Passa ai contenuti principali

Dodici - Mercoledì 7 Luglio


Dodici nomi per dodici uomini; dodici storie, una diversa dall’altra. Dodici stili molto personali, talvolta distanti anni luce, di abitare la vita; dodici modi differenti, e in apparenza inconciliabili, anche di pensare il Padre. Metterli insieme è stata davvero "un'impresa da Dio", un'idea che potremmo considerare quasi folle dal nostro punto di vista. Eppure Gesù ha voluto seguire proprio questa via.

Il coraggio più grande Dio lo ha dimostrato non tanto nell’incarnazione o nella passione, quanto nella scelta, radicata e irreversibile, di compiere la sua opera di salvezza non da solo, ma in collaborazione con l’uomo.

Chi più della Trinità avrebbe potuto dire: “chi fa da sé, fa per tre”? Per giunta, nel suo caso sarebbe stato proprio vero, perché ogni opera di Dio è insieme del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Eppure all’Eterno non basta, per Lui non è sufficiente seguire la logica dell’efficienza e puntare soltanto al conseguimento del risultato. Egli non vuole fare nulla senza l'uomo.

Gesù "chiama a sé" e poi "invia"… come per chiarire che è Lui il fondamento della comunione, la possibilità concreta di realizzare quella sintesi che umanamente sembrerebbe impossibile. È in Cristo che tutto è, soprattutto, tutti convergono verso l’unità. È in Lui che ogni cosa ritrova la sua armonia originaria, quella che il Creatore ha impresso nella creazione e che, troppo spesso, proprio noi abbiamo contribuito ad offuscare, senza però poterla mai cancellare del tutto. 

Essere segno e strumento di comunione in mezzo al mondo: questa è la missione che ci viene affidata. "Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino". Possiamo farlo non per i nostri meriti o contando sulle nostre capacità, ma per grazia, perché Gesù stesso ci ha chiamato a sé e ci ha costituito in unità. Ieri è toccato a loro (gli apostoli), oggi a noi. Ciascuno diverso, ma tutti uniti, nel nome di Cristo.

_____

Ogni nome è un uomo

ed ogni uomo è solo quello che

scoprirà inseguendo le distanze dentro sé 

ROTOLANDO VERSO SUD - NEGRITA

https://youtu.be/DPnzVnVSaZg

_____

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 10,1-7


In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».



Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe