Di stanchezza ne abbiamo? Mi risulta difficile immaginare qualcuno che possa dire di non conoscere la fatica, di non essersi mai sentito "stanco e oppresso". In questi periodi di grande caldo, poi, la nostra resistenza è messa a dura prova; anche i più allenati e pronti ad affrontare le prove della vita rischiano di avere qualche momento di cedimento.
Gesù pare saperlo bene; Egli conosce le nostre fragilità e la nostra debolezza. È per questo che invita non soltanto qualcuno, ma proprio tutti, a trovare ristoro in lui: "venite a me, voi tutti...".
Eppure, non è affatto scontato che questo invito venga accolto; molti potrebbero lasciarlo cadere nel vuoto. In fondo è una condizione, quella della fatica e della stanchezza, che tocca tutti indistintamente. Insomma, "mal comune, mezzo gaudio"!
C'è chi si è ormai rassegnato a trascinarsi stancamente, un giorno dopo l'altro; tanti si accontentano di tirare il fiato per qualche istante prima di riprendere la corsa; molti ormai si limitano a vivacchiare, a sopravvivere e a limitare i danni, senza più avere il coraggio di sognare in grande.
Ma Dio ha ben altri progetti per noi e vuole donarci la possibilità di vivere una vita pienamente realizzata. Ecco perché ci chiama a sé. Solo in Lui possiamo ritrovare entusiasmo ed energia, speranza e fiducia. Solo se ci fidiamo di Lui la stanchezza lascia il posto al vigore, la tristezza cede il passo alla gioia, la morte viene sconfitta dalla vita.
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Anche se sono stanco
mi sostieni piano
TRA DI NOI - TIROMANCINO
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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