Forse c'è una punta di orgoglio nella parole di Pietro. Altri, più titolati, forniti di credenziali di assoluto rispetto, con possibilità maggiori delle sue, avevano rinunciato. Pochi istanti prima aveva assistito al fallimento di quel tale che andò via rattristato, non avendo saputo staccarsi dai suoi "tanti beni".
Seguire Gesù è entusiasmante, ma allo stesso tempo impegnativo. Esige una radicalità che non tutti sono pronti a fare propria. Rinunciare a qualcosa va bene, sacrificare una parte del proprio tempo e delle proprie energie può essere anche accettabile; ma abbandonare tutto appare fuori discussione. Per quel tale, come per tanti altri, il gioco non vale la candela. Resta la tristezza per un'occasione sprecata, per un sogno sfumato nel nulla, ma a quel prezzo non è conveniente: meglio lasciar perdere.
Pietro e i suoi compagni invece erano riusciti in quell'impresa in cui altri avevano fallito: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Qualcuno potrebbe insinuare che sia più facile per dei poveracci mollare quel poco che si ha, piuttosto che per un ricco rinunciare ai suoi tanti beni. Ma che importa se si tratta di tanto o poco? Nella sequela Christi, nell'esperienza cioè dell'essere discepoli, non è in questione la quantità, ma la totalità.
Solo chi riconosce in Gesù il tesoro più grande, comprende il vero valore di ogni altra cosa. Come quell'uomo che trova il tesoro nascosto in un campo "e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo". Come il "mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13,44-46).
Pieni di gioia... la rinuncia scompare di fronte alla grandezza di quanto viene acquistato. Chi ha lasciato "casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo", dice Gesù, riceverà "già ora, in questo tempo, cento volte tanto [...] insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà".
Non è da sprovveduti lasciare tutto a motivo suo e del vangelo... conviene! E se noi continuiamo a vantarci di ciò a cui abbiamo saputo rinunciare per seguire il Signore, forse vuol dire che non siamo stati ancora capaci di comprendere quanto grande sia il tesoro che abbiamo trovato, il dono che abbiamo ricevuto.
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Solo per te
ho lasciato ogni cosa
che avevo laggiù
SOLO PER TE - SERGIO CAMMARIERE
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,28-31
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
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