Le lacrime scendono, rigano il volto della Maddalena e ne annebbiano la vista. In quel mattino così diverso dagli altri, lo sgomento è tale da impedirle di riconoscere Gesù. Ma si sa, "non si vede bene che col cuore". E così, quando Egli la chiama per nome tutto improvvisamente diventa chiaro: "Rabbuní, maestro mio".
Quante lacrime affiorano dai nostri occhi... non sempre però sono come quelle di Maria di Magdala. Spesso ci ritroviamo a piangere sul latte versato, viviamo (o meglio, moriamo) di rimpianti e nostalgie per ciò che è stato e ormai non è più, oppure per ciò che poteva essere e purtroppo non sarà mai.
Quelle della Maddalena non sono lacrime di coccodrillo. Ella non può avere rimpianti, perché ha saputo riconoscere il passaggio di Dio nella propria vita. Maria era stata sicuramente capace di amare molto, perché aveva fatto un'esperienza intima e profonda della misericordia di Dio (cfr Lc 7,47). Il suo pianto esprime un amore sincero, forte e radicato per Cristo, eppure c'è ancora un passo da compiere.
"Amare tanto" non significa "amare a sufficienza". In amore, "chi si ferma è perduto". In un momento di grande fatica ma, allo stesso tempo, di passaggio (non a caso, è Pasqua!), la Maddalena si aggrappa al passato, al ricordo del Maestro, cerca il suo corpo, si reca alla tomba.
La voce del Risorto, che la chiama per nome, la aiuterà a comprendere che ora è chiamata ad andare oltre, ad aprirsi a quel presente in cui Cristo vive e opera. Il suo amore per Lui dovrà ancora crescere, trasformarsi, mettersi in cammino, scovare forme e modalità nuove ("non mi trattenere") per esprimere un'appartenenza che nulla, neanche la morte, è riuscita a cancellare.
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Mi hai regalato lacrime inconsolabili, irrefrenabili
STUPIDA ALLEGRIA - EMMA MARRONE
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-2.11-18
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
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