Una cena per farli conoscere. Non che fino a quel momento non si fossero frequentati a sufficienza, ma forse ancora non avevano giocato fino in fondo a carte scoperte. Come quando, nel tentativo di far colpo a tutti i costi sulla persona che ti piace, tiri fuori dall'armadio gli abiti più improbabili, ti affanni con il trucco a nascondere i segni dell'età che avanza, provi a fare il simpatico per superare l'imbarazzo, finendo puntualmente per uscirtene con la solita battuta infelice. Tutto per sembrare interessante, bello, intelligente, desiderabile... tutto per "sembrare", perché "essere" così come sei non ti pare abbastanza.
A tavola, anche quella sera, il Maestro, Colui che è, si sedette accanto ai suoi discepoli, proprio loro che, una volta ancora, si sforzavano di apparire diversi a tutti i costi. E mentre Gesù chiedeva loro di fare verità, c'era ancora chi tentava di nascondersi; mentre Lui era pronto ad amarli in maniera piena e incondizionata, loro continuavano a specializzarsi nella poco nobile arte delle "mezze misure".
C'era chi sgomitava per accomodarsi al suo fianco, provandole tutte pur di raggiungere una posizioni di privilegio. C'era chi si lasciava prendere da facili entusiasmi e poi si sgonfiava via facendo. C'era chi cercava di tirarlo per il lembo del mantello per portarlo dalla propria parte, chi voleva spingerlo ad essere diverso da com’era. C’era perfino chi lo aveva già venduto per 30 denari.
Tutti erano pronti a darsi alla fuga non appena la situazione fosse precipitata... è oramai mancava davvero poco. Intanto Gesù "avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine". Li amò cominciando proprio da lì, dalla fine. Non dalla testa. Non inizia dai volti spesso velati da sorrisi di circostanza, se non addirittura nascosti dietro maschere di ipocrisia. Comincia dai piedi. Proprio lì dove si attaccano la polvere e il fango di strade impervie e dissestate, quelle imboccate quando si è scelto di allontanarsi da Lui; lì dove si vedono chiaramente quei calli che spesso fanno male e rendono più incerto il nostro andare; li dove si leggono i segni di tutta la fatica fatta finora; lì dove siamo più vulnerabili, dove la nostra fragilità non si può nascondere.
È davanti alla nostra miseria che il Signore si china; è lì che ci chiede di lasciarci amare: «se non ti laverò, non avrai parte con me». Scopro cosa significhi essere amato davvero quando mi accorgo di contare ben "più di un difetto", eppure riconosco che qualcuno mi ha guardato e mi ha detto: "Io ti salvo stavolta, come l'ultima volta".
Non è la prima volta, non sarà neanche l’ultima: “arriverà la fine, ma non sarà la fine”. Potrebbe però essere l’inizio di qualcosa di nuovo anche nella mia vita. «Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Umberto
Guerriero
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Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,1-15
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
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La fine
Nesli
Chiedo scusa a chi ho tradito, e affanculo ogni nemico
Che io vinca o che io perda è sempre la stessa merda
E non importa quanta gente ho visto, quanta ne ho conosciuta
Questa vita ha conquistato me e io l'ho conquistata
"Questa vita" ha detto mia madre "figlio mio va vissuta,
Questa vita non guarda in faccia e in faccia al massimo sputa"
Io mi pulisco e basta con la manica della mia giacca
E quando qualcuno ti schiaccia devi essere il primo che attacca.
Non ce l'ho mai fatta, ho sempre incassato,
E sempre incazzato, fino a perdere il fiato
Arriverà la fine, ma non sarà la fine
E come ogni volta ad aspettare e fare mille file
Con il tuo numero in mano e su di te un primo piano
Come un bel film ma che purtroppo non guarderà nessuno.
Io non lo so chi sono e mi spaventa scoprirlo,
Guardo il mio volto allo specchio ma non saprei disegnarlo
Come ti parlo, parlo da sempre della mia stessa vita,
Non posso rifarlo e raccontarlo è una gran fatica.
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,
Perché sarà migliore e io sarò migliore
Come un bel film che lascia tutti senza parole.
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,
Perché sarà migliore e io sarò migliore
Come un bel film che lascia tutti senza parole.
Non mi sembra vero e non lo è mai sembrato
Facile, dolce perché amaro come il passato
Tutto questo mi ha cambiato
E mi son fatto rubare forse gli anni migliori
Dalle mie paranoie e da mille altri errori
Sono strano lo ammetto, e conto più di un difetto
Ma qualcuno lassù mi ha guardato e mi ha detto:
"Io ti salvo stavolta, come l'ultima volta".
Quante ne vorrei fare ma poi rimango fermo,
Guardo la vita in foto e già è arrivato un altro inverno,
Non cambio mai su questo mai, distruggo tutto sempre,
Se vi ho deluso chieder scusa non servirà a niente.
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,
Perché sarà migliore e io sarò migliore
Come un bel film che lascia tutti senza parole.
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani,
Perché sarà migliore e io sarò migliore
Come un bel film che lascia tutti senza parole.
Senza parole
Senza parole
Senza parole
Senza parole
Senza parole
Senza parole
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