Passa ai contenuti principali

UN GIOCO DA BAMBINI - Sabato 14 Agosto

 

Poco più che una fastidiosa perdita di tempo... Tale doveva apparire agli occhi dei discepoli la presenza di quei bambini che venivano presentati al Maestro "perché imponesse loro le mani e pregasse". Ben altri impegni attendevano Gesù...  bisognava far presto perché un intero popolo attendeva la liberazione. Ma la fretta, anche in questo caso, si rivela cattiva consigliera e Gesù stesso interviene per sconfessare l'atteggiamento dei suoi: «Lasciateli, non impedite che vengano a me».

Si erano fatti prendere dalla foga, aveva finito per prendersi troppo sul serio 

La fretta di diventare grandi è proprio quella che tante volte porta fuori strada anche noi. Non vediamo l'ora di crescere per non dover più dar conto ad altri, per essere indipendenti e andare per la nostra strada. Sembra essere questa la strada giusta per raggiungere la felicità, ma Gesù ci indica una via completamente differente. 

Ciò che appare proibitivo per tanti altri (per i ricchi, ma non solo), si rivela essere letteralmente un gioco da bambino. "Il regno dei cieli è vicino" (Mt 4,17), lo aveva ribadito più di una volta Gesù. Dio lo ha reso accessibile, oramai è a portata di mano, ma non tutti sono pronti ad accogliere questo dono inestimabile. È alla portata di chi sceglie di farsi piccolo e umile, di chi "non si gonfia"; ma è distante anni luce, quasi irraggiungibile, per chi invece decide di percorrere altre strade: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione" (Mt 7,13).

Il regno dei cieli, quindi, è a misura di bambino: di chi sa di essere stato generato e di non essersi fatto da solo; di chi comprende di dipendere costitutivamente dalla relazione con un altro e non per questo si sente sminuito nella propria dignità.

È a misura di bambino: di chi è capace di meravigliarsi e di gioire per le cose semplici; di chi non vive nella ricerca ossessiva di premi e onorificenze, ma sa dare valore e dignità anche a ciò che sembrerebbe ordinario o addirittura trascurabile, se non insignificante. 

È a misura di bambino: di chi non ha la pretesa di occupare sempre in primo posto e di dover a tutti i costi guidare la fila; di chi non ha bisogno di far credere di saperne più degli altri, né di avere sempre l'ultima parola, ma è capace di fiducia e docilità, di ascoltare e lasciarsi guidare. 


______

Quando i bambini fanno "oh"

che meraviglia, che meraviglia!

ma che scemo vedi però, però

che mi vergogno un po'

perchè non so più fare "oh"

I BAMBINI FANNO OH - POVIA

https://youtu.be/P0gj9VifVxg

_______

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 19,13-15


In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.

Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».

E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.



Commenti

Post popolari in questo blog

Ci sono reti da gonfiare e altre da lasciare - III DOMENICA DEL TERMPO ORDINARIO (ANNO B)

Se sei un calciatore sai che ogni partita è fondamentale e se vuoi vincere il campionato non puoi snobbarne neanche una, perché ogni vittoria vale tre punti. Eppure non tutti gli incontri hanno la stessa importanza. Pensa a un derby o al match contro la tua rivale storica… non si tratta certo di una partita come le altre. Potremmo considerarla la sfida delle sfide, quella che aspetti con una trepidazione speciale, per cui ti prepari tutto l’anno perché sai che può cambiare il volto di un’intera stagione. Quel giorno conta davvero poco chi sia il favorito sulla carta o chi si trovi più in alto in classifica. I valori vengono livellati perché conta soprattutto la voglia di farcela e di cogliere al volo quell’occasione. Certe partite non si giocano semplicemente per il gusto di farlo, ma perché sai che devi dare tutto, anche quello che finora non hai mai tirato fuori, perfino quello che credevi di non avere; devi lasciare il cuore sul campo. Non importa quante gare tu abbia già perso,

Andare a tempo con il tempo - Venerdì 3 Settembre

Sono davvero strani i discepoli di Gesù... mentre tutti gli altri desiderano dare prova della propria virtù attraverso digiuni prolungati e altre pratiche religiose, cercano di farsi ammirare grazie ad un'osservanza scrupolosa (talvolta ossessiva) della legge, il loro comportamento sembra andare in tutt'altra direzione. Questa differenza lascia perplessi e, in certi casi, addirittura scandalizza.  Come mai i discepoli di Gesù non osservano una pratica che il loro stesso maestro considera importante, tant’è che nel dare ragione della difficoltà a scacciare certi demoni Egli stesso indica proprio il digiuno, insieme alla preghiera, come un’arma necessaria e imprescindibile? La questione, in effetti, è ben diversa dal semplice domandarsi se il digiuno sia una pratica utile oppure no. Bisognerebbe invece domandarsi quale sia veramente il tempo del digiuno o, meglio ancora, se in questo momento digiunare possa ad essere la risposta adeguata al tempo che stiamo vivendo.  "Verran

IL PREZZO DELLA FRATERNITÀ - Lunedì 31 Gennaio 2022

Niente da fare… hanno provato a tenerlo legato in tutti i modi, finanche con ceppi e catene, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Eppure quell’uomo posseduto da uno spirito impuro sembra rappresentare una minaccia più per se stesso che per gli altri. Ha la sua dimora tra le tombe e passa il tempo aggirandosi sui monti, urlando e sfogando la sua smisurata rabbia principalmente contro se stesso. Chissà che i Geraseni al vederlo non abbiano provato, in definitiva, più fastidio che paura. Di certo, non sembrano mostrare un reale interesse per la sua condizione. Non se ne curavano molto prima, visto che la loro vita continuava a scorrere senza particolari turbamenti. Non saranno capaci di gioire con lui dopo, quando finalmente verrà liberato dalla Legione che lo teneva schiavo. Quella gente sembra non avere a cuore nient’altro che i propri interessi. Immediatamente, infatti, manifestano un evidente risentimento nei confronti di Gesù, per il danno economico che hanno subito a causa della pe