A lavare la testa all'asino si perde l'acqua, il sapone... e anche parecchio tempo. Eppure Gesù non demorde. Sa che i cambia-menti richiedono estrema pazienza e non è affatto semplice mutare prospettiva, allargare gli orizzonti.
Ecco allora che il Maestro avverte la necessità di ribadire qualcosa di fondamentale: "ve lo ripeto...". Evidentemente, la fatica dei suoi interlocutori ad accogliere un insegnamento nuovo era palese. Poco prima il giovane ricco era andato via triste, adesso non soltanto le folle, ma i suoi stessi discepoli sono presi dallo sconcerto: «allora, chi può essere salvato?».
Sembrerebbe davvero una missione impossibile, ma Gesù interviene per aprire loro mente e cuore.
La salvezza non è il prodotto delle nostre opere o il risultato dei nostri soli sforzi; essa è dono di Dio, di Colui per il quale "nulla è impossibile" (Lc 1,37). Fino a quando ci ostineremo a voler leggere la storia esclusivamente da un punto di vista meramente terreno e continueremo a pretendere di orientare il corso degli eventi con le nostre sole forze, allora tutto continuerà ad apparirci estremamente difficile, se non addirittura impossibile.
Piuttosto che fare affidamento principalmente sulle nostre capacità, dovremmo imparare ad affidarci di più a Dio. Quella che a noi sembra una missione impossibile, in realtà è semplicemente un'impresa da Dio. E allora, fidiamoci di Lui!
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L'impossibile non c'è
Perché tutto è possibile
L'IMPOSSIBILE - LITFIBA
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,23-30
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
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