"Non è affatto giusto!". Quello che ci chiede Gesù sembra davvero irrealizzabile. Come fare a superare la giustizia di chi, come scribi e farisei, osserva in maniera quasi maniacale ogni regola e ogni precetto, di chi è irreprensibile di fronte alla legge? Perché proporci una meta così alta, quando conosce benissimo le nostre fragilità, quando le nostre incoerenze e le innumerevoli trasgressioni sono così evidenti?
Se ci viene chiesto di superare la giustizia di chi, almeno formalmente, rispetta tutte le regole è perché Gesù sa meglio di noi che osservare le norme non basta per compiere davvero il bene. "Fatta la legge, trovato l'inganno". I modi per agirare le regole sono tanti e in questo siamo diventati tutti molto esperti.
È necessario andare oltre. Non è questione di quantità. Non di tratta di perfezionare l'osservanza e ridurre al minimo le trasgressioni, fino ad azzerarle. È in gioco la qualità della nostra giustizia.
Siamo chiamati a mettere da parte i calcoli, le misurazioni al millimetro, le valutazioni col bilancino, per scegliere una "giustizia sbilanciata", capace di vivere l'amore senza misura, quello che continuamente custodisce, scusa, promuove l'altro; quello che non si stanca mai di fare il primo passo; quello che non bada a spese e non ha paura di condonare debiti, perché le regole e i principi non vengono mai prima delle persone.
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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
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