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La mia scelta sei tu! - VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

 

“Ci faremo sentire”, “le faremo sapere”… tante promesse, grandi speranze… e poi spesso non accade proprio nulla. Quante volte ci siamo ritrovati in queste situazioni, quante volte siamo stati lasciati ai margini e abbiamo sperimentato la delusione di vedere che qualcun altro è stato scelto al posto nostro. Ormai abbiamo smesso di contare le occasioni in cui ci siamo dovuti accomodare in panchina, restando in attesa di “un povero Cristo” che si accorgesse di noi e ci desse la possibilità di scendere in campo, di giocare la nostra partita.

A nessuno piace vedersi sbattere una porta in faccia, ma forse fa ancora più male accorgersi che ci sono porte che per noi non si sono mai aperte e sembrano destinate a non aprirsi mai. Abbiamo provato a bussare e ad attendere, ma ogni tentativo è stato vano. Così abbiamo perso la speranza, probabilmente non ci crediamo più.

Mentre gli altri si affannano a sgomitare per saltare la fila e accaparrarsi i primi posti, noi restiamo in fondo e continuiamo ad arrancare, perdiamo sempre più terreno. A nulla servirebbe imitarli, non ci darebbe alcuna soddisfazione ottenere qualcosa con la prepotenza o elemosinando un po’ di attenzione. Tanto vale rinunciare… e così finiamo per andarci a cercare gli angolini più nascosti, ci infiliamo nei posti più impensabili dove a nessuno verrebbe in mente di cercarci. Lo facciamo per non essere visti, preferiamo che nessuno si accorga di noi. Sembra assurdo, ma è soltanto un modo maldestro per darsi una spiegazione: non siamo stati chiamati perché hanno semplicemente dimenticato di farlo, nessuno si è ricordato di noi solo perché erano distratti.

Eppure c’è qualcuno che non si lascia accecare da chi cerca ad ogni costo di mettersi in mostra, qualcuno capace di volgere lo sguardo su tutti, anche su coloro che di solito passano inosservati. Per Dio nessuno è invisibile, nessuno è dimenticato. Lui ti chiama dall’ultimo posto e ti dice: «Amico, vieni più avanti!» (Lc 14,10). Ti sceglie proprio quando sai che nessun altro lo avrebbe fatto, ti invita a sedere accanto a Lui, ad occupare il posto d’onore.

Se la  nostra storia personale ci porta spesso a vivere un senso di inadeguatezza e di inferiorità, ci fa sentire inutili e sbagliati, incapaci e falliti, se finiamo soffocati dal timore di non riuscire a reggere il confronto con gli altri e non ci sentiamo all’altezza delle sfide di ogni giorno, la volontà di Dio irrompe in questa storia in modo sconvolgente: “Io ho scelto voi”.  È qualcosa di inaudito, si tratta di una novità assoluta. Dio sceglie ciò che per il mondo non è degno neanche di essere guardato, Egli predilige gli scarti. Badate bene: chiama, predilige, sceglie … non si accontenta affatto.

Gesù stesso aveva parlato di sé in questi termini: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo» (Mt 21,42). Qualche anno più tardi, San Paolo constatò che non c’erano fra i cristiani molti sapienti, potenti o nobili; al contrario Dio aveva scelto quello che per il mondo è stolto, debole, ignobile e disprezzato (cf. 1Cor 1,26-27).

Non c’è da sforzarsi di sembrare diversi perché il Padre si accorga di noi, Egli infatti ha scelto di riversare il tesoro della sua misericordia e della sua grazia «in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi» (2Cor 4,7).

Se vale la logica del tralcio che è chiamato a portare frutto nella misura in cui rimane innestato nella vite vera (cf. Gv 15,1-8), allora significa che Dio sceglie di produrre frutti esclusivamente attraverso la nostra debolezza, per mezzo di ciò che è disprezzato dal mondo perché non si conforma, non si adegua alle sue logiche di egoismo e discriminazione, di dominio e oppressione.

Anche se agli occhi del mondo non possiamo vantare alcun merito, sembriamo inadeguati e per questo veniamo scartati, la scelta di Dio non è fatta a caso, non è immotivata. Per lui non siamo un semplice ripiego; siamo stati scelti per amore e l’Amore segue logiche proprie e ha ragioni tutte sue. Egli ci invita ad essere suoi amici, ci ripete ancora una volta: “la mia scelta sei tu!”… non c’è gioia più grande.

 

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Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 15,9-17

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

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La Scelta

Caparezza

 https://youtu.be/D8ZVhvXqUzI

Da grande suonerò la Pastorale
Ora sul piano resto curvo come un pastorale
Mio padre è d'umore un po' grigio, mi vuole prodigio
Ma sono solo un bambino e c'è rimasto male
Padre lascia stare l'alcool, ti rovini
Sei severo quando faccio tirocini
Io sono romantico ma pure tu
Mi vedi solo come un mazzo di fiorini
Sono Ludovico, culto, mito
Donne mi scansano come avessi avuto il tifo
Troppi affanni, a trent'anni ho perduto udito
Tu mi parli e mi pari un fottuto mimo
Se la mettiamo su questo piano la mia vita
Ha senso se la mettiamo su questo piano
Quindi prendo lo sgabellino e lascio la corda
Canto l'"Inno alla gioia"
Perché vedo l'abisso ma su questo, plano

Scrivo mille lettere, faccio rumore
Lotto col silenzio ma ce la farò
Tengo la mia musica, lascio l'amore
Io sarò immortale, la mia amata no

E sono contento della scelta che ho fatto
Nemmeno un rimorso, nemmeno un rimpianto
Sì, sono contento, che bella scoperta
Non serve nient'altro che fare una scelta
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Questa è la mia vita non dimenticarlo

Mi chiamo Marco, sento il gelo dei riflettori
Vorrei rimanerne fuori ma il mondo vuole che vada in tour
Entro in classifica perché la fama è cieca
Così cieca che in fondo non mi riguarda più
È un buon lavoro, incasso da molto
Vale come un disco d'oro in cassa da morto
Voglio fissare mio figlio, il tempo passa e m'accorgo
Che sto fissando un foglio tipo carta da forno
Ehi, sono Marco, new romantico
Sotto palco scompaio, puff come borotalco
Che guaio, bruciano il mio contratto
Ché il sound è cupo, rarefatto
Ho preparato un ritiro veloce
La mia famiglia è più importante di un giro di note
E questi parlano, parlano mentre io
Sto ricucendo la vita con un filo di voce

E non lascio lettere, niente rumore
Amo il mio silenzio e non comprendi quanto
Grazie per gli applausi ma ho scelto l'amore
Questa è la mia vita non dimenticarlo

E sono contento della scelta che ho fatto
Nemmeno un rimorso, nemmeno un rimpianto
Sì, sono contento, che bella scoperta
Non serve nient'altro che fare una scelta
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Patetica, eroica, patetica, eroica, patetica, eroica
Questa è la mia vita non dimenticarlo
Questa è la mia vita non dimenticarlo

O continuare gli accordi o game over
Guardare il mondo da sobri o in hangover
Mi dico giocati il jolly, per dove? O Mark o Be-
Casa e famiglia o canzoni e le prove
O con i figli o tra i corni e le viole
Mi dico giocati il jolly, per dove? O Mark o Be-



 

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