Conviene scommettere, anzi bisogna farlo! Era così che Blaise Pascal si poneva di fronte al mistero di Dio. Se pure non possiamo avere una certezza di tipo matematico della sua esistenza, il filosofo francese riteneva che razionalmente, a conti fatti, valutando i pro e i contro, fosse conveniente compiere questo "azzardo" e iniziare o continuare (a seconda dei casi) a credere. Nel caso in cui la scommessa non andasse a buon fine, avremmo comunque vissuto una vita buona, virtuosa. Se invece quell'azzardo si rivelasse vincente, allora il premio sarebbe di gran lunga superiore a qualsiasi altro bene possibile e immaginabile in questa vita.
Seguendo questo ragionamento, scommettere appare d'obbligo, resta tuttavia da capire quanto puntare, in che misura sia opportuno investire. Si perché, presi da dubbi e timori, frenati da innumerevoli resistenze, sembrano pochi quelli pronti a giocarsi il tutto per tutto. Molti altri considerano più rassicurante un'altra strategia: provare a diversificare gli investimenti, per lasciarsi una via di fuga, un piano b, un paracadute da utilizzare in caso di emergenza.
Ma Gesù ci spiega che per "acquistare" il regno dei cieli occorre investire tutte le nostre risorse, mettere in campo tutte le nostre energie. È necessario vendere tutti i propri avere perché il tosoro più grande, la parole preziosa, non si può ottenere in maniera fraudolenta e "la ricchezza vera", quella di cui ci parla il Vangelo, non è cumulabile con le ricchezze del mondo.
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Tu come la fortuna
Tu così opportuna
BELLA - JOVANOTTI
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,44-46
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
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