Ci va giù pesante, Gesù; non cerca in alcun modo di edulcorare la realtà. La sequela di Cristo impone una radicalità che, in qualche misura, continua a lasciarci interdetti. "Chi ama padre o madre... figlio o figlia più di me, non è degno di me".
Tuttavia questo amore incondizionato, che da un lato ci spaventa, dall'altro continua ad affascinare tanti uomini e donne pronti ad accogliere l'invito del Maestro a diventare suoi discepoli, nella certezza che in Lui questo "lasciare" è il passaggio necessario verso un "trovare" in pienezza.
Una certa disponibilità a metterci in gioco non ci esime, tuttavia, dal rischio di fraintendimenti. In alcuni momenti saremmo anche disposti a compiere atti di grande generosità, prossimi all'eroismo, salvo poi rischiare di perderci "in" (e "per") un bicchier d'acqua.
La croce di Gesù non è un episodio a sé stante, ma la logica conseguenza di una vita completamente donata, attimo dopo attimo. Ecco perché essa porta già in sé il germe della risurrezione.
La qualità della nostra adesione a Cristo non è decisa a partire da gesti plateali e, per lo più, occasionali, ma si compie nel l'ordinario della nostra quotidianità. In questa prospettiva, non occorre disporre di grandi risorse o particolari capacità. Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa e, talvolta, anche un bicchiere d'acqua fresca ha un valore inestimabile, nella misura in cui dice l'attenzione al bisogno concreto del fratello e la cura amorevole verso di lui. Perché è a partire dai gesti più semplici che ci si educa al dono di tutta la vita.
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Come acqua fresca d'estate
DI SOLE E D'AZZURRO - GIORGIA
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,34-11,1
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
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