"Guai a voi"... che vi ponete come giudici e censori del cammino altrui.
"Guai a voi"... che ritenete di poter stabilire chi sia degno oppure no di stare alla presenza del Signore.
"Guai a voi"... che avete come passatempo preferito quello di stilare la classifica del miglior cristiano e finite per mettere voi stessi ai primi posti.
"Guai a voi"... che limitate il raggio d'azione della Grazia, che vi preoccupate di escludere piuttosto che di accogliere, di chiudere piuttosto che di aprire.
Compito del cristiano non è quello di tracciare i confini, di sbarrare le strade o chiudere le porte; è piuttosto quello di provare ad aiutare tutti e ciascuno a fare esperienza autentica e piena della misericordia del Padre.
Non c'è infatti uomo o donna, qualunque sia la condizione in cui si trovi, che non possa incontrare l'amore di Dio. Quell'amore che lenisce e consola, solleva e sostiene, risana e rinnova, ravviva e libera.
Lo stesso amore che ci ricorda come Dio abbia voluto squarciare i cieli e discendere, per affermare che nulla è in grado di separarci da Lui, ma soprattutto che Egli non è irraggiungibile, che il regno dei cieli è la nostra vera patria, la casa dove ciascuno di noi sa di poter essere accolto e di trovare posto.
Tutt'altro che una realtà esclusiva ed escludente, non un'esperienza per privilegiati o per i cosiddetti "perfetti". È Dio stesso che ci rende degni di stare alla sua presenza e a noi spetta solo la scelta di varcare una porta che, dalla parte di Dio, è sempre aperta. Peccato che sia l'uomo, troppo spesso, a sbarrarla per sé e per gli altri.
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Ho chiuso fuori il bene
ho fatto entrare i guai
PICCOLI PER SEMPRE - J-AX
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,13-22
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».
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