Siamo talmente abituati ad immaginare che i demoni agiscano nella nostra vita in modo plateale, con grandi urla e strepiti, attraverso manifestazioni disgustose o terrificanti, che forse neanche avremmo fatto caso a quel muto.
Non ci saremmo accorti del male che si portava dentro e che lo teneva in scacco, esercitando su di lui una forza tale da impedirgli anche solo di gridare, di esprimere il suo dolore, di chiedere aiuto.
Ma Gesù non si lascia ingannare, è capace di leggere anche i nostri silenzi e di riconoscere tutta la sofferenza che abita il cuore dell'uomo. Egli sa bene che il male non sempre si manifesta in maniera plateale, talvolta preferisce nascondersi e restare in silenzio per poter agire indisturbato.
Quando mette radici nel nostro cuore può certamente mostrarsi attraverso inquietudine, rabbia e violenza contro gli altri; ma può anche decidere di rivolgere la sua azione verso l'interno, per distruggere poco alla volta proprio colui che ha reso schiavo, fino a farlo implodere.
Gesù viene per liberarci dal giogo del maligno, aiutandoci a tirare fuori tutta la sofferenza che ci portiamo dentro, così da prenderne coscienza ed esserne finalmente liberati. Gesù ci guarisce, restituendoci le parole che credevamo ormai di aver perso, quelle della fiducia e della speranza, della gratitudine e della gioia.
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Ho perso le parole.
Eppure ce le avevo qua un attimo fa
HO PERSO LE PAROLE - LUCIANO LIGABUE
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,32-38
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
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