Fu un'uscita a dir poco infelice quella di cui si resero protagonisti i figli di Zebedeo. Avrebbero potuto scegliere senz'altro meglio tempi e modi per presentare al Maestro la loro richiesta: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Avrebbero potuto almeno provare a sintonizzarsi con il suo stato d'animo e con il momento che stava vivendo. Le parole con le quali aveva annunciato loro la sua imminente Passione non li avevano per nulla scalfiti, erano rimasti chiusi nei loro vaneggiamenti, troppo impegnati a inseguire improbabili sogni di gloria.
Mentre Gesù camminava avanti per aprire la strada e tracciare in maniera netta una direzione, Giacomo e Giovanni dimostrano di essere fuori rotta, fuori contesto, fuori dal tempo. Poco dopo scopriremo che anche gli altri apostoli non erano messi meglio.
Ancora una volta Gesù deve correre ai ripari, sente la necessità di chiamarli e radunarli per spiegare loro come stanno davvero le cose: "tra voi però non è così!".
Chi vuol essere il primo non ha che da imparare a servire e dare la vita come il Cristo; non c'è altra strada da seguire che questa se si desidera dare pienezza di senso alla propria esistenza.
Un monito che risulta davvero prezioso anche per noi che, come i figli di Zebedeo, continuamente cediamo alla tentazione di voler forzare la mano a Dio perché ci conceda quello che noi desideriamo, secondo i nostri modi e i nostri tempi: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».
Dovremmo invece accorgerci di essere troppo spesso fuori dal tempo e lasciare che Dio ci rimetta in sincro e provveda a ricalibrarci, che sia Lui ad indicarci la rotta. Dovremmo ripetere più spesso, e con più cuore, "sia fatta la tua volontà!".
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La condizione in cui mi trovo
è proprio fuori dal tempo
FUORI DAL TEMPO - BLUVERTIGO
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,32-45
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
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