Passa ai contenuti principali

Toglietemi tutto, tranne... - Lunedì 16 Agosto


Poteva vantare davvero delle ottime referenze quel giovane che si era presentato al cospetto di Gesù. Aveva osservato alla lettera tutti i comandamenti e ora desiderava ottenere il premio promesso: la vita eterna!

«Che altro mi manca?». Chissà se davvero era sua intenzione comprendere quali ulteriori passi fossero necessari per raggiungere la meta, oppure se era lì semplicemente col desiderio di ricevere un plauso dal Maestro, una conferma del suo essere ineccepibile. 

«Che cosa devo fare di buono...» oltre quello che ho già fatto? Rispettando la legge, facendo "il mio dovere", non ho forse già compiuto tutto il bene necessario?

Sembrava davvero la volta buona, il desiderio di quel giovane pareva sincero, ma risposta di Gesù svela il trucco: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».

La vita eterna non è questione di possesso, ma di relazione; non si risolve semplicemente nel praticare, ma fonda le sue radici nel credere; non appartiene all'ordine dell'avere, ma a quello dell'essere.

Andò via quel giovane. Le sue aspettative erano state completamente deluse. Immaginava di essere a un passo dalla vita eterna, se non addirittura di averla già afferrata, e invece scoprì di essere lontano anni luce. Andò via, col broncio stampato sul viso e con una tristezza infinita nel cuore.

Non è di certo facile rinunciare a "molte ricchezze", eppure può diventare molto semplice se si scopre un tesoro estremamente più prezioso di quelli che già si possiedono. Se ci accorgiamo che ci risulta difficile staccarci dalle nostre "ricchezze", se non siamo disposti a mettere da parte le nostre sicurezze, a modificare le nostre abitudini, forse dovremmo riconoscere che ciò che diciamo di desiderare non è poi tanto importante per noi.

"Toglietemi tutto, ma non il mio breil". Recitava così lo slogan di una storica pubblicità, quasi come se il possesso di quell'oggetto definisse l'essenza più profonda di una persona. Il giovane del vangelo non sa rinunciare ai suoi beni perché non è capace di immaginarsi diversamente da com'è: le ricchezze che possedeva definivano la sua persona.

Sarebbe interessante chiederci: a che cosa noi non siamo pronti a rinunciare? Cosa ci definisce come persone? Che cosa abbiamo di più prezioso? La "vita eterna" ha davvero un valore inestimabile per noi, oppure ci sono altre ricchezze che potrebbero essere preferibili? Cosa saremmo disposti a lasciare per Cristo, per seguire l'Amore? 


______

Tu fai quelle facce-e

Mi tieni il broncio-o

Se ti tolgo il trucco-o

MALIBU -SANGIOVANNI

https://youtu.be/8RwFEcQ36Z4

______

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 19,16-22


In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».

Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?».

Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».

Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.



Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Rimani solo se ti va - Sabato 24 Aprile

Non c'è niente di scontato o prevedibile, sembra quasi che essere discepoli del Nazareno significhi più di ogni altra cosa accettare di trovarci fuori asse, sbilanciati, correre il rischio di abbandonare le illusorie certezze di un tempo, perderci per poi ritrovarci.  Le parole del Maestro non sono facili da accogliere, appaiono dure agli orecchi di quei discepoli che alzano i tacchi e fanno ritorno alle loro case, smettendo di seguirlo. Sono discorsi spiazzanti anche per gli apostoli, che spesso si troveranno a fraintendere oppure a non capire fino in fondo gli insegnamenti del Maestro.  È una fatica comprensibile. In fondo si tratta di imparare a gustare un cibo totalmente nuovo, differente da quello che siamo abituati a divorare. E sappiamo bene quanto sia facile per noi cedere alla tentazione di ricercare soltanto ciò che è consueto, comodo, di rifugiarci in ciò che ci conferma nelle nostre abitudini.  La domanda che Gesù rivolge ai Dodici non intende semplicemente sottolineare

ALL-IN - Sabato 5 Giugno

Vorrei ma non posso... Viviamo spesso di "se" e di "ma", di rimpianti e recriminazioni. Non soltanto ci capita di sentirci inadeguati rispetto a situazioni che sembrano molto più grandi di noi, ma finiamo per ritenere che altri siano più capaci, più pronti, più attrezzati e quindi possano dare un contributo più rilevante rispetto a quello che potremmo mai offrire noi. A volte ci sembra inutile anche provare; pensiamo che non cambierebbe nulla, ma in realtà non è così. "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa). C'è qualcosa infatti che è sempre possibile a tutti, qualunque siano le condizioni o le circostanze in cui ci troviamo: amare! La povera vedova del vangelo lo sa bene. La miseria le ha insegnato a non fare calcoli, a mettere in gioco quel poco che ha. Trattenere qualcosa per sé non avrebbe alcun senso, non servirebbe a nulla. L'unica strada percor