Si fa presto a puntare il dito, anche Gesù ci va giù pesante... ma avete mai provato a immaginare quanto possa essere complicata la vita di scribi e farisei? Tutta quella smania di dover apparire a tutti i costi irreprensibili, l'ansia di dover nascondere ogni imperfezione, la fatica di provare (almeno in pubblico) ad osservare alla lettera tutte quelle prescrizioni della legge da cui essi sembrano far dipendere non soltanto la salvezza, ma la stessa dignità di una persona. E tutta questa fatica solo per potersi sentire migliori di qualcun altro: quanta tristezza!
Non è lo sforzo di osservare la legge che viene condannato, il problema sta da tutt'altra parte.
Il vero guaio è che tanti tanti tra noi, proprio come scribi e farisei, si sono aggrappati alla religione per sentirsi più giusti, per provare a ripulire la propria immagine, per darsi un tono, per conquistare una credibilità che altrimenti non avrebbero mai avuto, per essere guardati con ammirazione da chi, fino a un attimo prima, li prendeva "a pesci in faccia".
Ecco perché si avverte la necessità di nascondere i propri errori, di avere sempre l'ultima parola, di poter mantenere immacolato il proprio pedigree, qualunque sia il prezzo da pagare. Si finisce così per preoccuparsi soltanto dell'apparire, senza curarsi dell'essere.
Al contrario, chi si lascia davvero incontrare dall'amore misericordioso di Dio (e non si limita a strumentalizzarlo per convenienza) trova il coraggio di far emergere tutto il marcio che si porta dentro, perché sa che il Signore è venuto per risanarlo, non per giudicarlo.
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Chiedilo a Marilyn
quanto l′apparenza inganna
KURT KOBAIN - BRUNORI SAS
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Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,27-32
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Mi chiedevo come mai non mandate più il Commento giornaliero al Vangelo, era così bello
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