Siamo spesso abituati a porte sbattute in faccia o chiuse a doppia mandata. Ci siamo sentiti fin troppe volte tagliati fuori, esclusi da tutto e da tutti. Costretti a mendicare briciole di comprensione e di affetto da chi non era capace di fare spazio per lasciarci entrare nella sua casa.
Proprio per questo ci consola e, allo stesso tempo, ci sorprende scoprire che c'è qualcuno che ci chiama per nome e si prende cura di noi.
Gesù si presenta come la porta attraverso cui siamo invitati a passare per trovare vita in abbondanza.
Un spiraglio sempre aperto anche quando ogni altra strada ci sembra preclusa, quando ogni cammino sembra essere interrotto. Per quanto numerosi possano essere stati i tentativi andati a vuoto e le occasioni sprecate, nulla è ancora perduto perché Egli si offre a noi come via d'uscita dai nostri fallimenti.
Una soglia da attraversare per trovare il coraggio di compiere quei passi che abbiamo rimandato per troppo tempo, per ritrovare fiducia ed entusiasmo, per far ripartire ciò che si era interrotto, ricucire rapporti che avevano subito dolorosi strappi, tendere la mano a chi sembrava essere ormai troppo distante.
Uno squarcio tra le nuvole che avvicina la terra al cielo e ci dona la certezza di non essere mai soli e abbandonati "in questa valle di lacrime", ma sempre accompagnati da uno sguardo amorevole e benedicente.
Un passaggio obbligato, perché Lui soltanto è la via che conduce al Padre, l'unica direzione possibile per raggiungere la meta della pienezza, della gioia vera.
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Perché a volte una porta
può sembrarti una svolta
TRATTENGO IL FIATO - EMMA
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Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
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