Passa ai contenuti principali

NON È UN GIORNO QUALUNQUE - Martedì 18 Gennaio 2022


Finalmente è sabato! Non è un giorno come gli altri per Israele. Si tratta di un’esperienza “fuori dal comune”, quella che custodisce l’identità di un intero popolo e rivela la vocazione ultima dell’umanità. Il sabato è ri-creazione e liberazione, memoria grata dell’opera di un Dio che non soltanto dona la vita, ma continua a promuoverla e a difenderla in ogni sua forma, soprattutto quelle più fragili e marginali.

È così che Gesù e i suoi discepoli vivono lo Shabbat. Il Vangelo li presenta intenti a camminare per campi di grano. Sembra che tra loro regni un clima sereno e disteso, fatto di gesti semplici e spontanei. Pare quasi di udire il suono delle loro voci e di leggere sui volti lo stupore che nasce di fronte alla bellezza del creato.

L’atteggiamento dei farisei, invece, appare profondamente diverso. Richiamano l’attenzione di Gesù, sembrano quasi volerlo rimproverare perché non si accorge del comportamento dei suoi discepoli che, raccogliendo quelle spighe, stanno trasgredendo la legge. In realtà sono loro ad essere ciechi, incapaci di comprendere e condannati così a vivere quel giorno da schiavi (della legge), anziché da uomini liberi.

Gesù ci mostra che la volontà del Padre è ben altra. Egli ha voluto il sabato per l’uomo perché, liberato dall’affanno di voler bastare a se stesso, possa sperimentare la tenerezza di un Dio che si prende cura di ogni creatura.

Abbiamo bisogno di attraversare la vita con un cuore nuovo e uno sguardo purificato per accorgerci che, se anche da un lato ci capita di sperimentare il fallimento, constatiamo che i nostri sforzi si mostrano più di una volta infruttuosi e la nostra fatica sembra vana, restiamo pur sempre accompagnati da uno sguardo amorevole, fatti oggetto di una cura tenera, sostenuti da una mano provvidente. 

Siamo chiamati a vivere un tempo differente, per educarci alla libertà e alla gratuita; abbiamo bisogno di immergerci in un’esperienza di tenerezza che non conosce il linguaggio della violenza e della costrizione, dell’oppressione e del giudizio, ma solo quello della misericordia.



__

Il grano che maturerà

la mano che lo coglierà

IO CANTO - RICCARDO COCCIANTE

https://youtu.be/t_jY_Ql0gqQ


__

+ Dal Vangelo secondo Marco

Mc 2,23-28


In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.

I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».

E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».




Commenti

Post popolari in questo blog

UNA CONOSCENZA PERSONALE -Giovedì 17 Febbraio 2022

Gesù continua a porre domande ai suoi discepoli. Vuole aiutarli a lasciare emergere dubbi e certezze, attese e paure… insomma tutto quanto abita i loro cuori. Quei pensieri hanno bisogno di venire alla luce per essere purificati, cioè guardati con chiarezza e, quindi, verificati. La domanda di oggi è chiara e diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non è un caso che a rispondere sia Pietro, proprio colui il quale più tardi affermerà: «Non conosco quest'uomo» (Mc 14,71). Lo stesso a cui, infine, il Maestro chiederà: «Mi ami?» (Gv 21,15). Ma non era ancora quello il tempo per una domanda tanto impegnativa. Non si può amare chi non si conosce davvero. Non è un caso, infatti, che spesso l’amore entri in crisi (e per qualcuno addirittura svanisca all’improvviso) quando si scoprono aspetti inediti delle persone che ci stanno accanto e si finisce per pensare di non conoscerle affatto. Ma quali sono i passaggi da effettuare, quali gli elementi fondamentali che è necessario acquisire p...

E la strada si apre… - Sabato 1 Gennaio 2022

"Senza indugio"... non ebbero alcuna esitazione. Come invidio la prontezza dei pastori... come vorrei poter avere lo stesso "coraggio di andare", quello che a me più di una volta fa difetto.   Sarà che i cuori semplici sono anche più leggeri e fanno meno fatica a mettersi in moto, mentre io mi ritrovo troppo spesso ad essere eccessivamente appesantito dagli affanni di questa vita  (cf Lc 21,34); sarà che chi è allenato a vegliare vive costantemente proteso verso la novità, mentre io mi accontento ben volentieri di "salvare il salvabile", di mettere qualche toppa su un vestito ormai logoro (cf Mt 9,16), finendo per guardare con nostalgia al passato e con angoscia al futuro... sta di fatto che di fronte a un cammino da iniziare mi ritrovo sempre incerto, mi perdo in congetture e tentennamenti, sperimento continui ripensamenti e retromarce. Cosa potrebbe farmi uscire da quest'impasse? Cosa potrebbe donarmi la giusta spinta per intraprendere il viaggio? Qu...

Dove il mare finisce - Giovedì 21 Gennaio

Ci sorprende e ci spiazza questo Gesù che sembra volersi in qualche modo ritrarre dalla folla, che tenta di aprirsi una via di fuga per non restarne schiacciato. Lui che si presenterà come il pane disceso dal cielo e sarà pronto a donare la vita, ora pare voler mettere un argine alla foga di quella gente. Come mai?  Sappiamo già che il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo, eppure non smettiamo di volerlo confinare dentro schemi angusti e mortificanti da cui Egli continua a smarcarsi.  Corriamo il rischio di essere anche noi tra la folla che lo cerca insistentemente perché vuole una risposta immediata alla sua fame, vuole essere sollevata da ogni fatica. Guarda a Gesù quasi fosse un distributore automatico di prodigi e consolazioni, in cui inserire la monetina della richiesta e poi, dopo aver ricevuto il necessario, andar via per ripresentarsi solo al momento opportuno. Il Maestro invece ci invita a passare dalla logica della soddisfazione del bisogno all'orizzonte del d...