"Seguimi". Quell'invito perentorio lasciava presagire qualcosa di straordinario ma, quando si tratta di Gesù, bisogna sempre essere preparati alle sorprese.
Ci saremmo aspettati di vedere Matteo da subito impegnato in grandi imprese al seguito del Maestro. Forse anche lui istintivamente si era alzato, lasciando il banco delle imposte, immaginando di dover partire per chissà quale avventura. E invece, dopo pochi istanti, lo ritroviamo nuovamente seduto.
Da una tavola all'altra, per imparare uno stile nuovo. Perché non basta cambiare volti e nomi all'interno di una struttura per correggere gli errori del passato, se le logiche di chi la abita rimangono le stesse. Così come non serve provare a cambiare impegni e abitudini per rivoluzionare la nostra vita, se non si converte prima di tutto il nostro cuore.
Ecco allora che Matteo ha bisogno di sedersi ad una mensa diversa, dove non prevalgano le logiche del profitto e dell'interesse, del guadagno e dello sfruttamento, della pretesa e della violenza. Dove si respiri un'aria nuova, quella della condivisione e della fraternità, dell'accoglienza e della carità.
Ed è proprio questo che infastidisce i benpensanti, coloro che pretendevano di possedere già il "green pass" per il paradiso. Infatti, "vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?»". Loro che credevano di possedere tutte le carte in regola per sedersi al banchetto del Regno, si ritrovano a dover lasciare il posto a chi invece pensava di essere ormai tagliato fuori dai giochi.
Quanto è paradossale l'agire di Dio! Solo chi si riconosce malato può davvero lasciare che il medico lo curi; solo chi è consapevole del proprio peccato, di essere stato contagiato da logiche anti-evangeliche, può davvero essere liberato ed imparare uno stile differente.
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Seduti qui, per terra così
In questa camera da imbiancare
Felici di non chiedere di più
Dimmi di sì
Anche se qui c'è solo un tavolo come altare
E un pane da dividere
CON LA MUSICA ALLA RADIO - LAURA PAUSINI
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,9-13
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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