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Col vento contrario - Martedì 3 Agosto


"Vedendo che il vento era forte, s’impaurì". Non deve essere stata un'esperienza felice quella di Pietro. Certi momenti restano impressi nella mente, anche se vorremmo fare di tutto per scordarli. Quando sentiamo che la nostra stessa vita è in pericolo la paura prende il sopravvento, i muscoli si irrigidiscono, i movimenti diventano scoordinati, l'agitazione fa perdere il controllo e tutto sembra perduto. Come Pietro (e insieme a lui) non ci resta che gridare: «Signore, salvami!».

Essere esposti a gravi pericoli non è cosa da poco, ma anche navigare ordinariamente con il vento contrario risulta tutt'altro che piacevole. La fatica si fa sentire e non è raro che subito crescano in noi sfiducia e risentimento.

Tutto però nasce da un fraintendimento. Per noi spesso anche il primo alito di vento che non soffia nella direzione desiderata appare un inconveniente non di poco conto. Facciamo presto a spazientirci, a lasciarci andare ad infinite lamentazioni, a gettare la spugna e mollare tutto di punto in bianco. 

L'illusione è quella di immaginare che la traversata della vita possa essere compiuta sempre col vento in poppa, senza trovare alcun ostacolo, senza nulla che possa in qualche modo turbare i nostri progetti.

Eppure Gesù mostra a Pietro che è possibile continuare a procedere anche viaggiando controvento, nonostante il mare in tempesta. Dovremmo forse ricordarci che quelle condizioni (che di per sé paiono avverse) talvolta sono necessarie, come nel caso dell'aquilone che non può alzarsi in volo se non con il vento contrario.

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Questa vita lascia i lividi

Questa mette i brividi

Certe volte è più un combattimento

CONTROVENTO - ARISA

https://youtu.be/wPrKYs2iDKQ

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+ Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 14,22-36


[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.



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