Tutti vogliono insegnare, tutti pensano di poter essere maestri, ma pochi hanno conservato il desiderio di imparare.
Grazie alla rivoluzione digitale è ormai sufficiente un click per accedere a una quantità di informazioni infinitamente grande, forse inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Nell'epoca dei tutorial sembrano poter bastare pochi minuti di addestramento per risolvere ogni genere di problema e acquisire le competenze più svariate.
Quanto è lontana questa pretesa dall'umiltà di chi era consapevole che per migliorarsi aveva bisogno di imparare da chi ne sapeva di più, mettendosi alla scuola dei migliori e, talvolta, rimettendoci di tasca propria in termini di energie, tempo e risorse da investire ("Fattell cu' chi è meglio 'e te e fance 'e spese", recitava così un antico proverbio).
I nostri nonni andavano a bottega per imparare un mestiere da chi ne conosceva già i segreti. Non si trattava semplicemente di accedere a un bagaglio di informazioni, quanto piuttosto di attingere ad un tesoro di sapienza che può scaturire esclusivamente dall'esperienza.
Sarebbe bello rispolverare questo stile, sarebbe necessario conservare nel cuore il desiderio sincero di crescere e migliorarsi sempre, alimentarlo ogni giorno perché non si spenga, senza cedere alla tentazione di accontentarsi o alla fretta di bruciare le tappe per sentirsi già arrivati.
La vita umana, e ancor più quella cristiana, non può risolversi semplicemente nell'ottenere una qualifica o conseguire un titolo. Chi si sente già arrivato ha smarrito completamente il senso del viaggio: fare ogni giorno un po' meglio di quello precedente, compiere ogni volta un passo in più verso la meta.
Mettersi alla scuola di Dio per "imparare dal migliore" significa venire a Cristo, "pane vivo disceso dal cielo". È Lui l'esperto che ci insegna l'arte della vita in pienezza, il "mestiere" dell'amore.
Solo nutrendoci di questo pane, scegliendolo come alimento e sostegno del nostro cammino, potremo infatti "imparare l'amore" che vince la morte ed entrare così nella vita eterna che il Padre fin da ora desidera donare a chi crede nel Figlio Gesù.
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Io ci ho provato a imparare l'amore
PEZZO DI CUORE - ALESSANDRA AMOROSO e EMMA MARRONE
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Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,44-51
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
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