La vita, si sa, ci presenta continuamente delle sfide da affrontare, degli ostacoli da superare. Tuttavia, capita di avere l’impressione che proprio quando ci sforziamo di essere generosi e altruisti, le difficoltà si moltiplichino.
Quei quattro uomini di Cafarnao avevano deciso di aiutare il paralitico portandolo da Gesù, di provare a tirarlo fuori dalla sua condizione di infermità. Eppure, raggiungere il Maestro si presenta immediatamente come una sorta di “missione impossibile”. Ogni via d’accesso sembra preclusa, ma essi non si danno per vinti e aprono un varco lì dove altri non avrebbero mai immaginato.
Potrebbe accaderci lo stesso ogni volta che proveremo a riprendere in mano la nostra vita, a scrollarci di dosso la rassegnazione, lo sconforto, la mediocrità. Ogni volta che cercheremo di fare qualche passo avanti, di andare nella direzione giusta (quella di chi costruisce e non distrugge, unisce e non disgrega, solleva il fratello e non lo opprime), di prenderci cura degli altri anziché pensare soltanto a noi stessi… forse tutte queste volte sperimenteremo la fatica.
Ci sarà sempre una buona scusa per mollare, per rinunciare. A volte ci sembrerà di trovarne mille… di poter stilare elenchi interminabili di ragioni più che plausibili per lasciar perdere. Solo l’amore può spingerci oltre e ci insegna a riconoscere che, seppure di fronte ci sembra di trovare solo strade interrotte e porte sbarrate, ci sarà anche sempre (almeno) una possibilità per aprire un varco lì dove sembrava che non ci fosse alcuna via d’accesso.
Chi ama non si arrende! È la creatività dell’amore a rendere possibile ciò che a prima vista appare irrealizzabile, a rendere visibile la fede di quei quattro uomini. Il Vangelo ci dice, infatti, che Gesù “vide” la loro fede, quella di chi si fa carico dei pesi e assume le infermità altrui, quella di chi non si rassegna di fronte alla sofferenza, né davanti agli ostacoli.
Se ami e vuoi farti amare, troverai sempre un modo!
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Se vuoi farti amare
trova un modo per entrare
TROVA UN MODO - Alessandra Amoroso
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+ Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,1-12
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
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