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E vissero tutti felici e contenti? - Venerdì 9 Aprile

Ogni storia, ogni racconto... ogni vita dovrebbe concludersi con un lieto fine. Quello in cui tutti i nodi vengono al pettine, gli ostacoli che sembravano insormontabili sono di colpo superati, i "cattivi" vengono sconfitti e i "buoni" hanno la meglio. 

Sarebbe bello che accadesse come nelle favole, dove ogni cosa torna a posto e tutti possono finalmente vivere "felici e contenti". Dove, una volta affrontato e risolto un problema, nulla più può venire a minacciare o scalfire quella serenità conquistata forse a fatica, ma con pieno merito. 

La Risurrezione sembrava rispecchiare pienamente questa attesa, pareva davvero essere il più riuscito degli happy end. Quale finale migliore per la vicenda di Gesù e dei suoi discepoli? Dopo tante peripezie e difficoltà, dopo aver sperimentato sofferenze, tradimenti e perfino la morte... quando tutto sembrava perduto e forse nessuno più se lo aspettava, ecco che improvvisamente accade qualcosa che rimescolare le carte sul tavolo: la morte è vinta e la vita trionfa! 

Sembrerebbe tutto risolto, eppure non è così. Ritroviamo Pietro e i suoi compagni alle prese con il lavoro di sempre, con le fatiche, le attese e le sconfitte. Nella vita ciascuno deve specializzarsi in un settore, bisogna pur eccellere in qualcosa! Loro di certo erano esperti in fallimenti: neanche quella notte erano riusciti a pescare, anche quella volta sarebbero tornati a casa a mani vuote, se... Se Gesù non fosse stato lì. 

Si fidano, una volta ancora, di una parola: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Il risultato è straordinario, supera ogni più rosea aspettativa, li lascia sbigottiti, confusi, attoniti. Uno di loro lo riconosce: «È il Signore!». Pietro si tuffa in acqua, gli altri trascinano la barca a riva, tutti lo raggiungono e ancora una volta Egli spezza il pane per loro. 

Come mai nessuno osava chiedergli chi fosse? Come mai stavolta sapevano bene che era il Signore?  Non era certo il prodigio compiuto ad averli convinti. Avevano assistito a tanti segni e spesso non ne avevano compreso il senso. 

Stavolta però sanno che si tratta di Gesù, riconoscono il Signore, perché solo lui sa abitare le nostre notti, lui soltanto sa rialzarci quando siamo caduti. Solo Gesù può accoglierci così come siamo, a mani vuote e cambiare la nostra povertà in ricchezza. Il mondo ci cerca quando siamo dei vincenti; Dio ci ama sempre, anche nei nostri fallimenti, ci ripete che non è finita e continua ad aprire davanti a noi strade nuove, orizzonti di vita, sentieri di risurrezione. 

Tutto sembra essere tornato come prima per i discepoli: la barca, il lavoro, la fatica, le delusioni, i problemi di ogni giorno... Tutto invece è cambiato: ora c'è il Risorto a rischiarare anche la notte più oscura. 

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Io non ti chiedo niente 

LASCIA CHE IO SIA - NEK

https://youtu.be/pN5ypa6nuog

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Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 21,1-14


In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.




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