Come vedi il bicchiere: mezzo vuoto o mezzo pieno? Sembrerebbe solo una questione di punti di vista, ma in realtà non si tratta affatto di una domanda da poco.
Siamo troppo spesso portati a sottolineare soltanto ciò che non va per il verso giusto, tutti i limiti e le contraddizioni che sono presenti nella situazioni che viviamo. Ci lamentiamo per quello che manca e non riusciamo ad apprezzare quello che è presente.
Proprio per questo è sempre forte in noi la tentazione di "gettare via il bambino con l'acqua sporca", rischiando di perdere anche quello che c'è di buono e che andrebbe invece custodito.
Il vangelo di oggi ci offre un grande aiuto in questo senso. Il fatto che Gesù si ponga spesso in maniera critica nei confronti della tradizione, così come viene interpretata da scribi e farisei, non significa che egli contesti la Legge o che intenda fare terra bruciata di tutto. Egli non è venuto ad abolire, ma a dare compimento. Non è venuto a cancellare o sostituire, ma a dare pienezza ad un'opera già iniziata, per restituire ad ogni trattino della Legge la bellezza e il senso originario.
Come Gesù, anche noi siamo chiamati a vivere nell'ottica del compimento, guardando il bicchiere mezzo pieno e provando a colmarlo, aggiungendo quanto manca.
______________
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Commenti
Posta un commento