Passa ai contenuti principali

Solo un chicco ma non un chicco solo - Martedì 10 Agosto


"La morte non è l'opposto della vita, ma sua parte integrante". Sembra una contraddizione, ma non lo è. Siamo soliti pensare che morte e vita si oppongano, escludendosi a vicenda. Eppure sappiamo bene che queste due realtà si intrecciano continuamente e, se anche ci impegniamo con tutte le forze a proteggere la nostra vita per far sì che nulla possa scalfirla, ci accorgiamo costantemente che questi nostri tentativi si mostrano per lo più vani. 

È così che, per cercare di non morire, smettiamo di vivere e iniziamo semplicemente a sopravvivere, a "tirare a campare". Una vita trattenuta, passata a cercare di parare i colpi, vissuta con la guardia sempre alta, a pugni stretti per paura che qualcosa possa sfuggirci di mano non è altro che una vita destinata a consumarsi lentamente, a spegnersi poco per volta senza mai ardere veramente.

Al contrario, quella che ci è stata donata è una vita chiamata alla pienezza, che non può accontentarsi di trascinarsi stancamente. "Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna".

Ecco allora che l'immagine del chicco di grano torna a narrarci la speranza, quella di chi sa che dovrà affrontare dei passaggi, a volte dolorosi, prima di giungere alla piena maturazione, per produrre "molto frutto". Potrebbe sembrare "solo un chicco" ma, se accetterà di "morire", non resterà un "chicco solo". 

_____

Non sarà facile ma sai 

si muore un po' per poter vivere

INSIEME A TE NON CI STO PIÙ - CATERINA CASELLI

https://youtu.be/B57Zz1GUbOc

_____

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 12,24-26


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.

Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.

Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».



Commenti

Post popolari in questo blog

UNA CONOSCENZA PERSONALE -Giovedì 17 Febbraio 2022

Gesù continua a porre domande ai suoi discepoli. Vuole aiutarli a lasciare emergere dubbi e certezze, attese e paure… insomma tutto quanto abita i loro cuori. Quei pensieri hanno bisogno di venire alla luce per essere purificati, cioè guardati con chiarezza e, quindi, verificati. La domanda di oggi è chiara e diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non è un caso che a rispondere sia Pietro, proprio colui il quale più tardi affermerà: «Non conosco quest'uomo» (Mc 14,71). Lo stesso a cui, infine, il Maestro chiederà: «Mi ami?» (Gv 21,15). Ma non era ancora quello il tempo per una domanda tanto impegnativa. Non si può amare chi non si conosce davvero. Non è un caso, infatti, che spesso l’amore entri in crisi (e per qualcuno addirittura svanisca all’improvviso) quando si scoprono aspetti inediti delle persone che ci stanno accanto e si finisce per pensare di non conoscerle affatto. Ma quali sono i passaggi da effettuare, quali gli elementi fondamentali che è necessario acquisire p...

L'Infinito tra i miei desideri - Maria Santissima Madre di Dio (ANNO B)

P rendere o lasciare. Pare non ci siano alternative a questo ultimatum che accompagna la nostra vita e non riguarda soltanto le occasioni da cogliere al volo, ma anche le tante esperienze che in un modo o nell’altro ci segnano. Perfino tra queste ci sarebbe qualcosa da tenere e altro che invece andrebbe cancellato e dimenticato il più in fretta possibile. Il passaggio verso un nuovo anno è spesso occasione propizia per sintesi e bilanci. Stavolta sembra ci sia ben poco da riflettere: secondo un’opinione piuttosto diffusa c’è davvero poco da salvare di questo 2020, meglio buttar via tutto! In effetti, proprio il capodanno è accompagnato nella tradizione popolare da numerosi riti propiziatori che esprimono la pretesa di liberarsi da ciò che è vecchio. Tra questi è nota l’abitudine, alquanto pericolosa, del lancio dalle finestre dei cocci vecchi. Piatti, bicchieri e stoviglie varie vengono gettati in strada proprio allo scoccare della mezzanotte, per simboleggiare un profondo desideri...

Era una vita che ti stavo aspettando - Santa Famiglia (anno B)

C’è un tempo per ogni cosa, è la sapienza biblica ad insegnarlo (cfr Qoelet 3). Ma quanto dura questo tempo, di cui a volte ci sentiamo padroni ma che spesso ci rende schiavi, chi può mai dirlo con esattezza? Nonostante esista un tempo cronologico che possiede di certo una sua oggettività e può essere misurato in giorni e ore, minuti e secondi, nessuno può negare che viviamo attimi che sembrano interminabili e giorni interi che invece scorrono via fin troppo rapidamente. Come avranno vissuto Maria e Giuseppe i nove mesi di una gravidanza così fuori dagli schemi? Quali emozioni avranno abitato il loro cuore mentre cullavano tra le braccia quel bambino lontani dalla propria casa, dovendosi accontentare della precarietà di un alloggio di fortuna? Come sarà stato per Simeone ed Anna attendere una vita intera? Come avranno vissuto quel tempo? A noi che rischiamo di essere perennemente fuori tempo, perché bloccati dai rimpianti del passato, appiattiti su un presente senza orizzonte oppure pr...