Passa ai contenuti principali

Parole dure ma necessarie - Domenica 22 Agosto


Le parole hanno in sé una forza dirompente e per questo vanno scelte con estrema cautela, con cura e attenzione. Capita, talvolta, di passare ore a immaginare le più opportune da usare in questa o in quell'altra circostanza. Parole che non offendano, che non provochino, che non vadano a riaprire vecchie ferite. Parole tanto chiare e limpide da non poter essere in alcun modo fraintese, oppure tanto vaghe da poter essere facilmente smentite nel caso in cui il discorso dovesse prendere una brutta piega. 

Anche Gesù sceglie con estrema tensione ciascuna delle sue parole, eppure il risultato è diametralmente opposto. Il suo parlare risulta duro, ostico, provoca delusione e sconcerto. La differenza sta nell'obiettivo: mentre noi abbiamo il desiderio di scegliere parole per rabbonire chi ci ascolta, per suscitare consenso e ottenerne l'approvazione, Gesù ha invece a cuore nient'altro che il nostro bene. E, talvolta, fare il bene dell'altro non vuol dire assecondarlo con parole leggere e quindi inconsistenti, ma alzare l'asticella.

Tanto era sembrato soffice e fragrante quel pane con cui le folle si erano saziate (cfr Gv 6,26), quanto dura e aspra si rivela, a poco a poco, la parola del Maestro. Fino a quando la strada si presenta in discesa è facile andare avanti sull'onda dell'entusiasmo. Ecco, allora, che una folla sempre più numerosa si mette sulle tracce di Gesù. Quando però la strada comincia ad essere in salita e il cammino diventa impervio, quando la fatica inizia a farsi sentire, la musica cambia in fretta. Molti si tirano indietro e smettono di seguire il Maestro, quasi come se per loro ciò che è conveniente e utile coincida con ciò che è facile e asseconda i bisogni, le aspettative. 

Nel momento in cui Gesù si mostra totalmente estraneo a questa logica clientelistica, quando perfino i suoi discepoli si rendono conto che Egli non ha nessun interesse ad accaparrarsi il consenso delle masse e di vincolare la gente a sé, si apre il tempo della scelta libera. Non si è discepoli di Gesù perché obbligati, tanto meno per interesse o per abitudine. 

«Volete andarvene anche voi?». Che anche il nostro cuore, nel momento in cui seguire il Signore costa più fatica, quando non riusciamo a comprendere ogni cosa, possa ripetere le stesse parole di Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».


_____

Oh ma la fame d'amore 

la si può curare, dannazione!

Con le parole, sì, che fanno male

fanno sanguinare, ma non morire

LE TUE PAROLE FANNO MALE - CESARE CREMONINI

https://youtu.be/JSCrs4qB69g

______

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 6,60-69


In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».

Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».

Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.

Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».



Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe