Passa ai contenuti principali

La direzione giusta -Domenica 15 Agosto



Ha fretta, María. Corre veloce lungo quei sentieri di montagna. Ci indica una direzione chiara, inequivocabile: verso l’alto. Una direzione che si rivelerà per nulla occasionale o strumentale, ma resterà costante per tutta la sua esistenza: dritta verso l’alto, “direzione la vita”! È un invito ad alzare lo sguardo, il suo. E mentre elevi lo sguardo, ti accorgi che si allarga anche il cuore. 

A qualcuno però potrebbe venire in mente di chiedersi: “chi mai riuscirebbe a starle dietro? Chi potrebbe reggere il suo passo?”. Poco prima aveva scoperto che lo sguardo del Signore si era posato proprio su di lei, umile e povera. La meraviglia che l’aveva presa non le aveva impedito di pronunciare il suo “si”. Si era completamente svuotata, per essere ricolmata della grazia. Come avrebbe potuto essere più leggera nel suo incedere, più veloce nel suo andare verso l’alto?

Quella di Maria però è tutt’altro che una fuga in avanti. Lei, l’immacolata, non ha alcuna intenzione di farci perdere le sue tracce, non vuole seminarci, né lasciarci indietro. 

Maria fa da apripista, da battistrada. Ed è proprio perché quella che siamo chiamati a percorrere si rivela essere una strada già battuta che diventa una via possibile e accessibile anche per noi. Anzi, non soltanto è possibile ma anche più agevole, proprio grazie a lei.

È “un giorno che arriva e ti cambia la prospettiva”. Lo stupore che si impadronisce di Maria nasce dal constatare che Dio rilegge la vicenda dell’umanità da un angolo prospettico totalmente inedito: quello della piccolezza, dell’umiltà. Ma il suo canto di lode dice molto di più. Il magnificat può sgorgare dal cuore della fanciulla di Nazaret e risuonare attraverso i secoli perché è la convinta affermazione che è proprio quella la prospettiva giusta da cui guardare la nostra storia. 

__

Un giorno che arriva 

e ti cambia la prospettiva

DIREZIONE LA VITA - ANNALISA 

https://youtu.be/L7RMdYAXxN8

__

+ Dal Vangelo secondo Luca

Lc 1,39-56


In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe