Partire è un po' morire. Vale per chi va via, ma anche per chi rimane. Il distacco spesso è tutt'altro che indolore e lascia un segno indelebile nel cuore.
Ma era stato proprio il Maestro a teorizzare la fecondità della morte, quando aveva parlato ai suoi amici del chicco di grano. Un lasciare che significa ritrovarsi in modo più autentico, un morire che è passaggio verso una vita pienamente compiuta.
Solo in questa prospettiva cominciano ad avere senso le parole di Gesù: "è bene per voi che io me ne vada"; parole che altrimenti non potrebbero che suonare assurde alle orecchie di chi le ascolta.
Ma durante quel discorso d'addio i discepoli forse non erano lucidi abbastanza per ricordarsene, la tristezza aveva tutto d'un tratto riempito il loro cuore.
Gesù si accorge che nessuno di loro gli chiede: "dove vai?" e si rende conto che i suoi amici stanno pensando ad una separazione definitiva. Egli invece non annuncia una rottura, al contrario pepara una più intima comunione, possibile soltanto se prima si sperimenta l'assenza.
Quando sentiamo in noi il vuoto possiamo provare a riempirlo in tanti modi, rischiando di accontentarci di squallidi surrogati, oppure possiamo provare a dare senso a quella mancanza.
Gesù torna al Padre e lascia nel cuore dei discepoli una profonda e sana "nostalgia di Dio". Il dono del Paralitico, poi, li aiuterà a ricordare ogni cosa, a comprendere ciò che ancora non era chiaro, a trovare gioia e forza per rendere testimonianza attraverso una vita donata per amore.
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Dove vai... dove vai...
Vattene piano lasciami un segno così
DOVE VAI - MANGO
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,5-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
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