Prostrato a terra. Conosceva già quella sensazione perché la lebbra lo aveva messo al tappeto fin dal primo istante. Chissà quante volte avrebbe voluto sprofondare, avrebbe preferito che la terra si aprisse per scomparire del tutto.
Era diventato un peso per gli altri, qualcuno da allontanare, da evitare ad ogni costo. Maledetto dagli uomini, perché rappresentava una minaccia, un pericolo costante. Maledetto anche da Dio; tale veniva considerato chi si trovava nella sua condizione e aveva il corpo segnato da quel terribile male. Colui al quale era negato l'abbraccio degli uomini, si abbandona a quello della nuda terra e si gioca l'ultima carta, rivolgendosi a Gesù.
"Se vuoi, puoi". Nessuna pretesa, nessuna rimostranza. Avrebbe avuto un'infinità di motivi per essere adirato con una vita che si era mostrata ingiusta e crudele con lui, con una legge che per tutelare alcuni condannava altri all'isolamento, con chi lo aveva messo da parte e lo guardava con sospetto fantasticando sulle sue presunte colpe (oltre il danno, anche la beffa). Forse avrebbe avuto tutto il diritto di essere arrabbiato anche con Dio che, fino a quel momento, sembrava non aver mosso neanche un dito per aiutarlo.
Ma nella richiesta dell'uomo lebbroso non traspare nulla di tutto questo. Non pretende affatto, come spesso invece accade a noi, di volersi sostituire a Dio dicendogli che cosa sarebbe giusto fare. Solo una certezza di fede: "tu puoi", e il riconoscimento della possibilità che Egli agisca in tempi e modi scelti da Lui e non da noi: "se vuoi".
"Lo voglio". Nessun dubbio, nessuna incertezza. Il desiderio del Padre che si manifesta nel Figlio Gesù è proprio quella che l'uomo sia liberato da ogni male, che chi è affaticato e afflitto possa trovare pace, conforto e salvezza, che l'esistenza di chi è prostrato a terra possa essere risollevata dalla polvere e ritrovare la dignità perduta.
All'uomo che si abbandona fiducioso alla volontà del Padre, sapendo che "nulla è impossibile a Dio" (Lc 1,37), Egli rivela il suo progetto più grande: donare pienezza di vita a tutti e a ciascuno.
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Se tu lo vuoi
IL MIO CANTO LIBERO - LUCIO BATTISTI
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,1-4
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
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