Passa ai contenuti principali

Una sana nostalgia - Martedì 11 Maggio


Partire è un po' morire. Vale per chi va via, ma anche per chi rimane. Il distacco spesso è tutt'altro che indolore e lascia un segno indelebile nel cuore. 

Ma era stato proprio il Maestro a teorizzare la fecondità della morte, quando aveva parlato ai suoi amici del chicco di grano. Un lasciare che significa ritrovarsi in modo più autentico, un morire che è passaggio verso una vita pienamente compiuta. 

Solo in questa prospettiva cominciano ad avere senso le parole di Gesù: "è bene per voi che io me ne vada"; parole che altrimenti non potrebbero che suonare assurde alle orecchie di chi le ascolta. 

Ma durante quel discorso d'addio i discepoli forse non erano lucidi abbastanza per ricordarsene, la tristezza aveva tutto d'un tratto riempito il loro cuore. 

Gesù si accorge che nessuno di loro gli chiede: "dove vai?" e si rende conto che i suoi amici stanno pensando ad una separazione definitiva. Egli invece non annuncia una rottura, al contrario pepara una più intima comunione, possibile soltanto se prima si sperimenta l'assenza. 

Quando sentiamo in noi il vuoto possiamo provare a riempirlo in tanti modi, rischiando di accontentarci di squallidi surrogati, oppure possiamo provare a dare senso a quella mancanza. 

Gesù torna al Padre e lascia nel cuore dei discepoli una profonda e sana "nostalgia di Dio". Il dono del Paralitico, poi, li aiuterà a ricordare ogni cosa, a comprendere ciò che ancora non era chiaro, a trovare gioia e forza per rendere testimonianza attraverso una vita donata per amore.

______

Dove vai... dove vai...

Vattene piano lasciami un segno così

DOVE VAI - MANGO

https://youtu.be/s-HlLQxbPe0

______

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 16,5-11


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.

Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.

E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».



Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe