Dodici nomi per dodici uomini; dodici storie, una diversa dall’altra. Dodici stili molto personali, talvolta distanti anni luce, di abitare la vita; dodici modi differenti, e in apparenza inconciliabili, anche di pensare il Padre. Metterli insieme è stata davvero "un'impresa da Dio", un'idea che potremmo considerare quasi folle dal nostro punto di vista. Eppure Gesù ha voluto seguire proprio questa via.
Il coraggio più grande Dio lo ha dimostrato non tanto nell’incarnazione o nella passione, quanto nella scelta, radicata e irreversibile, di compiere la sua opera di salvezza non da solo, ma in collaborazione con l’uomo.
Chi più della Trinità avrebbe potuto dire: “chi fa da sé, fa per tre”? Per giunta, nel suo caso sarebbe stato proprio vero, perché ogni opera di Dio è insieme del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Eppure all’Eterno non basta, per Lui non è sufficiente seguire la logica dell’efficienza e puntare soltanto al conseguimento del risultato. Egli non vuole fare nulla senza l'uomo.
Gesù "chiama a sé" e poi "invia"… come per chiarire che è Lui il fondamento della comunione, la possibilità concreta di realizzare quella sintesi che umanamente sembrerebbe impossibile. È in Cristo che tutto è, soprattutto, tutti convergono verso l’unità. È in Lui che ogni cosa ritrova la sua armonia originaria, quella che il Creatore ha impresso nella creazione e che, troppo spesso, proprio noi abbiamo contribuito ad offuscare, senza però poterla mai cancellare del tutto.
Essere segno e strumento di comunione in mezzo al mondo: questa è la missione che ci viene affidata. "Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino". Possiamo farlo non per i nostri meriti o contando sulle nostre capacità, ma per grazia, perché Gesù stesso ci ha chiamato a sé e ci ha costituito in unità. Ieri è toccato a loro (gli apostoli), oggi a noi. Ciascuno diverso, ma tutti uniti, nel nome di Cristo.
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Ogni nome è un uomo
ed ogni uomo è solo quello che
scoprirà inseguendo le distanze dentro sé
ROTOLANDO VERSO SUD - NEGRITA
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,1-7
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
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