Passa ai contenuti principali

Una ragione per allacciarsi le scarpe - Domenica 7 Febbraio

La sinagoga e la casa di Simone, i luoghi isolati come le strade affollate e i villaggi vicini: il cammino di Gesù sembra non conoscere sosta alcuna. Quando è ancora buio, all’alba, di giorno e poi alla sera: la sua giornata è davvero intensa. Certo che stargli dietro non doveva essere un’impresa da poco per quegli uomini che avevano lasciato tutto proprio per seguirlo. Lo marcano stretto, eppure il maestro riesce sempre in qualche modo a svincolarsi. All’improvviso si girano e non è più lì: sembra svanito nel nulla. Sono costretti a mettersi sulle sue tracce, ma Gesù non si nasconde, al contrario. Egli si lascia trovare.

La giornata di Gesù è caratterizzata da un ritmo incalzante. Ai tempi distesi del un mondo antico, Gesù sostituisce una dinamicità tutta moderna. La passione per il Vangelo lo spinge a non lasciare inesplorato nessun sentiero, a non sprecare un solo istante. Eppure, c’è una profonda differenza  tra il nostro correre alla rinfusa, ritrovandoci ad essere perennemente affaccendati, e il procedere sicuro e sereno di Gesù. Le nostre agende sono strapiene di impegni, tutti inderogabili, tanto da non lasciarci neanche il tempo per respirare. Ci ritroviamo così ad essere sempre più spesso frenetici, ansiosi, preoccupati, nervosi. Per Gesù, invece, non sembra essere così. Quel suo tempo così pieno appare anche profondamente ordinato. Qual è il suo segreto?

Mi torna in mente quando alle medie giocavo a basket e cercavo, con scarsi risultati, di imparare a fare canestro. L'allenatore mi insegnò che per diventare un buon tiratore era necessario curare la posizione dei piedi. Le punte dovevano sempre essere rivolte verso il canestro, per trovare equilibrio al momento del tiro e indirizzare il lavoro delle braccia e della mano.

Penso sia così anche per Gesù. Egli ha ben chiara la direzione da seguire, il “perché” di ogni gesto, di ogni momento, di ogni parola. Ha chiaro “per chi” spende il suo tempo.  La sua giornata, così piena, risulta essere “ordinata” proprio perché è orientata verso un fine. Pur procedendo a tutta velocità, Gesù riesce a dare qualità al suo tempo. Non finisce per rincorrere gli eventi, lasciandosi confondere da urgenze ed emergenze. Sa fermarsi per accogliere in maniera empatica le persone che incontra, per insegnare e ascoltare, per confortare e guarire, per vivere la preghiera e le relazioni in modo pieno e autentico, per indicare un “altrove” verso cui procedere. È capace di stare nelle situazioni con tutto se stesso, senza essere diviso. Noi invece viviamo di parentesi, di impegni che si intersecano e vengono lasciati a metà, di appuntamenti rimandati e occasioni perdute. Ci ritroviamo costantemente con la testa da una parte, il corpo dall’altra e il cuore chissà dove. Abbiamo mille obiettivi ma non sappiamo scegliere un fine, né definire una direzione.

Gesù passa con facilità da un ambito all’altro, abita luoghi e tempi differenti, eppure ha ben chiaro il motivo per cui fa tutto questo: ha allacciato le sue scarpe solo per arrivare fino a noi, perché nel cuore di ogni uomo potesse risuonare una parola di speranza, per liberarci dalle malattie che ci fanno sentire impotenti ed inutili, anche quando siamo schiavi di un vuoto attivismo.
Mentre noi ci affanniamo e lasciamo le cose a metà, Gesù è capace di donare tutto se stesso senza riserve; è sempre pronto a compromettersi in maniera definitiva con la nostra umanità.

 

 

Mc 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

Venere e Marte

Takagi & Ketra ft. Marco Mengoni e Frah Quintale

 https://www.youtube.com/watch?v=BfDsoB0jhsY

Ho allacciato le mie scarpe
Solo per arrivare fino a te
Venere si unisce a Marte
Se alzi gli occhi al cielo
Certe storie brilleranno sempre ed altre le dimenticherai
Ci sono cose che una volta che le hai perse poi non tornano mai
E se già ti dico porta le tue cose da me
Non dirmi è troppo presto perché

Io ti prometto
Che staremo insieme senza cadere
E ogni mio giorno ti appartiene
Ti prometto che
Inganneremo anche gli anni
Come polvere di stelle filanti
E sarà scritto in ogni testo
Che niente può cambiare tutto questo
Incancellabile
Ogni volta che mi guardi

Posso farti mille promesse
O ingoiarle come compresse
E mandare giù queste parole
Senza neanche sentirne il sapore
Questo mondo da soli non è un granché
Sì ma neanche in due
Però con te è un po' meno buio
Anche quando il cielo è coperto di nuvole
E aspettavi smettesse di piovere
Ma sei rimasta tutto il giorno
Io speravo piovesse più forte
Perché è bello riaverti qui intorno
Certe storie diventano polvere
Non ti resta nemmeno un ricordo
Altre invece nonostante il tempo ti restano addosso

Io ti prometto
Che staremo insieme senza cadere
E ogni mio giorno ti appartiene
Ti prometto che
Inganneremo anche gli anni
Come polvere di stelle filanti
E sarà scritto in ogni testo
Che niente può cambiare tutto questo
Incancellabile
Ogni volta che

I tuoi occhi mi scavano dentro
Ti giuro non posso nasconderti niente
Fai sembrare il mondo meno freddo
Mi fai perdere il senso del tempo
Non sono mai stato un libro aperto
Ma tu è come se mi avessi già letto
La risposta per tutte le cose che non ti ho mai detto

Io ti prometto che
Ogni mio giorno ti appartiene
Ti prometto che
Inganneremo anche gli anni
Come polvere di stelle filanti
E sarà scritto in ogni testo
Che niente può cambiare tutto questo
Incancellabile
Ogni volta che mi guardi

Ho allacciato le mie scarpe
Solo per arrivare fino a te

 


Commenti

Post popolari in questo blog

UNA CONOSCENZA PERSONALE -Giovedì 17 Febbraio 2022

Gesù continua a porre domande ai suoi discepoli. Vuole aiutarli a lasciare emergere dubbi e certezze, attese e paure… insomma tutto quanto abita i loro cuori. Quei pensieri hanno bisogno di venire alla luce per essere purificati, cioè guardati con chiarezza e, quindi, verificati. La domanda di oggi è chiara e diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non è un caso che a rispondere sia Pietro, proprio colui il quale più tardi affermerà: «Non conosco quest'uomo» (Mc 14,71). Lo stesso a cui, infine, il Maestro chiederà: «Mi ami?» (Gv 21,15). Ma non era ancora quello il tempo per una domanda tanto impegnativa. Non si può amare chi non si conosce davvero. Non è un caso, infatti, che spesso l’amore entri in crisi (e per qualcuno addirittura svanisca all’improvviso) quando si scoprono aspetti inediti delle persone che ci stanno accanto e si finisce per pensare di non conoscerle affatto. Ma quali sono i passaggi da effettuare, quali gli elementi fondamentali che è necessario acquisire p...

E la strada si apre… - Sabato 1 Gennaio 2022

"Senza indugio"... non ebbero alcuna esitazione. Come invidio la prontezza dei pastori... come vorrei poter avere lo stesso "coraggio di andare", quello che a me più di una volta fa difetto.   Sarà che i cuori semplici sono anche più leggeri e fanno meno fatica a mettersi in moto, mentre io mi ritrovo troppo spesso ad essere eccessivamente appesantito dagli affanni di questa vita  (cf Lc 21,34); sarà che chi è allenato a vegliare vive costantemente proteso verso la novità, mentre io mi accontento ben volentieri di "salvare il salvabile", di mettere qualche toppa su un vestito ormai logoro (cf Mt 9,16), finendo per guardare con nostalgia al passato e con angoscia al futuro... sta di fatto che di fronte a un cammino da iniziare mi ritrovo sempre incerto, mi perdo in congetture e tentennamenti, sperimento continui ripensamenti e retromarce. Cosa potrebbe farmi uscire da quest'impasse? Cosa potrebbe donarmi la giusta spinta per intraprendere il viaggio? Qu...

Dove il mare finisce - Giovedì 21 Gennaio

Ci sorprende e ci spiazza questo Gesù che sembra volersi in qualche modo ritrarre dalla folla, che tenta di aprirsi una via di fuga per non restarne schiacciato. Lui che si presenterà come il pane disceso dal cielo e sarà pronto a donare la vita, ora pare voler mettere un argine alla foga di quella gente. Come mai?  Sappiamo già che il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo, eppure non smettiamo di volerlo confinare dentro schemi angusti e mortificanti da cui Egli continua a smarcarsi.  Corriamo il rischio di essere anche noi tra la folla che lo cerca insistentemente perché vuole una risposta immediata alla sua fame, vuole essere sollevata da ogni fatica. Guarda a Gesù quasi fosse un distributore automatico di prodigi e consolazioni, in cui inserire la monetina della richiesta e poi, dopo aver ricevuto il necessario, andar via per ripresentarsi solo al momento opportuno. Il Maestro invece ci invita a passare dalla logica della soddisfazione del bisogno all'orizzonte del d...