Passa ai contenuti principali

All'improvviso la Felicità! - III DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)


Sconcerto e paura, gioia e stupore… sentimenti contrastanti affollano la mente e il cuore dei discepoli. Non siamo mai abbastanza abituati a lasciarci stravolgere la vita. Li immagino simili a noi anche in questo, costantemente impegnati a delimitare confini, ad accaparrarsi territori piantando vessilli e bandierine, intenti a cercare di mettere radici per trovare stabilità, provando ad afferrare e poi trattenere qualcosa che possano dire loro possesso. Peccato però che ci si ritrovi ben presto a dover fare i conti con delusioni e fallimenti, ed è sufficiente un leggero alito di vento per far crollare il castello di carte che a fatica avevamo costruito. Ecco che l’entusiasmo lascia il posto alla tristezza, la spensieratezza alla rassegnazione.

Proprio allora arriva Lui, il Maestro, a sconvolgere tutto. Lo aveva già fatto mille altre volte: dal loro primo incontro sulle rive del mare di Galilea, fino ai giorni della sua passione e della croce. Continua a farlo adesso, tre giorni dopo e anche oltre. Il Risorto torna per incontrarli una volta ancora, ma i discepoli si ritrovano pieni di dubbi e turbamenti. Stentano a credere ai loro occhi, forse pensano sia troppo bello per essere vero.

Non è facile spuntarla con la tristezza, non è affatto semplice sfrattarla dal nostro cuore. Tra mille emozioni in contrasto, quelle negative spesso finiscono per avere la meglio. Capita a tanti di avere come l’impressione che la paura sia sempre più grande del coraggio, le debolezze superino le forze, i dubbi siano maggiori delle certezze. E quando la gioia bussa alle porte del nostro cuore può accadere che ci appaia come l’ospite più inappropriato. “È troppo tardi ormai”, oppure sembra “ancora troppo presto”. Comunque sia, talvolta pare davvero difficile accorgersi che proprio ora è tempo di gioia.

Eppure, alle volte, la felicità ci raggiunge nei momenti più impensabili, ci colpisce in modo totalmente inaspettato, magari quando siamo confusi e disorientati, quando non sappiamo come venire fuori dai vicoli ciechi in cui ci siamo cacciati o ripartire dopo le più fragorose cadute.

Anche per i discepoli è dura accettare fino in fondo la felicità. Pur avendolo già incontrato, stentano a riconoscere Gesù. Forse perché il Risorto non è semplicemente colui che è riuscito a riavvolgere il nastro e ritornare alla vita di prima, dopo il tragico epilogo della sua vicenda. Egli si mostra piuttosto come Colui che ha attraversato la morte ed è andato oltre.

Forse è proprio per questo motivo che noi fatichiamo ad abbandonarci all’esperienza della gioia e preferiamo vivere di tristezze e rimpianti. Ci siamo convinti che l’unico modo per ritrovare la felicità sarebbe quello di poter tornare indietro e porre rimedio a tutto ciò che nella nostra vita è andato storto. È per questo che la felicità ci appare come una pura illusione; è per questo che i discepoli confondono Gesù con un fantasma, qualcosa di evanescente, effimero.  Ma Egli è vivo e la gioia che vuole donarci è molto più concreta di quanto noi possiamo immaginare.

Non si stanca di incontrare i suoi, non si stanca di placare i lori dubbi e donare loro la pace. Come i discepoli, anche noi siamo portati a credere che la sofferenza sia più reale della felicità. Gesù invece attesta il contrario.  Noi guardiamo le ferite e le cicatrici del Risorto e ci sembra di leggerci solo l’odio, il male e l’ingiustizia che ha subito. Gesù, invece, ci invita a riconoscere in quei segni la grandezza dell'amore che non si arrende e resta in eterno.

Accade talvolta che la felicità sfugga via in un attimo, ma poi può capitare che si ripresenti all’improvviso, e ci colga impreparati. Ci potremmo sentire come investiti da un treno o colpiti da una pallottola. Non è affatto semplice, né scontato accogliere la novità e accettare il cambiamento. Forse saremmo tentati di nasconderci dietro gli angoli o sotto il letto, potremmo addirittura puntare il dito contro qualcuno lassù. Eppure, se non si può tornare indietro, è sempre possibile andare avanti. Bisogna riconoscere che i giorni bui sono finiti e che è ora di ricominciare la corsa. Correre per asciugare una lacrima dal volto di tua madre, per sostenere la fatica di tuo padre, per prenderti cura dei più piccoli, per condividere il cammino a volte incerto di tanti fratelli e sorelle, per diventare testimoni di una gioia che nessuno ci potrà più strappare. 

Cristo è risorto. Si, veramente è risorto!


___________

 

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 24,35-48



In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

_________________

 

Dog Days are Over

Florence and the Machine

 https://youtu.be/iWOyfLBYtuU

 

Happiness, hit her like a train on a track
Coming towards her, stuck still no turning back
She hid around corners and she hid under beds
She killed it with kisses and from it she fled
With every bubble she sank with a drink
And washed it away down the kitchen sink

The dog days are over
The dog days are done
The horses are coming so you better run

Run fast for your mother run fast for your father
Run for your children for your sisters and brothers
Leave all your love and your longing behind you
Can't carry it with you if you want to survive

The dog days are over
The dog days are done
Can't you hear the horses
'Cause here they come

And I never wanted anything from you
Except everything you had
And what was left after that too, oh.

Happiness hit her like a bullet in the back
Struck from a great height
By someone who should know better than that

The dog days are over
The dog days are done
Can you hear the horses
'Cause here they come

Run fast for your mother and fast for your father
Run for your children for your sisters and brothers
Leave all your love and your loving behind you
Can't carry it with you if you want to survive

The dog days are over
The dog days are done
Can you hear the horses
'Cause here they come

The dog days are over
The dog days are done
Can you hear the horses
'Cause here they come

The dog days are over
The dog days are done
The horses are coming
So you better run



La felicità l'ha colpita come un treno sui binari

Che arrivava verso di lei, ferma immobile, senza ritorno

lei si è nascosta dietro gli angoli e sotto il letti

Lo uccise con dei baci e da esso fuggì

Con ogni bolla, affondò con il suo drink

E lo lavò via giù per il lavandino della cucina

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono conclusi

I cavalli stanno arrivando

Quindi faresti meglio a correre

 

Corri veloce per tua madre, corri veloce per tuo padre

Corri per i tuoi figli, per le tue sorelle e i tuoi fratelli

Lascia tutto il tuo amore e la nostalgia indietro

Non puoi portarlo con te se vuoi sopravvivere

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono conclusi

Riesci a sentire i cavalli?

perché eccoli che arrivano

 

E non ho mai voluto niente da te

Eccetto tutto quello che avevi

E anche ciò che era rimasto oltre a quello, oh

 

La felicità la colpì come un proiettile nella schiena

Colpita da grande altezza

Da qualcuno che dovrebbe saperlo meglio di così

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono conclusi

Riesci a sentire i cavalli?

perché eccoli che arrivano

 

Corri veloce per tua madre, corri veloce per tuo padre

Corri per i tuoi figli, per le tue sorelle e i tuoi fratelli

Lascia tutto il tuo amore e la nostalgia indietro

Non puoi portarlo con te se vuoi sopravvivere

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono conclusi

Riesci a sentire i cavalli?

perché eccoli che arrivano

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono finiti (stanno arrivando)

I cavalli stanno arrivando

Quindi faresti meglio a correre (stanno arrivando)

 

I giorni difficili sono finiti

I giorni difficili sono finiti (stanno arrivando)

I cavalli stanno arrivando

Quindi faresti meglio a correre




Commenti

Post popolari in questo blog

Rimani solo se ti va - Sabato 24 Aprile

Non c'è niente di scontato o prevedibile, sembra quasi che essere discepoli del Nazareno significhi più di ogni altra cosa accettare di trovarci fuori asse, sbilanciati, correre il rischio di abbandonare le illusorie certezze di un tempo, perderci per poi ritrovarci.  Le parole del Maestro non sono facili da accogliere, appaiono dure agli orecchi di quei discepoli che alzano i tacchi e fanno ritorno alle loro case, smettendo di seguirlo. Sono discorsi spiazzanti anche per gli apostoli, che spesso si troveranno a fraintendere oppure a non capire fino in fondo gli insegnamenti del Maestro.  È una fatica comprensibile. In fondo si tratta di imparare a gustare un cibo totalmente nuovo, differente da quello che siamo abituati a divorare. E sappiamo bene quanto sia facile per noi cedere alla tentazione di ricercare soltanto ciò che è consueto, comodo, di rifugiarci in ciò che ci conferma nelle nostre abitudini.  La domanda che Gesù rivolge ai Dodici non intende semplicemente so...

ALL-IN - Sabato 5 Giugno

Vorrei ma non posso... Viviamo spesso di "se" e di "ma", di rimpianti e recriminazioni. Non soltanto ci capita di sentirci inadeguati rispetto a situazioni che sembrano molto più grandi di noi, ma finiamo per ritenere che altri siano più capaci, più pronti, più attrezzati e quindi possano dare un contributo più rilevante rispetto a quello che potremmo mai offrire noi. A volte ci sembra inutile anche provare; pensiamo che non cambierebbe nulla, ma in realtà non è così. "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa). C'è qualcosa infatti che è sempre possibile a tutti, qualunque siano le condizioni o le circostanze in cui ci troviamo: amare! La povera vedova del vangelo lo sa bene. La miseria le ha insegnato a non fare calcoli, a mettere in gioco quel poco che ha. Trattenere qualcosa per sé non avrebbe alcun senso, non servirebbe a nulla. L'unica strada percor...

La parola migliore è quella non detta - VENERDI SANTO (PASSIONE DEL SIGNORE)

Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Di fronte alle accuse, all'ingiustizia e alla meschinità di quegli uomini, decise che era giunto il momento di mettere a tacere le parole e rimanere in silenzio. Mentre Pilato lo interrogava e le folle gridavano sempre più forte, mentre si alzava la voce dei capi del suo stesso popolo che volevano a tutti i costi ottenere quella condanna, la più ingiusta che la storia dell'umanità abbia mai conosciuto, non disse più alcuna parola. Quanto pesa questo silenzio, quanto ci scandalizza il silenzio di un Dio che non strepita né urla di fronte al male, che non si scaglia con violenza contro l'ingiustizia, che sembra non combattere per opporsi alla crudeltà e pare scegliere invece di deporre le armi. Ancora oggi il silenzio di Dio di fronte al grido di dolore di un'umanità oppressa dal male, sfinita, confusa e disorienta...