuoti che hai lasciato non si colmano
quanti Messi in ombra
quanti ne hai perduti in corsa bro

Animale notturno
devo uscire dal buco
tenuto in pugno

dal mio lato più oscuro
panico sbuffo
paranoie di fumo
vago d'impulso
iridi simili a un lupo

Luci dei club
baci dei flash
ori e gioielli che accecano i re
lampi di neon
squarciano il cielo
e le paure che ho

Quando ti senti giù
tu resti dove la luce balla
il neon brilla sembra una danza
come fanno le star
ti spegni se nessuno guarda più
ma resti dove la luce balla
chiudi il cielo nella tua stanza

la festa finirà
solo la luna ti, ti parla

Ti sei fatto amare
però non sai affatto dare bro
si le hai fatto male
forse tu sei fatto male bro
pare bro
che ti sei scordato della fame bro
la tua farsa cade
e non sei niente di speciale bro

Ho paura del buio
specie quello degli altri
giro confuso
sibili, timidi sguardi
l'unico scudo
stare fuori e distrarsi
so da che fuggo
figli di simili sbagli

Luci dei brand
stelle di led
fari allo xeno
semafori eh
le scie dei jet
squarciano il cielo e le paure che ho

Quando ti senti giù
tu resti dove la luce balla
il neon brilla sembra una danza
come fanno le star
ti spegni se nessuno guarda più
ma resti dove la luce balla
chiudi il cielo nella tua stanza
la festa finirà
solo la luna ti, ti parla

Come un oceano di lamiera
tra i cavi elettrici delle città
restiamo collegati appena
la notte poi se ne va

Quando ti senti giù
tu resti dove la luce balla
il neon brilla sembra una danza
come fanno le star
ti spegni se nessuno guarda più
ma resti dove la luce balla
chiudi il cielo nella tua stanza
la festa finirà
solo la luna ti, ti parla




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