Passa ai contenuti principali

Che storia! - Giovedì 25 Marzo (Annunciazione del Signore)


Storia di sogni e di attese, di incontri inaspettati che fanno capolino in una quotidianità aperta all'inedito, di sguardi che si incrociano e dicono più di mille parole, di domande e risposte, di cuori che si sono già scelti perché si appartengono fin dall'eternità. Una storia d'amore, nient'altro che una storia d'amore, di quelle vere però.

La vicenda della fanciulla di Nazaret è anticipo della logica del Vangelo che si manifesterà pienamente in Cristo. È la rivoluzione che Maria stessa canterà nel magnificat. In lei piccolezza e umiltà, fragilità e povertà diventano epifania, cioè manifestazione, dell'Altissimo. 

Nel disegno di Dio nulla è marginale; anche ciò che sembra piccolo e ininfluente diventa centrale nella misura in cui si consegna pienamente, senza riserve. Dall'istante esatto in cui qualcuno si fida e si affida tutto cambia. 

Dio entra nella storia ma, in Maria, ci fa scoprire che "la storia siamo noi"... sono io, sei tu. E questo è vero non soltanto perché un progetto infinitamente più grande di te, che abbraccia l'universo intero, toccherà anche la tua piccolezza e ti passerà attraverso; non solo perché l'incontro con Lui rivoluzionerà tutta la tua vita. Ma soprattutto perché farà sì che la tua esistenza infinitamente fragile possa diventare sorprendentemente significativa per tanti altri, non importa quanto essi possano essere lontani nello spazio o nel tempo. 

Da quel momento il tuo "si" sarà capace di generare una vita che non muore; la tua perseveranza ispirerà fedeltà nell'ordinario, passione per le piccole cose e attenzione ai dettagli; il tuo coraggio diventerà occasione di nuova fiducia e speranza per chi ha smarrito la strada. La tua capacità di lasciarti interrogare dagli eventi sarà da stimolo a chi si era chiuso nel suo dolore. Il tuo desiderio di custodire e meditare ogni cosa nel cuore, per comprenderla in modo più intimo e profondo, farà da sprone ad altri per ricercare una sequela più autentica. La tua fede nella promessa di Dio, che sceglie strade inesplorate per raggiungere ogni uomo e ogni donna, dirà ancora una volta che nessuna distanza può separare chi si ama. La tua disponibilità ad abbracciare un progetto che non puoi determinare ma sei chiamato ad accogliere, farà di te strumento eccellente attraverso cui l'opera di Dio si compirà, ancora una volta.

______

La storia siamo noi, attenzione, 

nessuno si senta escluso.

LA STORIA - FRANCESCO DE GREGORI

https://youtu.be/Hjz_i-e6vB4

______

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 1,26-38


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.



Commenti

Post popolari in questo blog

UNA CONOSCENZA PERSONALE -Giovedì 17 Febbraio 2022

Gesù continua a porre domande ai suoi discepoli. Vuole aiutarli a lasciare emergere dubbi e certezze, attese e paure… insomma tutto quanto abita i loro cuori. Quei pensieri hanno bisogno di venire alla luce per essere purificati, cioè guardati con chiarezza e, quindi, verificati. La domanda di oggi è chiara e diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non è un caso che a rispondere sia Pietro, proprio colui il quale più tardi affermerà: «Non conosco quest'uomo» (Mc 14,71). Lo stesso a cui, infine, il Maestro chiederà: «Mi ami?» (Gv 21,15). Ma non era ancora quello il tempo per una domanda tanto impegnativa. Non si può amare chi non si conosce davvero. Non è un caso, infatti, che spesso l’amore entri in crisi (e per qualcuno addirittura svanisca all’improvviso) quando si scoprono aspetti inediti delle persone che ci stanno accanto e si finisce per pensare di non conoscerle affatto. Ma quali sono i passaggi da effettuare, quali gli elementi fondamentali che è necessario acquisire p...

L'Infinito tra i miei desideri - Maria Santissima Madre di Dio (ANNO B)

P rendere o lasciare. Pare non ci siano alternative a questo ultimatum che accompagna la nostra vita e non riguarda soltanto le occasioni da cogliere al volo, ma anche le tante esperienze che in un modo o nell’altro ci segnano. Perfino tra queste ci sarebbe qualcosa da tenere e altro che invece andrebbe cancellato e dimenticato il più in fretta possibile. Il passaggio verso un nuovo anno è spesso occasione propizia per sintesi e bilanci. Stavolta sembra ci sia ben poco da riflettere: secondo un’opinione piuttosto diffusa c’è davvero poco da salvare di questo 2020, meglio buttar via tutto! In effetti, proprio il capodanno è accompagnato nella tradizione popolare da numerosi riti propiziatori che esprimono la pretesa di liberarsi da ciò che è vecchio. Tra questi è nota l’abitudine, alquanto pericolosa, del lancio dalle finestre dei cocci vecchi. Piatti, bicchieri e stoviglie varie vengono gettati in strada proprio allo scoccare della mezzanotte, per simboleggiare un profondo desideri...

Era una vita che ti stavo aspettando - Santa Famiglia (anno B)

C’è un tempo per ogni cosa, è la sapienza biblica ad insegnarlo (cfr Qoelet 3). Ma quanto dura questo tempo, di cui a volte ci sentiamo padroni ma che spesso ci rende schiavi, chi può mai dirlo con esattezza? Nonostante esista un tempo cronologico che possiede di certo una sua oggettività e può essere misurato in giorni e ore, minuti e secondi, nessuno può negare che viviamo attimi che sembrano interminabili e giorni interi che invece scorrono via fin troppo rapidamente. Come avranno vissuto Maria e Giuseppe i nove mesi di una gravidanza così fuori dagli schemi? Quali emozioni avranno abitato il loro cuore mentre cullavano tra le braccia quel bambino lontani dalla propria casa, dovendosi accontentare della precarietà di un alloggio di fortuna? Come sarà stato per Simeone ed Anna attendere una vita intera? Come avranno vissuto quel tempo? A noi che rischiamo di essere perennemente fuori tempo, perché bloccati dai rimpianti del passato, appiattiti su un presente senza orizzonte oppure pr...