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Ut unum Sint - Giovedì 20 Maggio

"Perché tutti siano una sola cosa". Siamo nelle preghiere di Gesù... noi che abbiamo creduto mediante la parola degli apostoli e di chi, come loro, ci ha trasmesso il tesoro della fede. 

Gesù prega "per noi", "con noi", e a volte mi piace pensare che Gesù preghi anche, in un certo senso, "al posto nostro". Accade quando la nostra preghiera è fragile, incostante, distratta, incerta... "Se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso" (2Tm 2,13). Se manchiamo di fede, insomma, Egli ci tiene a falla con la sua perseveranza. 

Se poi questo non bastasse, il Vangelo di Giovanni ci offre anche la gioia di scoprire il contenuto di questa preghiera. Gesù prega il Padre affinché ci conceda il dono della comunione. 

Non si limita a invocare concordia e pace, ma si spinge oltre, chiedendo che tra gli uomini si possa sperimentare la stessa profonda intimità che esiste tra il Padre e il Figlio fin dall'eternità. "Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me". 

È nel figlio che questo dono straordinario è reso accessibile anche all'uomo  nonostante la nostra pochezza. La fede dunque genera comunione ma, allo stesso tempo, la comunione diventa il primo segno di una fede vissuta in maniera autentica. 

______

Dimmi cos'è

Che ci fa sentire amici 

anche se non ci conosciamo. 

Dimmi cos'è

Che ci fa sentire uniti 

anche se siamo lontani. 

GRAZIE ROMA - ANTONELLO VENDITTI

https://youtu.be/kVxs-ngkCUU

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+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 17,20-26


In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]

«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.

Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».



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