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Un linguaggio inaudito - Lunedì 26 Luglio


Gesù non parlava alle folle se non con parabole... e come poteva essere altrimenti? C'era da "proclamare cose nascoste fin dalla fondazione del mondo", da svelare quanto ancora non era stato compreso, da dischiudere un universo di significati rimasto inesplorato.

A nulla sarebbe servito riproporre stili consueti, discorsi già sentiti milioni di volte, linguaggi a cui l'orecchio dei suoi uditori aveva ormai fatto l'abitudine. Se è vero che "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", è altrettanto evidente che spesso anche chi ascolta può aver affinato efficaci strategie per disinnescare la potenza di qualsivoglia argomentazione.

È proprio per questo che Gesù sceglie tutt'altra strada. Per parlarci del regno dei cieli, non accenna neanche lontanamente a doveri, obblighi e imposizioni; non tira in ballo minacce e maledizioni. Ci parla, invece, della piccolezza di un seme che è chiamato a crescere per diventare casa accogliente per gli uccelli del cielo. Ci racconta del lievito che, mescolato nella farina, si dissolve per far lievitare l'intero impasto. 

Mentre noi ci ostiniamo a voler proporre/imporre le "nostre verità" con linguaggi stanchi e obsoleti o con uno stile arrogante e saccente (che di evangelico non ha un bel niente), Gesù ci invita a cercare strade nuove, a lasciar parlare la vita, a narrare l'opera di Dio con un linguaggio "inaudito". Egli sceglie di manifestarsi attraverso la piccolezza e la fragilità, non con la grandezza e la potenza; rifiuta il clamore e nel silenzio, poco a poco, fa crescere il seme della sua parola nel cuore degli umili e dei semplici. 

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Ora vi racconto una storia che

farete fatica a credere

FAVOLA - MODÀ 

https://youtu.be/xCT2Fiv_a9w

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+ Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 13,31-35


In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

«Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».



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