A volte basta poco, anzi pochissimo, per rovinare una festa. Una frase fuori posto, una semplice disattenzione o una banale dimenticanza possono provocare danni irreparabili e mandare all’aria giorni (forse settimane, mesi o addirittura anni) di preparativi. È sufficiente un granello di sale, insomma, per rovinare l’intera minestra!
Che fare, allora, quando i conti non tornano, quando i programmi saltano e sembra mancare il necessario?
Maria viene in nostro soccorso, proprio come fece durante la festa di nozze a Cana di Galilea. “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”. La sua non è un’idea come un’altra, si tratta piuttosto dell’opinione di una vera esperta. Lei per prima si è fidata e, dopo aver maturato oltre trent’anni di esperienza, può ben dire: ne è valsa la pena, lo consiglio anche a te!
In quel momento Gesù è ancora, per molti, poco più che un illustre sconosciuto. Egli stesso pare volersi tenere in disparte, senza intervenire. Eppure Maria è certa che parlerà.
C’è sempre una parola di Gesù che apre possibilità nuove quando tutto sembrava perduto, strade inedite lì dove sembravano esserci solo porte sbarrate. Talvolta non occorrono “effetti speciali”, bastano gesti semplici per ravvivare la gioia e far ripartire la festa. Ma abbiamo bisogno che Lui ci parli per capire ciò che a noi risulta incomprensibile, per vedere ciò che per noi è invisibile.
Il segreto è fidarsi! Dobbiamo smetterla di fare affidamento sulle nostre fallimentari strategie e provare a dar fiducia a chi davvero conosce e vuole il nostro bene.
Il vino nuovo, che ci vuole donare Gesù, non può essere versato nei nostri vecchi otri, ma ha bisogno di ben altri contenitori.
Fidiamoci della sua parola, anche quando non riusciamo a intenderla pienamente; fidiamoci delle sue mani che ci condurranno durante quelle notti in cui i nostri occhi faticano a vedere il cammino; fidiamoci del suo coraggio, soprattutto quando il nostro è ormai venuto meno.
Forse avremo sempre l’impressione che manchi qualcosa alla nostra vita, che non ci siano le condizioni minime per essere davvero felici; ma Gesù sarà sempre lì a donarci una parola, a indicarci una via, a proporci qualcosa di semplice, concreto e possibile da fare per ritrovare la gioia e far continuare la festa.
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Mi fiderò delle tue labbra che parlano [....]
Mi fiderò del tuo coraggio più del mio
MI FIDERÒ - Marco Mengoni ft. Madame
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
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